Ministero della Salute: “Le 7 armi che ci salveranno dal Coronavirus”

Walter Ricciardi ha sottolineato ancora una volta l’importanza di utilizzare tutte le misure di prevenzione: sono 7 armi contro il Coronavirus.

Walter Ricciardi
Walter Ricciardi (Instagram)

Contrariamente a quanto speravano gli italiani e tutti gli altri cittadini del mondo, moltissimi Paesi stanno facendo attualmente i conti con una nuova ondata di contagi da Coronavirus che potrebbe mettere di nuovo a dura prova il sistema sanitario nazionale di moltissimi stati europei e non.

Com’è stato sottolineato recentemente dalla Presidente degli Anestesisti Italiani, il sistema sanitario nazionale è ancora in grado di reggere ma si avvia pericolosamente verso il suo livello di criticità.

Per evitare che si ripetano momenti drammatici come quelli degli scorsi mesi, il Governo Italiano ha deciso per imporre misure di sicurezza ancora più rigorose di quelle che sono state applicate negli ultimi mesi al fine di limitare il più possibile i contagi ed evitare di dover ricorrere a un secondo lockdown, le cui conseguenze potrebbero essere drammatiche per l’economia italiana. Anche le sanzioni per chi non rispetta le nuove ordinanze sono diventate molto più severe.

In queste ore Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, ha sottolineato con forza quanto sia importante che ogni cittadino italiano sia pronto ad affrontare la nuova sfida lanciata dal virus e che osservi con attenzione le norme di comportamento che rappresentano le 7 armi contro l’ulteriore aggravarsi della situazione Coronavirus.

Walter Ricciardi: “Le 7 armi contro il Coronavirus sono alla portata di tutti”

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Negli scorsi mesi gli italiani hanno imparato a osservare alcune regole di comportamento che sono state indicate come indispensabili per controllare l’avanzata del virus e limitare i contagi.

Sarà fondamentale osservare quelle stesse regole anche nella seconda fase, utilizzandole come delle vere e proprie armi contro l’infezione.

1 – Distanza

Il distanziamento sociale (cioè il mantenimento della distanza interpersonale di più di un metro) continua a essere fondamentale, soprattutto in luoghi chiusi.

2 – Mascherine

Il nuovo DPCM recentemente approvato dal Parlamento ha individuato nel prolungamento dell’utilizzo delle mascherine uno strumento indispensabile per fermare il contagio a macchia d’olio

3 – Igiene delle mani

Le mani, dopo le goccioline che si diffondo nell’aria fuoriuscendo dalla bocca e dal naso degli infetti sono il principale veicolo di contagio. Lavare correttamente e igienizzare le mani sarà fondamentale soprattutto quando si frequentano luoghi pubblici e affollati come mezzi di trasporto e uffici pubblici.

4 – App Immuni

Il tracciamento digitale dei contagi è uno strumento estremamente efficace per evitare il lockdown totale e riuscire a mettere in quarantena soltanto le persone effettivamente infette o che sono state a diretto contatto con gli infetti. Dopo un lungo periodo di dubbi, sembra che la massiccia campagna informativa messa in atto dalle istituzioni sia finalmente riuscita a smuovere l’opinione pubblica: i download dell’applicazione immuni (che si può scaricare dal sito https://www.immuni.italia.it/) hanno raggiunto un picco nell’ultima settimana.

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5 – Vaccino Antinfluenzale

Il vaccino antinfluenzale sarà in grado di limitare i casi di influenza che potrebbero essere pericolosamente scambiati con quelli di Coronavirus generando grande difficoltà diagnostica nel sistema sanitario nazionale.

6 – Rafforzamento di terapie subintensive e pronto soccorso

La creazione di nuovi posti letto in terapia intensiva e subintensiva è uno degli obiettivi verso cui si sono orientati gli sforzi maggiori della sanità nazionale. Se nelle regioni più colpite dal virus oggi si può contare su un numero di infrastrutture che potrebbe essere considerato sufficiente, le regioni del Sud, che non hanno vissuto sulla prima pelle la prima ondata in maniera drammatica, potrebbero trovarsi in seria difficoltà di fronte a un improvviso aumento dei contagi.

 

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7 – Più test e tracciamento con i dipartimenti di prevenzione

Test e tamponi eseguiti a tappeto rimangono essenziali per diagnosticare il Coronavirus in tempo e limitare i contagi, che sono massimi nel periodo di tempo che precede e che segue la comparsa dei primi sintomi.

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