Gravidanza, 41esima settimana: preparazione al parto, cosa sapere

Gravidanza, 41 settimana
Gravidanza, 41 settimana: preparazione al parto (iStock Photos)

Gravidanza, 41esima settimana d’attesa: la preparazione al parto, cosa devi sapere in vista del travaglio, cosa portare in ospedale

La vostra gravidanza è arrivata al termine. Siete entrate nella 41esima settimana di gestazione e tra un momento e l’altro, inizierà il travaglio. Cosa devi sapere per arrivare preparata al parto e abbracciare il tuo bimbo finalmente. Devi sapere che fino a che la quantità del liquido amniotico è adeguata e la placenta non presenta un invecchiamento così importante da compromettere la possibilità del bambino di essere adeguatamente nutrito e ossigenato, il parto non viene indotto. Il benessere del piccolo, ora, viene monitorato con appositi controlli.

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Se anche tu rientri nella percentuale di  quelle donne che sono in ritardo con il parto, non fartene un problema. Ovviamente ora, dopo tutti questi giorni passati, 287 giorni per la precisione, è normale che tu ti senta stanca e non vedi l’ora di partorire per conoscere, finalmente, tuo figlio. Abbi un altro po’ di pazienza e cerca di rilassarti, tra non molto tempo l’avrai tra le braccia. Se poi tre giorni dopo la fine della 41esima settimana di gravidanza non succede ancora niente, il parto verrà indotto. In questi giorni sarai sicuramente più instabile emotivamente, tanti sentimenti e sensazioni contrastanti si agiteranno in te.

Vediamo nello specifico quali esami e controlli dovrai affrontare in questa 41esima settimana di gravidanza e come prepararti al parto.

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Esami e controlli da fare nella 41esima settimana di gravidanza

gravidanza, controlli ed esami da fare
Gravidanza, 41esima settimana, i controlli da fare (Istock Photos)

A partire dalla scorsa settimana, quindi dalla quarantesima, e continuando in questa 41esima settimana, dovrai sottoporti ad una serie di controlli. Tali controlli, ora che sei al termine della gravidanza, andranno ripetuti ogni due giorni, quindi: alla 41esima settimana il primo controllo, due giorni dopo, quindi a 41+2, dovrai sottoporti a un secondo controllo. Quali sono questi esami a cui devi sottoporti? Non sono altro che semplici controlli di routine. Parliamo di flussimetria doppler, tracciato cardiotocografico,  ecografia e amnioscopia. Vediamo nello specifico in cosa consistono e come vengono effettuati.

  • Flussimetria doppler: questo esame non è altro che una particolare ecografia che indaga sul cordone ombelicale e sulla placenta allo scopo di verificare che il tuo piccolo bambino, attraverso il flusso del sangue materno, riceva sempre il giusto ossigeno e nutrimento. Dura all’incirca 10 minuti e di solito viene effettuata nel corso di ogni ecografia dalla ventesima settimana e poi ogni tre o quattro giorni, a partire dalla trentanovesima settimana + 3
  • Tracciato cardiotocografico: questo esame registra il battito cardiaco del piccolo e le contrazioni dell’utero. Si esegue appoggiando sul pancione un sensore collegato a un computer. Ha una durata di circa 20 minuti e viene ripetuto ogni 48 ore tra la 40esima e la 41esima settimana di gravidanza e ogni 24 ore tra la 41esima e la 42esima settimana d’attesa.
  • Amniscopia: questo tipo di esame consente di valutare il colore e la trasparenza del liquido amniotico. Se tutto è nella norma, questo è limpido e chiaro come l’acqua. Questa pratica, però, è caduta ormai in disuso per la sua imprecisione: permette infatti di valutare solo la quantità di liquido che si trova in prossimità del collo dell’utero, ma non consente di verificare le condizioni di tutto il liquido amniotico, che potrebbe essere chiaro e trasparente vicino all’imboccatura della cervice, ma verdognolo e opaco in altre zone.
  • Ecografia: l’ecografia viene eseguita alla volta di valutare le condizioni della placenta e, soprattutto, la quantità di liquido amniotico che, se tutto procede per il meglio, non deve diminuire oltre un livello ben definito. In caso contrario, segnala che la placenta non sta più svolgendo il suo compito in modo corretto.

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Come cambia il corpo della donna nella 41esima settimana di gravidanza

41 settimana di gravidanza
41esima settimana di gravidanza, preparazione al parto (Istock Photos)

Con l’inizio di questa 41esima settimana, la vostra gravidanza è arrivata a termine. Da oggi in poi, ogni momento è ritenuto giusto affinché inizi il travaglio. I sintomi legati a questa settimana sono, per la maggior parte delle future mamme, molto simili tra loro, poiché a questo punto la stanchezza e il senso di spossatezza fanno parte delle vostra giornata. Un rimedio semplice è quello di stare il più possibile rilassate e riposare. Anche se, a questa 41esima settimana di gestazione, è buona norma cercare di camminare per almeno mezzora al giorno, se non di più, in modo da stimolare le contrazioni.

Più comunemente potete avvertire ora un bruciore nella parte superiore della vagina, questo è dipeso dalla posizione del bambino. Potrete avere dell’ansia in vista di questo momento tanto atteso, la nascita del vostro bambino. Respirate, pensate positivo e rilassatevi con bagni caldi. Se il liquido amniotico ha una quantità adeguata e la placenta non è vecchia si può aspettare ancora un po’ prima che il parto venga indotto.

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Vi potrebbe capitare che, prima del parto o comunque a poche ore dall’inizio del travaglio, di perdere un agglomerato di muco, definito tappo mucoso. Esso non è altro che un ammasso di muco gelatinoso, spesso striato di sangue vecchio e quindi di color marrone. Si può perdere tutto in una volta o in più passaggi. Non è necessario chiamare il ginecologo quando lo si nota  a meno che non sia associato a perdite di sangue. Le perdite di sangue non vanno mai sottovalutate in gravidanza ed è sempre bene recarsi immediatamente al pronto soccorso quando vengono notate. Altri sintomi legati a questa settimana possono essere, per esempio un irrigidimento occasionale e dolore acuto allo stomaco, con sensazione di pressione nella pelvi. Infatti, durante la parte terminale della gravidanza il bambino si sposta verso il basso preparandosi ad uscire. In questi movimenti arriva a premere nella parte bassa del ventre causando dolore alla madre. Altro sintomo è rappresentato dalla sindrome delle gambe senza riposo. Questo è un disturbo che provoca un bisogno urgente, quasi incontrollabile di muovere le gambe, spesso accompagnato da sensazioni spiacevoli. Una volta mosse le gambe il fastidio scompare, ci si sente riposati e le percezioni spiacevoli spariscono. Il bisogno di muoversi e le sensazioni spiacevoli si verificano quando si è a riposo e inattivi, quindi tendono ad essere avvertite maggiormente di sera o durante la notte, ecco perché, di conseguenza si hanno anche disturbi legati al sonno. In genere insorge dopo i 40 anni, ma può comparire a qualunque età. Durante la gestazione, in particolare, il disturbo arriva a colpire il 28% delle donne, in modo accentuato nel terzo trimestre, per poi scomparire da sé poco prima del parto. Questa sindrome è spesso causata da due fattori: la mancanza di ferro oppure dall’aumento dei valori degli estrogeni, gli ormoni che in gravidanza aumentano considerevolmente.

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Come sta il bambino nella quarantunesima settimana di gestazione

Il tuo piccolo bimbo in questa 41esima settimana di gravidanza dovrebbe pesare all’incirca 3,600 chilogrammi e avere raggiunto una lunghezza pari a 52 centimetri. Poi, se aspettate un maschietto, dovete sapere che peserà sempre un po’ più delle femminuccia al nascere. In questa settimana e nei giorni successivi alla nascita, il tuo si trova un po’ schiacciato dentro l’utero,   ma dovrebbe comunque muoversi con i suo soliti schemi che hai imparato perfettamente a riconoscere durante la gravidanza. I movimenti non dovrebbero rallentare o fermarsi,  se così dovesse essere, potrebbe essere un segno importante che qualcosa non va. Dunque, se noti cambiamenti in questo senso, contatta subito il tuo ginecologo o recati al pronto soccorso ostetrico.

Con la 41esima settimana di gravidanza, il tuo bambino è oramai pronto per venire al mondo. Tutti i suoi organi interni sono pienamente funzionanti e il cervello ed i polmoni sono i soli organi che continuano a svilupparsi dopo la nascita del bambino. Il suo fegato ha già immagazzinato abbastanza amido da poter iniziare la produzione di glucosio dopo la nascita, mentre il fluido immagazzinato nel suo corpo lo aiuta a superare il primo giorno dopo la nascita, finché non è disponibile il latte materno. Le ossa del suo cranio sono ancora molle, questo per consentire loro di sovrapporsi per far passare la testa del bambino facilmente attraverso il canale del parto. Infatti sulla sua testa ci sono anche due punti morbidi, detti “fontanelle”, che facilitano il parto. La fontanella posteriore s’ indurisce durante i primi 3-4 mesi di vita del bambino, mentre quella anteriore ci mette dagli 8 ai 15 mesi per saldarsi.

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Già con l’inizio della 40esima settimana ed ora, che sei arrivata alla 41esima settimana ancor di più, il tuo bambino ha già completamente sviluppato tutti i riflessi che lo aiuteranno, una volta nato, a vivere e a nutrirsi. Tra tutti i riflessi già sviluppati, ne ricordiamo alcuni, quali: il riflesso della marcia automatica, detto stepping,  per cui quando viene sostenuto sotto le ascelle e coi piedi appoggiate su una superficie piana, accenna a camminare.  Il riflesso di grasping, ovvero l’istinto innato di stringere una cosa nel palmo della mano e il riflesso di trasalimento, detto startle che comprende tutta una serie di singoli movimenti.

Quando è utile indurre il travaglio: informazioni pre parto

preparazione al parto, il travaglio
Gravidanza, 41esima settimana, il travaglio (Istock Photos)

Se alla fine di questa 41esima settimana di gestazione, il tuo bambino non ha proprio intenzione di uscire fuori dal  tuo pancione, è possibile che venga indotto il travaglio. Come avviene l’induzione del travaglio? Per prima cosa, per indurre il parto, viene introdotto nella vagina, a intervalli di 6-8 ore, un gel a base di prostaglandine. Generalmente, vengono effettuate tre applicazioni.
Se il travaglio non inizia, si ricorre alla rottura del sacco amniotico, che non è altro che la rottura delle acque, in seguito alla quale vengono liberate grandi quantità di prostaglandine, che stimolano le contrazioni.
Se anche dopo questo intervento il bimbo non si decide a nascere, viene somministrata l’ossitocina con la flebo. L’ossitocina è un ormone che agisce direttamente sull’utero, inducendolo a contrarsi con regolarità fino a quando il bambino non viene alla luce.

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L’induzione naturale è una grande alternativa che tutte le donne dovrebbero provare, incoraggiate dalla loro Ostetrica e dal loro ginecologo in quanto la maggior parte dei rimedi naturali di induzione non causano effetti collaterali né alla madre né alla salute del bambino. Quindi, di seguito, vediamo spieghiamo, tramite consigli naturali, come poter indurre l’inizio del parto.

Un consiglio “naturale” per provare ad indurre il travaglio è quello di fare l’amore con il proprio partner spesso.  A giocare un ruolo di rilevanza fondamentale sono sia lo stimolo meccanico che viene esercitato sul collo dell’utero, sia le prostaglandine, che sono contenute in abbondanza nel liquido seminale maschile. Un altro suggerimento utile a indurre naturalmente il travaglio può essere rappresentato dalla stimolazione dei capezzoli manualmente. Questa stimolazione aiuta nella produzione di ossitocina. La stimolazione può essere effettuata manualmente dalla donna, dal compagno oppure attraverso la suzione se si ha già un bambino e si è in fase di allattamento. In alternativa può funzionare anche l’uso del tiralatte.
Procedete così: sfregate i capezzoli in modo intenso per 1 minuto, fate una pausa di 2-3 minuti e ricominciate. Continuate così per 1 ora. Un ultimo consiglio naturale è dato dalla stimolazione dei punti di acupressione. Ci molti punti del corpo che stimolati con il pollice o il gomito possono indurre al travaglio. Questo è un punto che potete stimolare: Usando le dita, misurate circa quattro dita direttamente sopra la vostra caviglia. Esercitate una leggera pressione su questo punto per circa un minuto. Saprete se è il punto corretto se inizia a sentirsi morbido al vostro tocco. Premere sullo spazio fra il pollice e l’indice, e 4 dita sopra l’osso interno della caviglia.

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Consigli utili prima del parto: cosa devi sapere nella 41esima settimana

Ricordati che in questa 41esima settimana di gestazione, se ancora non l’hai fatto, di prepararti a lavare i vestiti nuovi, le coperte ed i prodotti comprati per il tuo bambino (inclusi quelli che metterai nel borsone per la nascita, poiché vengono spesso trattati con prodotti chimici perché mantengono il colore e la consistenza: se non  li lavi prima questi prodotti potrebbero essere dannosi per la pelle delicata del bambino.  Continua a tenere sotto controllo la tua diete,  prestando attenzione a ciò che mangi, prediligendo alimenti ricchi di fibra e ferro. E’ importante seguire uno stile di vita sano e rilassato: lo stress e la stanchezza eccessiva possono favorire l’insorgere delle contrazioni. Mantieniti calma se pensi di stare entrando in travaglio o che le tue acque si siano rotte, poiché non significa necessariamente che il tuo bambino nasca subito; infatti, i medici spesso chiedono alle donne incinte di rimanere a casa finché non iniziano le contrazioni regolari.

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Il borsone nascita e piano del parto: come organizzarli

borsone parto e piano parto
Coe organizzare il borsone parto e il piano del parto, 41esima settimana di gravidanza (istock Pghotos)

In questa 41esima settimana, se ancora non hai provveduto, fai il borsone nascita con tutto l’occorrente per i primi giorni di vita del tuo bambino. Di seguito la lista di cosa ti servirà per il parto e per il tuo bambino. Tieni conto che gli armadietti degli ospedali spesso non sono particolarmente spaziosi, quindi limita il tuo bagaglio al necessario.

Per il bambino ti servirà:

  • Pannolini
  • 2 cuffiette lana o cotone
  • 6-8 body di cotone
  • 4-6 tutine taglia 00-0M
  • 2-3 pigiami di dimensione 00-0M
  • 2 paia di calze neonato o scarpine di cotone
  • copertina di cotone per le dimissione

 Per te futura mamma ti servirà:

  • 2-3 camicie da notte di cotone, che possano essere sbottonate fino all’ombelico per facilitare l’allattamento al seno. Almeno 1-2 a maniche corte (suderai molto)
  • Un golfino o una vestaglia
  • 3 reggiseni per allattamento da comprare appena prima del parto (di uno o due misure superiore al normale)
  • Confezione di coppette assorbi-latte
  • Assorbenti post-parto
  • 7-8 slip in cotone naturale o usa e getta, un paio di pantofole, asciugamani (almeno 3) Bagnoschiuma e l’occorrente per la toletta.

Documenti da portare in ospedale (a cura del papà)

  • Documentazione clinica della gravidanza
  • Carta di identità/Passaporto
  • Tessera sanitaria
  • Codice Fiscale
  • Gruppo sanguigno

Inizia, in questa 41settimana di gravidanza, anche a scrivere il piano del parto insieme all’ostetrica.  Come si fa? Basta mettere per iscritto i vostri desideri, idee e volontà in merito al travaglio e al parto. Prima di compilare la lista, devi rispondere ad alcune domande in modo da avere le idee chiare nel momento che compilerai il tuo piano del parto.

  • dove vuoi partorire: in ospedale, in casa o altro?
  • vuoi il tuo compagno/marito con te?
  • Vuoi l’epidurale?
  • vuoi assumere durante il travaglio la posizione che più ti è comoda?
  • vuoi mangiare in caso di fame (solo se non fai l’epidurale, in quel caso non puoi assumere del cibo)
  • vuoi allattare subito il tuo bambino? Tenerlo con te per le successive due ore del parto?
  • vuoi il rooming in (cioè far stare sin da subito il tuo piccolo in stanza con te)?

Una volta che hai risposto a queste domande, puoi iniziare a compilare il tuo piano del parto e consegnarlo alla tua ostetrica nel giorno del parto, o se vuoi, anche prima.

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