Si torna a parlare del caffè, sempre più accreditato come protettore della salute del cuore.
Ebbene si, gli amanti del caffè possono iniziare a dormire sonni sereni. Dopo lo studio italiano che aveva eletto caffè e cioccolato come validi aiuti per il cuore, un altro studio, questa volta brasiliano, sembra confermare e rafforzare questi dati.
Bere caffè, quindi, non fa affatto male (a meno di non avere problemi di salute particolari) ed anzi sembra proteggere la salute del cuore. Un dato davvero importante che cambia del tutto il modo di vedere questa bevanda tanto amata, non solo dagli italiani ma in tutto il mondo.
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Il caffè fa bene al cuore e protegge dall’ostruzione delle arterie
Il nuovo studio arriva dalla Sao Paulo’s School of Public Health dove è stata condotta una ricerca su 4.400 persone, tutte tra i 35 ed i 74 anni di età e delle quali sono stati analizzati stili di vita ed abitudini relative al consumo del caffè. Dallo studio è emerso che chi consuma più di tre tazzine al giorno (il caffè esaminato era di una qualità robusta) correva meno rischi di calcificazione coronarica. Un dato emerso su persone che non avevano mai fumato.
Andreia Miranda, a capo dello studio, ha spiegato che al momento si sta cercando di capire se i risultati positivi aumenterebbero con l’aumento del consumo di caffè o se tre tazzine sono effettivamente la quantità giusta da bere. Sono in oltre in atto tutta una serie di verifiche volte a comprendere se gli effettivi benefici riscontrati dipendono dalla caffeina (cosa che renderebbe utile anche l’assunzione di altri cibi come ad esempio il cioccolato) o proprio dal caffè e quindi dall’insieme di componenti che ne fanno parte. In tal caso, la bevanda, già apprezzata in gran parte del mondo per il suo sapore e per la capacità di accendere il cervello, assumerebbe anche un ruolo altamente benefico per il cuore, salvaguardando chi beve dall’ostruzione delle arterie.
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L’esito degli studi attualmente in corso sono quindi di particolare importanza sia per la medicina che per il consumatore che potrebbe finalmente “eccedere” con la dose giornaliera di caffè senza più sentirsi in colpa per una tazzina di troppo.