Covid, appello scienziati: “Senza misure concrete 500 casi al giorno”

Sono più di cento gli studiosi che hanno firmato l’appello Covid degli scienziati. Chiedono misure drastiche altrimenti prevedono il peggio.

covid appello scienziati
scienziati al lavoro (fonte: Pexels)

Servono misure drastiche per evitare le conseguenze peggiori dell’aggravarsi della pandemia di Coronavirus in Italia.

A dirlo sono ben più di cento scienziati, in un appello che hanno diretto a Sergio Mattarella e Giuseppe Conte.

La loro preoccupazione, infatti, è alimentata da dati e statistiche sconcertanti.

Covid, appello degli scienziati: “Senza misure drastiche arriveremo a 500 morti”

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il virus continua a colpire (fonte: Pixabay)

A riportare l’appello degli scienziati contro il Covid è Ansa: gli studiosi, infatti, hanno sottoscritto in più di 100 un documento che chiede misure drastiche.

Il rischio è, infatti, che si arrivi ad un numero veramente spropositato di decessi al giorno.
Per scongiurare questo pericolo, quindi, gli studiosi chiedono misure restrittive piuttosto forti, da attuarsi nei prossimi due o tre giorni.

L’appello si basa sui dati diffusi da Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e fisico tra i più autorevoli al mondo (nonché uno dei migliori italiani).
Lo scienziato ha, infatti, pubblicato dalle pagine dell’HuffingtonPost un suo studio, veramente molto preoccupante.
I numeri, infatti, per Giorgio Parisi parlano chiaro.
Se continuerà questo trend tra contagiati e deceduti è quasi certo che, in tre settimane, ci ritroveremo pressappoco nella stessa situazione di Marzo.

Questo vuol dire viaggiare sulle unità di 100.000 casi e 500 morti al giorno.

Numeri veramente spaventosi e che possono anche sembrare eccessivi: a sostenerli, però, non è una semplice opinione ma uno studio concreto.
Il fisico sostiene anche che non è detto che i contagi continuino ad aumentare nella stessa maniera: ma il rischio c’è.

Già come sosteneva Ranieri Guerra e come ci ha confermato la Fondazione Gimbe, le nuove disposizioni del DPCM stanno correndo dietro ai numeri e non stanno agendo lì dove dovrebbero.

Se i contagi continuano ad aumentare, sfuggendo alla rendicontazione e diffondendo il virus sempre più capillarmente c’è il rischio, concreto, di ricominciare lì da dove eravamo partiti.

Da qui la necessità di prendere provvedimenti seri, concreti e, per essere effettivi, veramente molto drastici.
Nessuno chiede una nuova quarantena ma che, per le prossime due settimane, si vada ad intervenire in maniera effettiva.
Questo vuol dire attivare protocolli adeguati e stringenti e misure correttive efficaci.

La nota, quindi, tiene conto anche dei numerosi episodi che stanno minando le disposizioni – per quanto inefficaci- già presenti.
Ci sono i casi meno gravi, come il pensionato che ha finto di avere il Covid, e quelli più beffardi come i gestori dei locali che aggirano il DPCM.
Poi, però, arrivano i casi pericolosi come quello dei giovani di Livorno o dell’influencer che negava il virus prima di contrarlo e, purtroppo, perdere la vita.

Tra i firmatari dell’appello ci sono numerosi professori e luminari, che vengono da istituti di tutta Italia.

Covid appello scienziati
i casi di positività nel mondo (fonte: Pexels)

Come scienziati, ricercatori, professori universitari riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19“.

Queste le parole del testo, che accompagnano la decisione di invitare il Governo a non lasciare che le motivazioni economiche mettano in pericolo il “diritto alla salute individuale e collettiva“.

Più tempo si aspetta, più le misure che si prenderanno dovranno essere dure, durare più a lungo, producendo quindi un impatto economico maggiore. E’ per questo che il contagio va fermato ora, con misure adeguate (…)”.

La soluzione è, quindi, prendere la decisione al momento giusto: gli scienziati dicono che questo momento è adesso.

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