Gianni Di Gregorio | Il regista italiano che ha portato in sala la “vecchiaia”

Riparte anche il cinema e Raiplay, in questi giorni particolari, mette a disposizione sulla piattaforma “Lontano Lontano” di Gianni Di Gregorio. L’ultima interpretazione di Ennio Fantastichini consegna a questo film, fra le altre cose, una testimonianza importante.

"Lontano Lontano", il regista e attore Gianni Di Gregorio (BIBI Film)
“Lontano Lontano”, il regista e attore Gianni Di Gregorio (BIBI Film)

Ripartenza, anche al cinema e a teatro. Aspettarsela è doveroso, far sì che diventi un importante rilancio, però, diventa un obbligo per rispetto e dignità di tutti coloro che (anche dietro le quinte) portano avanti il settore dello spettacolo: bello perchè vario e utile perchè, persino nella sua leggerezza, è in grado di trovare e restituire una certa profondità difficilmente reperibile altrove.

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A tal proposito, la profondità va ricercata nei nuovi volti del nostro intrattenimento: diversi attori e registi, così come attrici e registe, si sono affermate prima dell’avvento della pandemia e del lockdown e adesso cercano di rimettere insieme i pezzi per non perdere quanto acquisito in precedenza. Non è solo questione di successo, è proprio un fatto personale. Saper conservare la propria affermazione per non perdere la propria voce: chi fa spettacolo la esprime o con la macchina da presa, scena dopo scena, o attraverso la propria persona che presta il suo vissuto a qualcun altro per qualche ora. Reinventarsi, diversamente, ogni giorno per un attore è il pane quotidiano.

“Lontano Lontano”, gli anziani protagonisti al cinema con Gianni Di Gregorio

"Lontano Lontano", una scena del film (BIBI Film)
“Lontano Lontano”, una scena del film (BIBI Film)

Allora, dietro i contributi e il mero lato professionale, esiste un credo. Uno stile, una prospettiva, che deve esser portato avanti nonostante tutto. Proprio dal “nonostante tutto” ha deciso di partire il regista Gianni Di Gregorio nella sua ultima opera “Lontano Lontano” che racconta la voglia di tre pensionati di ricostruirsi una vita altrove: lontano, appunto, dove tutto costa meno e le persone hanno conservato ancora quel barlume di umanità che l’Italia sembrerebbe aver perso per strada.

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La voglia di rinascita, di rimettere tutto in discussione, può esserci a qualunque età: per questo Gianni Di Gregorio – il “regista specializzato in vecchietti”, come lo ha definito l’amico e collega Matteo Garrone con cui ha condiviso tanti set a partire da quello del celeberrimo ‘Gomorra’ – indaga sulla vecchiaia perchè (come ha ribadito spesso) parla solo di cose che conosce. Dunque, se ripartenza dev’essere per tutti, meglio cercarla laddove non sembrerebbe possibile.

Un gruppo di anziani, che sembrerebbero aver vissuto una vita piena, scelgono di mettere un punto a capo e ripartire: i soldi, che sono sempre il problema primario, diventano il pretesto per immaginare la ricostruzione e una vita diversa. Una “seconda possibilità” per fare i conti con i propri rimpianti e rimorsi prendendosi il rischio di diventare loro gli “stranieri” nel mondo globalizzato e cosmopolita in cui affiora l’intolleranza ma viene nascosta al pari della polvere sotto il tappeto. Di Gregorio questo “tappeto” di certezze ha provato a scuoterlo portando a galla il sommerso con l’ausilio e il contributo di un cast corale composto dallo stesso regista (che si presta a fare anche l’attore), Giorgio Colangeli, Roberto Herlitzka, Daphne Scoccia ed Ennio Fantastichini.

Questa fu l’ultima interpretazione per l’attore viterbese, che ci ha lasciato nel dicembre 2018. La migliore (ha subito detto la critica). Di sicuro “Lontano Lontano”, non solo per merito di Ennio Fantastichini, è un’altra pietra miliare della commedia un po’ più âge che Di Gregorio padroneggia con maestria al punto da esser definito – come si legge sul The Guardianil Larry David italiano. L’ultima opera del regista e sceneggiatore, dopo “Il pranzo di Ferragosto”, “Gianni e le donne” e “Buoni a nulla”, sarà disponibile su Raiplay a partire dal prossimo 18 giugno.

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