Nanna senza problemi | Il metodo giapponese per far dormire i bambini

Scopriamo il metodo giapponese che unisce dolcezza e ferme regole per far dormire i bambini e garantire anche a mamme e papà un sonno ristoratore.

metodo nanna
Foto da Pixabay

Notti insonni, lo spauracchio di qualsiasi genitore e il vero e proprio incubo di molti tra loro.

Far dormire il proprio bambino non è sempre tra le missioni più abbordabili da parte di mamma e papà: pianti interminabili, risvegli continui, il letto visto come un vero e proprio miraggio, la nanna si trasforma così in una vera e propria lotta, spesso anche impari.

I bambini tendono infatti a trionfare in questo campo e, per quanto tutti ripetano “abbi pazienza, prima o poi passerà”, per i genitori intravedere la luce in fondo al tunnel è veramente ardua.

SULLO STESSO ARGOMENTO: Cinque cose da sapere sul sonno dei bambini

Tra le mamme che hanno affrontato questa grande sfida c’è anche lei, Etsuko Shimizu, fisioterapista e specialista nell’assistenza all’infanzia ma soprattutto mamma di una bambina che non dormiva mai.

Stanca di levatacce, notti insonni e non più disposta ad aspettare quel lontano giorno in cui il sonno sarebbe rientrato nella sua vita, Etsuko Shimizu ha messo a punto un metodo per far dormire i bambini, un mix vincente di dolcezza e regole ferree che sembra garantire risultati rapidissimi.

Scopriamo insieme di che cosa si tratta.

Il metodo giapponese per una nanna senza problemi

sonno bambino
Foto da Pixabay

Sogni d’oro per bambini e mamme, edito da Edizione Piemme, è la versione italiana del volume che in Giappone ha venduto già oltre 300mila copie.

Il problema della nanna è, a quanto pare universale, e la soluzione proposta da Etsuko Shimizu appare tanto pragmatica da esser convincente.

Il presupposto di partenza è facile e deciso: tutti i bambini possono imparare a dormire e la tolleranza quindi non serve, bisogna agire.

SULLO STESSO ARGOMENTO: Sonno, ecco i cibi giusti per far dormire al meglio i nostri bambini

Assodato ciò, il metodo si muove poi su diverse tipologie di approccio partendo da un’analisi puntuale delle cause principali per l’interruzione del sonno nei bambini piccoli, cause che, andando a stringere, si riducono in particolare a due moventi: l’orologio biologico e l’orario della nanna.

Per quanto riguarda la prima causa, la regolazione dell’orologio biologico, il consiglio è assai stringato: andare a letto presto e svegliarsi presto.

Il problema si concentra allora sul momento della nanna, sul mettere in atto i giusti rituali per avviare un sonno veramente ristorato e continuativo.

Gli accorgimenti proposti sono i seguenti:

Il significato del pianto – Non si tratta sempre di una richiesta d’aiuto. Anche a noi adulti può capitare in alcune fasi del sonno di parlare o agitarsi. I bambini invece piangono. Assicuratevi allora che un vostro intervento sia realmente necessario: osservate la situazione, spesso si risolverà da sé.

Anticipare l’ora della nanna  – Spesso si ragiona credendo che più si ritarda l’ora di andare a letto pili bambino sarà stanco e dormirà con facilità. Sbagliato! Così si altera il ciclo del sonno e si rischia anche di renderlo più leggero. I bambini dormono meglio se vanno a letto prima.

SULLO STESSO ARGOMENTO: Sonno e bambini: quanto devono dormire ? Le linee guida da seguire

Sincronizzarsi con il ciclo giorno/notte degli adulti – Per il bambino la programmazione dell’orologio biologico rispetto al ciclo giorno/notte inizia attorno ai due\quattro mesi di vita. In questa fase è facile rischiare di invertire i due momenti e per evitare ciò si consiglia di introdurre una maggiore rigidità nei momenti di sonno: limitateli a tre, mattino, pomeriggio e sera.

Cambiare i rituali della buonanotte – Ricordate che i bambini sono abitudinari per definizione. Ecco allora che se camminate per farlo addormentare la sera probabilmente richiederà le stessa passeggiate durante i risvegli notturni. Se allora lo abituate la sera, già da molto piccolo, a rituali più che abbordabili eviterete “dipendenze” un po’ troppo scomode.

Infine vi sono i casi particolari: i bambini che si addormentano attaccati al seno e bambini più grandicelli che si svegliano spesso.

Nel primo caso vi consigliamo di sostituire il seno con qualcosa di morbido come una salvietta o un peluche.

Nel caso di bambini oltre i due anni di età che continuano a svegliarsi ripetutamente nel cuore della notte il “giro della buonanotte” è un buon modo per concludere la giornata. Prima di andare a dormite fate una passeggiata per dire buonanotte ai giocattoli, ai mobili, alle stanze, è un metodo eccellente per favorire il rilassamento del bambino e, di conseguenza, diminuire l’agitazione che nuocerebbe al sonno.

riposo bambino
Foto da Pixabay

Piccoli gesti, certo, ma che necessiteranno di tanta buona volontà da parte dei genitori per esser perseguiti.

Il consiglio finale? Tenete duro!

Impostazioni privacy