Ansia e Insicurezza | Perché le provi? È davvero solo colpa tua?

Ansia e insicurezza sono due nemici contro cui ogni giorno combattono moltissime persone. Anche quando non si manifestano attraverso veri e propri attacchi di panico, ansia e insicurezza possono abbassare moltissimo la qualità della vita, ma perché le proviamo? È sempre e solo una questione di carattere?

Ansia e insicurezza femminile
(Foto: Pixabay)

Cos’è l’ansia? E cos’è l’insicurezza? Quali sono le strategie migliori per tenerle sotto controllo e impedire a questi stati d’animo negativi di influenzare negativamente il nostro rapporto con noi stessi e il nostro rapporto con gli altri?

Purtroppo nella maggior parte dei casi, le persone insicure o le persone che soffrono d’ansia si sentono colpevoli dei propri sentimenti e credono che questi stati d’animo si originino soltanto dalla loro inadeguatezza. I pensieri più frequenti nelle persone ansiose o insicure sono infatti: “Non sono capace, non sono abbastanza”.

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Purtroppo a questo punto si origina un circolo vizioso: abbassando continuamente la propria autostima, le persone insicure diventano sempre più insicure e sempre più ansiose.

Lo psicologo Abraham Maslow (1908 – 1970) teorizzò però che l’ansia e l’insicurezza dipendono effettivamente da fattori caratteriali (che sono innegabili) ma dipendono anche da situazioni esterne che non dipendono dal soggetto ansioso e che spesso non possono essere cambiate dal soggetto ansioso.

Per spiegare la sua teoria, Maslow costruì la sua famosissima piramide dei bisogni: le necessità dell’uomo venivano organizzare in maniera gerarchica e si spiegava qual è il collegamento tra l’insoddisfazione dei bisogni primari e il benessere psicologico.

Quella piramide ancora oggi è uno strumento utilissimo per capire da dove arrivano ansia e insicurezza e come possiamo combatterle con azioni concrete.

Ansia e insicurezza sono legate ai bisogni primari

Bisogno di sicurezza
(Foto: Pixabay)

La piramide di Maslow elenca una serie di bisogni dell’uomo e determina quali sono quelli primari e quali sono quelli “di rango più elevato”. La soddisfazione di tutti questi bisogni (o almeno di una gran parte di essi) assicura una vita felice.

Bisogni di base (biologici e psicologici)

In questa categoria fondamentale rientrano i bisogni primari di ogni essere vivente: aria, cibo, acqua, rifugio, calore, sonno, sesso eccetera.

Si tratta, in genere, di bisogni che nella società occidentale (e italiana, naturalmente) vengono dati quasi per scontati, dal momento che il benessere economico della nostra società assicura alla stragrande maggioranza dei cittadini casa, cibo, calore.

Si intuisce facilmente che per soddisfare questi bisogni c’è bisogno di una rendita economica costante, quindi di un lavoro o di una fonte di reddito sicura.

Naturalmente se non si riescono a soddisfare questi bisogni il benessere psicologico diminuisce in maniera consistente, per il semplice motivo che si vive in una costante situazione di allarme perché semplicemente non si sa se e come si arriverà al giorno successivo.

Bisogni di sicurezza

Protezione, ordine e sicurezza, legge, ordine, stabilità eccetera.

Chi ha soddisfatto i bisogni della categoria precedente deve avere anche la sicurezza che i suoi beni non vengano rubati, che il suo rifugio (cioè la sua casa) non venga violata, che la sua vita non sia in pericolo se semplicemente esce di casa, che il sistema politico e sociale sia stabile abbastanza da evitare carestie, guerre e altre situazioni di incertezza.

Questi bisogni vengono soddisfatti dall’esistenza di uno Stato che faccia rispettare delle leggi condivise dai cittadini (o dai sudditi, nel caso di una monarchia costituzionale).

Bisogni legati all’affetto e all’appartenenza

Famiglia, affetto, relazioni personali e sociali, lavoro di gruppo

Per quanto a prima vista possa sembrare strano, per Marlow i legami d’affetto risultano meno necessari della sicurezza e del rispetto delle leggi. Essi costituiscono comunque un aspetto fondamentale per la felicità di un individuo.

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L’appartenenza è un concetto chiave in questo caso: ogni individuo è più felice se sa di far parte di un gruppo con cui condivide valori e obiettivi. Per questo motivo si è sempre detto che l’uomo è un animale sociale.

Bisogni legati all’autostima e al riconoscimento sociale

Raggiungimento di obiettivi, reputazione, status, responsabilità.

La felicità è legata anche al raggiungimento di obiettivi che sono importanti per l’individuo. Se un individuo vede migliorare la sua reputazione e il suo status all’interno della società o del gruppo di cui fa parte, riuscendo anche ad assolvere incarichi di responsabilità all’interno di essi, è un individuo felice e più sicuro, in grado di mettere a frutto i propri talenti.

Bisogni di autorealizzazione

Crescita personale e realizzazione.

Al vertice della Piramide di Marlow ci sono i bisogni di autorealizzazione. Quando a una bambina diciamo che può diventare tutto quello che vuole, a patto di impegnarsi, le si dice proprio che può realizzare le sue aspirazioni.

Soddisfacendo anche quest’ultima categoria di bisogni, secondo Marlow, si può diventare un individuo soddisfatto e pienamente realizzato.

Ansia e insicurezza sono solo colpa tua?

ansia e insicurezza
(Foto: Pixabay)

Dopo aver analizzato i bisogni di un essere umano bisogna chiedersi se e quali non sono soddisfatti, poiché proprio da quell’insoddisfazione potrebbe dipendere l’ansia e l’insicurezza di un individuo.

Per fare un esempio, la mancata soddisfazione dei bisogni di appartenenza e di affetto, cioè non avere vicine persone con cui si possano condividere tempo, ideali e attività, può generare moltissima insicurezza.

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Allo stesso tempo, se si ha un tetto sulla testa e del cibo sulla tavola ma si dipende totalmente da qualcuno per ottenerli, l’insicurezza si alza in maniera vertiginosa, poiché se il rapporto con quella persone dovesse interrompersi, ci si ritroverebbe senza mezzi di sostentamento. Per questo motivo gli adolescenti ad un certo punto cominciano a fare lavoretti part time pur di non chiedere soldi ai propri genitori: per sentirsi indipendenti.

Se si vive e si lavora in un ambiente che non permette il miglioramento delle nostre competenze (pensiamo ai praticanti avvocato “condannati” per settimane e settimane a fare solo fotocopie e servire caffè) la frustrazione e l’ansia aumenteranno.

Il modo migliore per agire sull’ansia e sull’insicurezza, quindi, è capire cosa manca alla realizzazione dei nostri bisogni, e quali sono più importanti per noi. Per qualcuno la realizzazione sul posto di lavoro potrebbe essere molto meno importante della creazione di una cerchia di amici fidati, mentre per qualcun altro, caratterialmente più solitario, il successo sul lavoro è molto (ma molto) più importante delle relazioni sociali.

mamma e figlia felici che si abbracciano
Photo Adobe Stock

In realtà non importa l’ordine in cui i bisogni della piramide di Marlow vengono soddisfatti, e nemmeno se vengono soddisfatti del tutto o in parte: essi servono solo come guida e ispirazione per costruire una felicità su misura.

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