L’attenzione positiva rende i bambini sereni e sicuri

L’attenzione positiva, secondo il medico Kenneth Ginsburg, renderebbe i bambini felici ed in grado di crescere sicuri di loro stessi e delle loro possibilità. 

Bambini sereni e sicuri con l'attenzione positiva
Fonte foto: Istock

Se si vogliono crescere bambini felici, si deve utilizzare l’attenzione positiva come metodo educativo e questo sin dai primi giorni di vita del bambino. A rivelarlo è il dottore Kenneth Ginsburg esperto di resilienza,  che sostiene che la disciplina positiva possa essere l’unico strumento valido per crescere bambini soddisfatti e felici. A nulla serve infliggere delle punizioni quando i piccoli disattendono le aspettative degli adulti poiché da parte loro, non stanno che seguendo la propria natura chiedendo e richiedendo l’attenzione continua dei genitori. Quando essa manca, i bambini attuano delle strategie per richiederla, la prima strategia? Il pianto.

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Attraverso il pianto, il bambino stabilisce una relazione di fiducia nei confronti dei genitori. Sentendo il pianto di un piccolo il genitore si avvicina alla culla e gli presta le dovute attenzioni per capire se il bimbo abbia fame, stia poco bene o cosa altro possa averlo turbato riservando a lui un’attenzione positiva, attenzioni di cui i bambini sono letteralmente affamati e che richiedono per natura. Quando questa attenzione viene a mancare il bambino fa di tutto per ottenerla facendo qualche cosa che i genitori non riusciranno ad ignorare, di solito qualcosa di negativo che attirerà senza alcun dubbio il papà o la mamma, come per esempio rompere un’oggetto o urlare. In casi come questo, cioè quando l’attenzione dei genitori non arriva positivamente e naturalmente ma viene richiesta ulteriormente dal bimbo attraverso una strategia, si tratta di un’attenzione negativa poiché solitamente arriva al bambino sotto forma di punizione, critica o girda da parte del genitore. Nulla di più errato ed inefficace a livello educativo.

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Come mettere in pratica l’attenzione positiva nei confronti dei bambini

I bambini sono per natura dei catalizzatori di attenzioni che richiedono da parte dei genitori. Quando essi non rispondono a tale richiesta dei figli, si instaura in essi un meccanismo di difesa per cui le richiedono in modo inequivocabile e molto spesso non ignorabile da mamma e papà.

Marachelle, rispostacce, crisi di pianto sono soltanto alcuni dei metodi per attirare l’attenzione genitoriale da parte dei bambini e non si dovrebbe mai farli arrivare a mettere in atto una strategia tale, anzi bisognerebbe circondarli e renderli sereni e sicuri rispondendo alle loro richieste di attenzione, compito fondamentale per ogni educatore.

Il dottor Kenneth Ginsburg sostiene che per prevenire e diminuire i comportamenti negativi dei figli bisognerebbe soltanto inondarli di attenzione positiva. Per riuscire a seguire questo metodo educativo e capire sino in fondo in che modo il nostro bambino richieda le nostre attenzioni il ricercatore, propone la compilazione di un diario giornaliero nel quale i genitori dovrebbero annotare tutti i comportamenti del figlio ed in che modo lui attiri la loro attenzione in modo negativo. In pochi giorni di osservazione ci si potrà rendere conto che alcuni comportamenti, indicati dai genitori come male educazione, non rappresentano altro che una ricerca spasmodica di attenzione da parte del figlio.

Le attenzioni positive verso un bambino sono fondamentali per renderlo felice e per questo quando compie un piccolo traguardo, o compie gesti quotidiani come riordinare la stanza, fare i compiti o altro, bisognerebbe enfatizzare tutto ciò con attenzione e palesando il proprio apprezzamento. Tutto ciò andrà a rafforzare l’autostima del piccolo e la sua fiducia in se stesso e verso il mondo che lo circonda.

Altro modo importante di donare attenzioni positive ai propri figli è giocando con loro, investendo il proprio tempo con i bambini entrando a far parte di quel meraviglioso piccolo mondo. Molto spesso dietro un’adolescente problematico, si cela un bambino troppo spesso ignorato, qualcosa su cui riflettere davvero.

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