Autostima | L’ambiente in cui vivi può farti molto bene (o molto male)

L’autostima, cioè la valutazione di se stessi, viene influenzata da molti fattori. Tra i principali l’ambiente in cui un individuo vive e i segnali che partono da esso. Come si sopravvive in un ambiente tossico? 

Ambiente bassa autostima
(Fonte: Pixabay)

Gli esseri umani hanno bisogni di varia natura. I bisogni di base sono quelli relativi alla sopravvivenza e alla sussistenza: bere, mangiare, dormire, avere un riparo.

Tra i bisogni emotivi ci sono l’amore e l’accettazione e l’appartenenza.

Molto spesso purtroppo i bisogni emotivi di un individuo vengono ritenuti meno importanti dei suoi bisogni fisici, semplicemente perché se la privazione di cibo provoca effetti molto evidenti, la deprivazione d’amore no o, almeno, la nostra società non è ancora in grado di individuarli facilmente.

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Quando riceviamo amore, quando ci sentiamo accettati dalla nostra società e quando percepiamo l’appartenenza a un gruppo sociale più o meno specifico, allora il nostro senso di autostima sale sensibilmente. Insieme ad esso, naturalmente, migliora il nostro benessere psicologico.

Purtroppo i segnali che riceviamo dall’ambiente non sempre fanno bene alla nostra autostima. Per questo motivo dobbiamo diventare molto bravi a gestirli.

Le influenze negative dell’ambiente sulla nostra autostima

Ambiente tossico
(Fonte: Instagram)

In un ecosistema naturale sano tutte le creature (vegetali e animali) vivono in perfetta armonia reciproca e con l’ambiente che le ospita.

Non appena un elemento dell’ecosistema viene danneggiato o cambia la qualità della sua relazione con gli altri elementi, allora l’armonia dell’ecosistema viene alterata.

Un meccanismo molto simile regola gli ecosistemi psicologici umani. Gli esseri umani influiscono su se stessi e su coloro che sono loro accanto in maniera positiva o negativa a seconda del loro atteggiamento.

Una famiglia molto severa, per esempio, crescerà bambini molto autocritici, che anche da adulti si chiederanno in continuazione se sono bravi abbastanza per meritare amore. 

Ovviamente, se si pensa di non meritare l’amore altrui, non si è nemmeno in grado di amare se stessi: la conseguenza sarà un bassissimo livello di autostima.

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Alla stessa maniera, se si vive circondati da persone ipercritiche, che tendono sempre a sottolineare le mancanze delle persone piuttosto che i loro pregi o i loro successi, allora l’autostima subirà continui attacchi e, con ogni probabilità, finirà per essere schiacciata dal peso del giudizio.

Un ambiente positivo è quello che riesce a interagire con un individuo in maniera da aumentare le sue energie emotive e psicologiche e di conseguenza la sua autostima.

Gli atteggiamenti tipici delle persone che contribuiscono a creare un ambiente tossico sono diversi:

  • bassa energia o poco entusiasmo
  • propensione al giudizio negativo
  • falsità e ipocrisia
  • violenza verbale e psicologica
  • passivo – aggressività

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Per capire per quali motivi questi comportamenti sono dannosi sul lungo periodo è necessario convincersi che i comportamenti sociali sono contagiosi. Se si vive circondati da persone pessimiste, prive di energia e di iniziativa, che tendono a costruire rapporti falsi o di convenienza, si finirà per assorbire gli stessi comportamenti e anche per subire le loro conseguenze psicologiche. 

Circondarsi di persone che manifestano perennemente questi comportamenti è altamente tossico per l’autostima e l’energia personale. A furia di non fare nulla, di non entusiasmarsi per nulla e di concentrarsi solo sugli aspetti negativi delle persone si finirà per credere di non essere in grado di costruire nulla e si finirà per prestare attenzione soltanto ai propri lati negativi, ai propri errori.

A causa della sempre maggiore ingerenza del digitale nella nostra comunicazione, è necessario sottolineare che gli ambienti tossici e negativi per la nostra autostima non sono soltanto quelli reali, ma si possono creare anche sul web.

Per fare un esempio tipico, i gruppi di Facebook su cui si litiga in continuazione oppure si fa polemica su qualsiasi argomento sono l’ambiente digitale tossico per eccellenza.

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Su Instagram invece è un po’ più difficile rendersi conto di aver creato intorno al proprio profilo un ambiente tossico.

Seguire influencer oppure persone con uno stile di vita molto al di sopra del nostro innesca necessariamente un giudizio di valore sulla nostra vita. Si comincia a pensare che avere una vita di successo dipenda esclusivamente dall’aspetto o dai soldi che si possono investire in beni di lusso o attività esclusive. Si tratta di modelli negativi che non fanno affatto bene alla psiche e che, proprio per il fatto che sembrano modelli positivi, non sono riconosciuti come pericolosi dalla società.

Il problema è che il continuo confronto con persone apparentemente più belle, più dotate, più ricche o più fortunate di noi farà sprofondare la nostra autostima in un baratro sempre più profondo.

Il giudizio distruttivo e il giudizio costruttivo

autostima
(Fonte: Instagram)

La società attuale ha cominciato ad affermare la necessità assoluta di non giudicare gli altri. Quello della società non giudicante in realtà è un falso ideale. Tutto dipende dai valori in base alla quale si giudica un individuo e anche dallo scopo del giudizio.

Qualcuno potrebbe mai pensare che giudicare un criminale secondo la legge sia sbagliato? Ovviamente no, perché si tratta di un giudizio funzionale a migliorare la società.

Se si giudica in maniera molto critica un individuo per sminuirlo, per farlo sentire inadatto a un contesto o a una situazione (un vestito troppo poco costoso, una forma fisica imperfetta, il colore della pelle), allora si sta utilizzando lo strumento del giudizio in maniera distruttiva.

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Se il giudizio è costruttivo, cioè volto al miglioramento dell’individuo allora si tratta di un’attività fondamentale per la crescita personale di tutte le persone che formano la società.

Ne consegue che avere genitori severi può essere una grande risorsa per un bambino, a patto che i giudizi dei genitori siano in grado di aiutare il bambino a costruire la sua autostima invece che distruggerla.

Anche un giudizio pesantemente negativo su una persona dovrebbe sempre aiutarla a migliorare, fornendole gli strumenti per capire dove ha sbagliato e non commettere in futuro gli stessi errori. Lo stesso giudizio, se non offre spunti di miglioramento, si trasforma in un giudizio tossico.

Ne consegue che un ambiente giudicante non è necessariamente un ambiente tossico per l’autostima: bisogna semplicemente imparare a comprendere gli effetti dei giudizi sul nostro benessere psicologico. Se i giudizi vengono formulati con l’obiettivo di danneggiarci, allora sarà necessario prendere provvedimenti. In caso contrario bisognerà imparare a fare tesoro degli stimoli che l’ambiente sociale ci sta offrendo per migliorare noi stessi.

Come reagire a un ambiente negativo?

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Quando si è inseriti in un ambiente tossico si hanno diverse possibilità per salvaguardare la propria autostima. Innanzitutto si potrebbe imparare a prendere le distanze dai giudizi e dai comportamenti altrui, ignorandoli oppure agendo concretamente per cambiarli, proponendo per esempio nuovi modelli di comportamento.

Se operare un cambiamento dall’interno dovesse risultare impossibile o troppo dispendioso in termini di energie psicofisiche, allora si potrebbe pensare di abbandonare l’ambiente tossico in favore di uno più stimolante e positivo dal punto di vista emotivo e psicologico.

Una volta cambiato ambiente ci si dovrà poi concentrare sul fare in modo di non riproporre gli errori a cui abbiamo assistito e i comportamenti negativi di cui siamo stati vittima. In questo modo il nuovo ambiente sarà un ambiente sano, energetico e stimolante.

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