L’Art Therapy, o arteterapia in italiano, è la pratica che consente di migliorare il benessere psicologico attraverso l’espressione artistica. Ecco quali sono i benefici e a chi è adatta l’Art Therapy.

L’Art Therapy può essere considerata a tutti gli effetti una terapia psicologica che però differisce per moltissimi aspetti dalla psicoterapia tradizionale.
La creazione artistica permette al soggetto una profonda autoanalisi che gli consente di raggiungere una maggiore serenità e una maggiore consapevolezza dei propri desideri, dei propri problemi e dei propri limiti.
Oltre a questo anche la coordinazione motoria e l’umore generale migliorano nettamente e, per questo, l’Art Therapy è consigliata anche ai pazienti con patologie gravi.
Come si pratica l’Art Therapy in maniera corretta? Quanto è diversa l’Art Therapy dal Fai Da Te o da un semplice hobby? Ecco tutte le risposte a qualche consiglio.
Art Therapy per andare alla scoperta di se stessi

Il concetto di Art Therapy è entrato in contatto con la cultura di massa grazie alla diffusione di albi da colorare per adulti che ormai possono essere acquistati on line, in edicola o in libreria.
Questi albi, in tutto simili agli albi per bambini, presentano però dei disegni molto complessi e dettagliati che richiedono grande attenzione per essere colorati in maniera appropriata.
Per quanto possa sembrare un’operazione semplice, colorare un disegno complesso coinvolge moltissime facoltà del cervello, tra cui la coordinazione muscolare, l’attenzione e la memoria visiva.
La lunga ripetizione di gesti semplici come quelli necessari a colorare favorisce inoltre l’insorgere di uno stato meditativo che apporta moltissimi benefici alle menti stressate. A giovarne sono soprattutto a quegli individui che, proprio a causa dello stress, faticano a trovare le concentrazione necessaria a eseguire un solo compito alla volta.
L’Art Therapy, la meditazione e la mindfulness sono quindi legate in un circolo virtuoso che permette di sciogliere nodi importanti che ingombrano la nostra psiche e peggiorano lo stato emotivo.
Come indurre la meditazione attraverso l’Art Therapy?
Raggiungere uno stato meditativo nel momento in cui ci si dedica all’Art Therapy non è difficile. Basta concentrarsi su un argomento importante per noi e lasciar correre i pensieri mentre si disegna.
Analizzando a posteriori quello che si è pensato e quello che si è immaginato durante l’attività artistica porterà alla luce quali sono i “nodi” che il nostro subconscio ci impone di sciogliere ma che il nostro pensiero cosciente non è ancora in grado di affrontare.
Questo tipo di scoperta e di analisi ci indicherà su quali argomenti concentrare i nostri sforzi emotivi e psicologici.
Espressione creativa come strumento di analisi

C’è da chiedersi a questo punto come si esprimono i nostri stati d’animo attraverso le nostre creazioni artistiche e in che modo possiamo arrivare a interpretarli.
Per quanto possa sembrare complesso, comprendere i nostri stati d’animo attraverso l’analisi delle nostre creazioni artistiche è molto semplice.
I colori utilizzati sono molto scuri? Si esce spesso fuori dai contorni del disegno? Si è assolutamente ossessivi nel non lasciare parti bianche o mal colorate?
Tutti questi elementi dicono molto sulla nostra personalità e, osservando la nostra opera “dall’esterno” si potrà decidere cosa vogliamo cambiare del nostro stato psicologico generale e cosa invece vogliamo mantenere inalterato.
Per esempio: ci piace cosa comunica una nostra opera? Oppure ci sentiamo nervosi nell’osservarla? Cosa stavamo pensando mentre eravamo impegnati in quel processo creativo? Cosa si dovrebbe migliorare per ottenere un’opera che comunichi sentimenti differenti?
Non solo pittura: tutte le forme dell’Art Therapy

Per quanto l’associazione più rapida e più comune sia tra l’Art Therapy e la pittura, il processo di auto analisi che l’arteterapia innesca si attiva con qualsiasi forma di creazione artistica.
Esempi efficaci quanto la pittura sono anche la scultura o la manipolazione della creta, la creazione di gioielli o la fotografia. Tutto quello che permette di esprimere la nostra interiorità attraverso la creazione di un prodotto finito può essere considerato un ottimo strumento di Art – Therapy.
Un passo preliminare importante potrebbe essere la scelta della nostra arte preferita, quella più adatta al nostro carattere, alle nostre abilità e al tempo che abbiamo a disposizione.
Evitare la frustrazione
Un altro passo importante consiste nell’evitare la frustrazione che si genera dall’autocritica. Se le nostre creazioni artistiche non sono all’altezza delle nostre aspettative, semplicemente non importa.
Anzi, il modo corretto per approcciare all’Art Therapy è non avere aspettative troppo alte: l’importante è esprimersi, non creare pezzi d’arte degni di essere esposti al MOMA di New York.
Anzi, la scelta migliore che si può operare, dopo aver creato le proprie opere, è non mostrarle a nessuno, come se andassero a formare un diario segreto artistico, destinato soltanto a noi.
Questo ci consentirà di concentrarci sul processo creativo e sul significato delle nostre opere personali, senza dare troppa importanza alla loro apparenza e all’approvazione che potrebbero generare negli altri.
La scelta peggiore? Condividerle sui social: l’Art Therapy è un processo di crescita e di auto analisi, non uno strumento per entrare in contatto con gli altri.
Quali sono le differenze tra hobby e Art Therapy?

La differenza sostanziale tra l’Art Therapy e la semplice pratica di un hobby creativo è la consapevolezza con cui si approccia al processo di creazione.
Nel caso dell’Art Therapy si fa arte per conoscere se stessi, si riflette sul proprio modo di fare arte e sulle caratteristiche dei propri prodotti artistici.
Chi si limita semplicemente a praticare un hobby creativo invece non ha alcun fine che vada oltre la semplice creazione pratica di un oggetto piacevole, utile o bello.
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Entrambe queste attività portano benefici differenti ed egualmente importanti: bisogna soltanto scoprire di quale abbiamo bisogno maggiormente.
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