Il Bambino Imperatore, come riconoscerlo e gestirlo

Il bambino imperatore,  dispotico, con un carattere apparentemente molto dominante su tutta la famiglia, tiranno e spesso soggetto a crisi di rabbia. Ecco come gestirlo e aiutarlo.

Bambino imperatore, come imparare a gestirlo e aiutarlo

La sindrome del bambino imperatore è ad oggi una delle problematiche più diffuse e affrontate in terapia familiare. Per bambino imperatore si intende un minore, in grado di ‘abusare’ letteralmente dei genitori, attraverso diversificate forme di controllo, come aggressività, urla, insulti fino ad arrivare anche all’aggressione fisica vera e propria.

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La presenza di bambini affetti da questa sindrome nelle famiglie, si fa sempre più allarmante e purtroppo molto diffuso. Scopriamo le radici di questa condizione e come prevenirla.

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Sindrome del bambino imperatore, da dove nasce e come gestirla

come affrontare la terribile fase dei due anni

La presenza di un bambino imperatore in famiglia rappresenta una vera e propria ‘patologia familiare’ da affrontare sin dai primi istanti per poter evitare che l’atteggiamento degeneri ed il bambino possa diventare un adulto problematico e soggetto a comportamenti aggressivi.

Questo atteggiamento sembra trovi le sue radici nella prima infanzia e che una forte componente potrebbe essere anche genetica. Le radici di questo atteggiamento secondo gli studiosi, sarebbe l’assenza di regole, genitori troppo permissivi o iperprotettivi che si piegano costantemente alle richieste del figlio pur di evitare qualsiasi tipo di scontro.

Come rendersi conto se si ha un bambino imperatore in famiglia? Basta osservare il suo atteggiamento che di solito si presenta egocentrico, privo di qualsiasi senso di colpa, aggressivo e prepotente.

Per poter prevenire la sindrome del bambino imperatore si dovrebbe porre delle regole e dei limiti al bambino, essere sempre in accordo tra madre e padre sul modello educativo da seguire. Essere sempre presenti nella vita del piccolo e dedicargli molti momenti mostrandosi interessati al suo mondo. Evitare atteggiamenti troppo protettivi e ogni giorno nutrire la loro anima e la loro autostima con atteggiamenti costruttivi e positivi. Se si ha un bambino affetto da questa condizione, cercare l’aiuto di terapeuti sarà senza dubbio la scelta migliore.

(Fonte:http://www.psicologo-psicoterapeuta-sessuologo.it)

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