Fabio Rovazzi | “Mio nonno è morto di Covid-19. Non negate il virus”

Fabio Rovazzi ha parlato molto duramente contro chi nega l’esistenza del Coronavirus e ha spiegato perché le autorità italiane avrebbero sbagliato.

Fabio Rovazzi
Fabio Rovazzi (Fonte: Instagram)

Diventato famoso principalmente per i suoi tormentoni estivi e anche per la versatilità artistica che gli ha permesso di cimentarsi come cantante, attore, regista e presentatore televisivo (sempre con ottimi risultati), Fabio Rovazzi ha deciso di far sentire la propria voce su un argomento delicatissimo in questo momento storico per il nostro paese: il Coronavirus.

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In una lunga intervista al Corriere della Sera, il cantante ha spiegato che inizialmente ha preferito tacere completamente sulla questione del virus e, solo dopo aver avuto il tempo di elaborare il lutto che lo ha colpito, ha deciso di toccare apertamente l’argomento.

Fabio Rovazzi e il Coronavirus: la quarantena, il lutto e la rabbia

Fabio Rovazzi con il nonno
Fabio Rovazzi con il nonno (Fonte: Instagram)

Il Coronavirus ha colpito duramente la famiglia Rovazzi e, in particolare, ha colpito duramente Fabio. Il cantante, infatti, ha perso il nonno proprio a causa del Coronavirus e ha dedicato all’uomo che lo ha cresciuto un commovente, lungo post di addio.

Il nonno di Fabio Rovazzi era ricoverato in una residenza per anziani, una delle tante all’interno delle quali il Coronavirus ha fatto più vittime. Il cantante ha quindi potuto toccare con mano la sofferenza dei pazienti colpiti dal virus ma anche, e soprattutto, il sentimento di impotenza vissuto dalle loro famiglie nei confronti di un virus che ha letteralmente stravolto la vita di milioni di persone in tutto il mondo.

Fatte queste premesse è facile capire quanto Fabio Rovazzi abbia a cuore l’argomento della pandemia e quanto si sia sentito ferito dalla manifestazione dei gilet arancioni che si è tenuta a Milano non troppi giorni fa.

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“Il caso dei gilet arancioni in Piazza Duomo mi ha ferito” ha dichiarato il cantante al Corriere della Sera “e non per le persone che ci sono andate, ma per l’autorità che non si è fatta sentire”.

Secondo Fabio Rovazzi, infatti, le affermazioni diffuse dai gilet arancioni e da coloro che negano l’effettiva esistenza del virus, sono estremamente pericolose per la salute pubblica e dovrebbero essere in qualche modo contrastate dalle autorità.

L’indignazione contro i negazionisti e il dolore per la morte del nonno stanno tenendo Fabio bloccato in uno “stallo artistico” da cui sembra molto difficile poter uscire con il sorriso sulle labbra.

 

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Rovazzi ha spiegato, infatti, che per la prima volta dopo anni di successi, quest’estate non uscirà un suo singolo scritto e prodotto per diventare un ennesimo tormentone estivo. Il motivo? La mancanza di esperienze positive e la grande preoccupazione che lo ha accompagnato durante le interminabili settimane della quarantena.

Proprio la clausura e la deprivazione di esperienze positive hanno bloccato la sua ispirazione, ma il cantante ha spiegato che se anche avesse tentato di scrivere qualcosa di allegro sarebbe venuto fuori un “pezzo falso”, che di certo i suoi fan non avrebbero apprezzato.

Cosa canteremo, quindi, nel corso della prossima estate? Fabio Rovazzi ha lanciato un appello ai suoi colleghi cantautori. Spera infatti “che questa sia l’occasione per gli artisti di abbandonare i cliché delle canzoni estive. Siamo in una fase di stallo, c’è desiderio di festeggiare, ma non c’è la festa. Spero escano canzoni consone al momento”.

Fabio Rovazzi non è affatto l’unico artista bloccato in una stasi priva di ispirazione. Anche Albano ha recentemente spiegato di essere nella stessa situazione e che tutte le preoccupazioni legate alla pandemia gli hanno letteralmente impedito di mettersi a comporre.

 

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Fortunatamente alcuni artisti sono riusciti a comporre pezzi nuovi durante le difficili settimane della quarantena: tra Roby Facchinetti e Tommaso Paradiso con Elisa le canzoni non sono mante.

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