Fondazione Gimbe: “Il DPCM è troppo debole. Andiamo verso il lockdown”

“DPCM è troppo debole, insegue i numeri. Ci porterà ad un altro lockdown”. Le parole della Fondazione Gimbe parlano chiaro: ecco sta succedendo.

Fondazione Gimbe
Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe (fonte: profilo Facebook ufficiale)

Parole piuttosto forti quelle della Fondazione Gimbe.

La Fondazione è un ente di ricerca che non ha scopi di lucro ed ha un obiettivo piuttosto chiaro: sostenere il servizio sanitario pubblico.

Sono i loro numeri quelli che analizziamo ogni giorno ed ogni settimana: oggi, il suo presidente, lancia un appello piuttosto importante.

Fondazione Gimbe: “Misure troppo deboli contro il Coronavirus, il DPCM ci porterà ad un nuovo lockdown”

fondazione gimbe
misurazione della febbre (fonte: Pexels)

Impossibile non spaventarsi quando l’avvertimento arriva dal capo della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.

I numeri sui casi di Coronavirus, infatti, registrati e monitorati dalla sua Fondazione, mostrano un aumento dei contagi esponenziale.
La settimana 13-19 Ottobre, dunque, ha registrato questi numeri: da 82.764 a 134.003.
Un aumento di più del 50%, veramente spaventoso.

A riportare la notizia è il sito Today.it e con lei anche la crescita dei ricoverati Covid-19, sia non gravi che in terapia intensiva: l’aumento dei pazienti è di quasi il 60%.

Pare, quindi, che il coprifuoco istituito ieri sera in Lombardia sarà solo l’inizio: e lo conferma anche la Fondazione Gimbe che ci parla anche di un altro punto molto importante.

Il nuovo DPCM, infatti, non sarebbe abbastanza per contenere i casi che stanno, obbligatoriamente, continuando ad aumentare.
Anzi!
Il fatto stesso che il presidente Conte abbia rilasciati due all’interno, praticamente, della stessa settimana mostra, per la Fondazione Gimbe, come stiamo “correndo dietro ai numeri”.
Una strategia, questa, che non porterà a niente di buono.

La necessità di emanare due DPCM in una settimana conferma che il contenimento della seconda ondata viene affidato alla valutazione dei numeri del giorno con la progressiva introduzione di misure troppo deboli per piegare una curva dei contagi in vertiginosa ascesa“.

Le parole di Nino Cartabellotta ci fanno aprire gli occhi su un’altra grave inadempienza del governo: la dinamica della seconda ondata di Coronavirus, infatti, è molto diversa dalla prima.

Definite “inspiegabili“, quindi, le decisioni di non introdurre misure ad hoc per le Regioni che sono più a rischio: i numeri parlano chiaro ma il Governo ha deciso di ignorare questi avvertimenti.

La non strategia di inseguire i numeri del giorno con uno stillicidio di DPCM che, settimana dopo settimana, impongono la continua necessità di riorganizzarsi su vari fronti, spingerà inevitabilmente il Paese proprio verso quel nuovo lockdown che nessuno vuole e che non possiamo permetterci“.

Sempre secondo Nino Cartabellotta, quindi, stiamo sbagliando qualcosa.

I contagi ed i numeri dei casi, infatti, non possono essere conteggiati solamente giorno per giorno.
Bisogna calcolare tutte quelle persone che, purtroppo, sono positive senza saperlo o che stanno aspettando il risultato del test.
Per questo motivo, dunque, i numeri continuano ad alzarsi.
Se prendiamo misure di contenimento su quanto abbiamo già contato (ignorando i casi che sfuggono alla rendicontazione) siamo già, irrimediabilmente, in ritardo.

Nel frattempo, nel nostro paese e nel mondo, tantissime persone hanno deciso di prendere la situazione sottogamba.
Tra chi finge di avere il Covid per saltare la fila, chi non pensa che il virus esista ma purtroppo poi lo contrae, chi, pur sapendo di essere positivo, organizza feste o contagia tutto il condominio c’è veramente l’imbarazzo della scelta.

E questi casi sono solo gocce nel mare: tutti siamo responsabili del nostro benessere e di quello altrui. Sembra, però, che in tanti abbiano scordato i loro doveri.

Indossare la mascherina, così come ricordava solo poco tempo fa Beppe Sala, è fondamentale per proteggerci dal virus.


Le misure prese dal Governo che, come ci dice la Fondazione Gimbe, sono insufficienti per contrastare il virus rispondono ad una necessità: quella di non far alterare gli animi.

In tantissimi, infatti, si stanno già lamentando delle nuove disposizioni anche se, ormai lo sappiamo, sono inutili.
Chi cerca di fare un passo in più, come al Nord dove molto probabilmente verranno vietati i Mercatini di Natale 2020, viene subissato di critiche.

In tantissimi, infatti, vorrebbero tornare alla vita di prima e lamentano l’allargamento delle maglie di questa estate che ci ha portati di nuovo in questa situazione.

Ma come sostiene l’infettivologo di Milano, Massimo Gallo, non siamo di nuovo nel tempo delle critiche: “Siamo nella peste“.

C’è bisogno dell’aiuto di tutti per sconfiggere il virus.

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