Coronavirus | Il nuovo protocollo sicurezza per gli studi televisivi

Il Coronavirus ha bloccato anche la televisione e il cinema, ma si riparte: ecco come cambierà la vita negli studi TV.

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(Fonte: Instagram)

Negli scorsi mesi sia gli addetti ai lavori sia i telespettatori hanno dovuto adattarsi a una completa rivoluzione nei palinsesti e nei programmi televisivi. Se alcuni programmi sono stati completamente sospesi, altri sono andati in onda in un formato diverso rispetto al solito, spesso facendo a meno del pubblico.

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Oggi, a quasi un mese dall’inizio della Fase 2, alcuni programmi sono tornati alla loro forma originale, come Mattino 5 di Federica Panciucci, ma nel frattempo è stato messo a punto un protocollo di sicurezza da applicare in tutti gli studi televisivi. È stato necessario il lavoro di un mese da parte di varie associazioni che rappresentano gli interessi dei lavoratori del settoreAnica (industrie cinematografiche), APA (Associazione Produttori Audiovisivi), APE (Associazione Produttori Esecutivi), LARA (Agenti e Artisti).

Come cambierà la televisione dopo il Coronavirus?

stasera in tv
Foto da iStock

La regola principale a cui si atterranno tutti i lavoratori del settore televisivo e cinematografico è quella comune a tutti gli altri settori produttivi: mantenere le distanze di sicurezza tra i lavoratori per proteggerli dalla diffusione del contagio.

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Per questo motivo i set televisivi e i casting televisivi dovranno essere organizzati secondo nuove modalità che permettano il mantenimento delle distanze interpersonali tra tutte le persone presenti. Anche le riunioni amministrative e organizzative si svolgeranno all’aperto o in ambienti molto ampi, dove sia possibile distanziare adeguatamente le persone coinvolte. Quando possibile sarà utilizzata ancora la forma della videoconferenza e delle videochiamate, sia per i provini sia per le riunioni.

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Inoltre, prima di lasciar entrare qualcuno negli studi o comunque all’interno degli ambienti di lavoro sarà necessario misurare la temperatura per essere certi che non superi i 37 gradi.

Per quanto riguarda la scena, esattamente come si sta già facendo, presentatori, giornalisti e ospiti dovranno mantenere le distanze anche mentre si trovano davanti alla telecamere.

Se per qualche ragione non dovesse essere possibile mantenere le distanze tra i lavoratori, sarà necessario eseguire tamponi e test per essere certi che nessuno tra loro risulti positivo.

Infine, una misura che renderà certamente più difficile la vita delle donne della TV, è che il passaggio al trucco e al parrucco è assolutamente vietato fino a nuovo ordine. Ne deriva che presentatori, giornalisti, attori e ospiti, dovranno arrivare negli studi già truccati e pronti per andare in onda, provvedendo da soli e a casa al proprio make up.

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Nessuna notizia in merito alla presenza di pubblico in studio, ma sembra logico che, sempre al fine di evitare assembramenti, si continuerà a fare a meno degli spettatori in carne e ossa.

Per quanto riguarda gli addetti ai trasporti, che spesso entrano sui set per consegnare materiale tecnico o scenografico, dovranno presentare un certificato in cui si attesterà che non hanno manifestato sintomi negli ultimi 14 giorni e che non sono entrati in contatto con persone positive al Coronavirus nello stesso lasso di tempo.

Per quanto riguarda invece autori e produzione, cioè tutti coloro che lavorano negli uffici in cui vengono ideati e creati i programmi, le limitazioni riguarderanno principalmente l’utilizzo di sale comuni, e l’accesso alle mense aziendali sarà contingentato.

 

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Nelle scorse settimane Claudio Amendola aveva sottolineato quanto fosse complesso mettere in pratica sui set e negli studi televisivi tutte le misure di sicurezza previste dal governo. Addirittura l’attore aveva affermato che chi aveva stilato le norme non ha alcuna idea di come si svolga il lavoro quotidiano sul set o sul palcoscenico teatrale.

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