Disturbo Ossessivo Compulsivo | Cos’è come si gestisce con il Covid19?

Il disturbo ossessivo compulsivo è una patologia psicologica che può aggravarsi a causa dello stress causato dalla quarantena e dal Coronavirus. Cosa possiamo fare per aiutare chi soffre di questo problema?

Disturbo ossessivo compulsivo
(Fonte: Pixabay)

Il disturbo ossessivo compulsivo (spesso abbreviato con la sigla DOC) si manifesta attraverso ossessioni e comportamenti rituali che un soggetto non può evitare di mettere in pratica.

Tali comportamenti possono essere di tipo pratico o di tipo mentale e, naturalmente, quelli di tipo pratico sono più facilmente riconoscibili dalle altre persone.

Tra i comportamenti più comunemente riconosciuti come manifestazioni tipiche del disturbo ossessivo compulsivo ci sono la necessità di accumulare o ordinare oggetti, la tendenza a lavarsi eccessivamente (soprattutto le mani) e, in linea più generale, essere visceralmente attaccati a azioni rituali (come controllare ripetutamente se la porta di casa è chiusa o se la manopola del gas perde).

Naturalmente avere delle piccole fissazioni non fa male assolutamente a nessuno. Il problema comincia a presentarsi in maniera concreta nel momento in cui la qualità della vita delle persone che hanno queste fissazioni peggiora notevolmente a causa della “trappola” pratica ed emotiva creata dai rituali.

Le situazioni di stress peggiorano enormemente il manifestarsi delle ossessioni di soggetti con questa patologia o con la tendenza ad avere comportamenti ossessivo compulsivi.

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Ne deriva che la pandemia di Coronavirus che stiamo affrontando scatenerà alla massima potenza tutte le problematiche psicologiche normalmente manifestate da questi soggetti.

Posto che la terapia psichiatrica è spesso l’unica azione efficace per rimuovere o alleviare il disturbo ossessivo compulsivo, ci sono comportamenti virtuosi che possono essere messi in pratica per aiutare le persone con il disturbo ossessivo compulsivo.

Disturbo Ossessivo Compulsivo: perché si manifesta?

Le ritualità che vengono messe costantemente in atto da un soggetto che soffre di disturbo ossessivo compulsivo servono a infondere sicurezza e a gestire lo stress che il soggetto non sa come fronteggiare in altra maniera.

Controllare cento volte se la porta di casa è chiusa prima di allontanarsi dall’appartamento tranquillizza il soggetto, anche se gli fa perdere un mucchio di tempo.

Il disturbo ossessivo compulsivo, nei suoi vari livelli di gravità, si manifesta più spesso tra i 15 e i 25 anni. A quest’età gli adolescenti e i giovani adulti non hanno ancora gli strumenti emotivi e intellettivi per affrontare le sfide che il mondo mette loro davanti e, quando non sono in grado di superarle attraverso un comportamento normale, mettono in pratica delle strategie rituali che, secondo loro, li aiuterà a superare l’ostacolo.

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Secondo una certa prospettiva clinica, il disturbo ossessivo compulsivo ha origine in alcune alterazioni biochimiche e anatomiche del sistema nervoso centrale. Alcuni individui sarebbero quindi “programmati” per natura a sviluppare questo tipo di comportamento.

Un altro tipo di approccio sostiene che le cause del DOC siano da individuare principalmente nell’educazione ricevuta da bambini, dalla spinta al perfezionismo e all’incapacità di accettare i propri limiti.

Le manifestazioni più comuni di disturbo ossessivo compulsivo

ordine ossessivo
(Fonte: Pixabay)

La maniacalità delle persone affette da disturbo ossessivo compulsivo si manifesta principalmente in tre diverse maniere.

  1. DOC da controllo: avere la necessità di controllare più e più volte che alcune cose siano in un certo modo in un certo momento
  2. DOC da ordine: tutti gli oggetti o alcuni oggetti utilizzati dalla persona devono essere sistemati tassativamente e costantemente in un certo ordine
  3. DOC da pulizia: il soggetto lava continuamente il proprio corpo o parti di esso, si rifiuta di toccare oggetti o persone considerate non abbastanza puliti

A volte la connessione tra l’azione e le motivazioni che spingono all’azione è completamente priva di senso: alcune persone potrebbero accumulare le confezioni vuote di pasta, convinte che in questo modo eviteranno di ammalarsi.

In altri casi, molto più frequenti, la connessione esiste o è almeno più ragionevole: devo indossare ogni giorno tre maglie l’una sull’altra così non mi ammalerò.

Vari livelli di gravità del DOC

gravità disturbo ossessivo compulsivo
(Fonte: Pixabay)

La gravità del disturbo ossessivo compulsivo si valuta attraverso la relazione tra il disturbo e la consapevolezza del disturbo.

La consapevolezza è indicata come Insight: a diversi livelli di insight corrisponde una minore o maggiore gravità del disturbo.

  1. Insight buono o sufficiente: il soggetto sa che le proprie fissazioni sono esagerate o irragionevoli
  2. Insight scarso: il soggetto pensa che gran parte dei suoi comportamenti ossessivi siano ragionevoli e sensati
  3. Insight assente o delirante: il soggetto è convinto della totale necessità di mantenere i proprio comportamenti ossessivi

Un paziente con insight buono o sufficiente è quello che presenta un disturbo ossessivo compulsivo di minore gravità, ed è inoltre l’unico che tenterà di evitare i comportamenti ossessivi autonomamente.

Negli altri due casi, gli individui ossessivi sono parzialmente o totalmente fuori controllo, disconnessi dalla realtà.

C’è da dire, purtroppo, che quando un individuo con un buon insight tenta di frenare i propri comportamenti ossessivi produce più che altro un danno verso se stesso. Infatti l’eterna lotta che mette in atto con l’impulso a ricadere negli atti ossessivi gli procurerà molto stress, fatica mentale e frustrazione.

Come aiutare gli ossessivi compulsivi durante il Coronavirus?

equilibrio mentale
(Fonte: Pixabay)

Una situazione psicologica, economica e sociale come quella generata a livello globale dalla pandemia di Coronavirus è assolutamente nociva per le persone che tendono a sviluppare comportamenti ossessivo compulsivi.

Tra le altre cose, la raccomandazione di lavare spesso le maniche è stata ripetuta per settimane della autorità, può essere accolta dagli ossessivi della pulizia come una conferma del fatto che sono nel giusto e che la loro fissazione non è solo razionale, ma anche utile alla comunità.

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Nella maggior parte dei casi, infatti, i comportamenti ossessivi servono a gestire lo stressma il tipo di stress generato dalla pandemia e dalla quarantena è troppo intenso per essere tenuto a bada con i questo genere di rituali.

Ne deriva che gli individui affetti da disturbo ossessivo compulsivo peggioreranno drasticamente in questo periodo, sviluppando altre manie o semplicemente intensificando quelle che già avevano.

Come ogni patologia di tipo mentale, il DOC può essere gestito soltanto attraverso una terapia psicologica o psichiatrica adeguata. 

A livello psicologico la terapia cognitivo comportamentale è quella che porta ai risultati migliori. L’obiettivo di questa terapia è infatti l’analisi dei motivi che hanno scatenato il disturbo, la loro comprensione e la loro rielaborazione nell’ottica di un superamento da parte del paziente.

Una delle strategie più frequentemente adottare dagli psicologi è quella della verifica: si espone il paziente allo stimolo che genera lo stress e lo si invita a verificare con i suoi occhi che le temute conseguenze che lo ossessionano non si presentano.

Per fare un esempio, uscire di casa controllando solo una volta che la porta sia stata chiusa correttamente costerà enorme fatica a un soggetto ossessivo. Fare una passeggiata di dieci minuti e ritornare a casa per verificare che la porta era effettivamente chiusa in maniera corretta mette il paziente davanti all’evidenza che controllare una o cento volte non fa alcuna differenza.

felicità
(Fonte: Pixabay)

L’idea alla base di questo ragionamento è che la psiche è come un muscolo, e che vada “allenata” a tenere comportamenti corretti. Durante la quarantena per molte persone è impossibile cominciare o continuare una terapia psichiatrica, ma l’aiuto degli amici o dei familiari può risultare fondamentale nell’alleggerire o addirittura eliminare alcune ossessioni, migliorando sensibilmente il benessere emotivo degli ossessivi.

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