Coronavirus | Al ristorante in Fase Due: la proposta di Federcuochi

La Fase Due della lotta al Coronavirus sarà avviata dal 4 Maggio e significherà la riapertura di molte attività commerciali, ma potremo andare al ristorante? La proposta di Federcuochi dà un’idea di cosa ci si dovrà aspettare.

Federcuochi fase due ristoranti
(Fonte: Instagram)

Le imprese italiane, o almeno una parte di esse, aspettano di riaprire il 4 Maggio. Da quel giorno, a meno di grandi cambiamenti nei programmi del Governo Italiano, l’Italia dovrebbe riconquistare la propria normalità.

settori economici più legati di altri alla dimensione sociale e conviviale, tuttavia, dovranno lavorare moltissimo per mettere le proprie imprese in condizione di rispettare le misure di sicurezza che continueranno a essere attive su tutto il territorio nazionale.

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Il settore della ristorazione, quindi, sarà quello che più di altri dovrà mettere in atto nuove prassi e fornire agli addetti ai lavori nuovi strumenti per poter garantire la massima sicurezza dei clienti.

Ecco cosa prevede e cosa propone Federcuochi, un’importante associazione di categoria per tutti coloro che lavorano nella ristorazione e, in particolare, in cucina.

Fase Due secondo Federcuochi: al ristorante, ma con tanti cambiamenti

coronavirus ristoranti fase due
(Fonte: Instagram)

La parola d’ordine, per la Fase Due, sarà prudenza: per questo motivo i ristoratori dovranno attivare, secondo Federcuochi, una serie di modifiche strutturali per consentire alle persone di consumare un pranzo o una cena fuori casa.

Gli imprenditori della ristorazione però, a prescindere dalle idee di questa o quella organizzazione, dovranno principalmente adeguarsi alle indicazioni date dal governo che, si spera, siano comunicate in tempi utili e soprattutto in maniera omogenea per tutto il territorio  nazionale.

Per sostenere le spese a cui andranno necessariamente incontro gli imprenditori Federcuochi auspica la possibilità di far ricorso ai ristobond, cioè alla vendita di obbligazioni che permetteranno ai grandi attori della finanza nazionale e internazionale di mettere a disposizione del settore della ristorazione la liquidità necessaria a coprire le spese di adeguamento.

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A parte il sostegno economico però, secondo Federcuochi l’unico modo per salvare il settore della ristorazione è riaprire i ristoranti il prima possibile, approfittando della bella stagione per spingere la ristorazione all’aperto.

Naturalmente tutti gli addetti ai lavori, e in particolare coloro che preparano il cibo dovranno essere dotati di mascherine FFP1che si spera di poter acquistare a prezzi agevolati e senza IVA.

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Dal lato clienti, il cambiamento più invadente potrebbe essere quello delle strutture di plexiglass da inserire come divisorio tra i commensali, in maniera da non perdere coperti.

membri di una stessa famiglia potrebbero dover consegnare un’autocerficazione al personale di sala in cui la famiglia si assume la responsabilità di mangiare a uno stesso tavolo senza divisori.

Naturalmente, la distanza sociale dovrà essere mantenuta anche aumentando le distanze tra i vari tavoli e, quindi, diminuendo la capienza della sala (e gli introiti del locale).

Divisori plexiglass ristorante
(Fonte: mangiaebevi.it)

Fondamentale sarà inoltre l’organizzazione delle prenotazioni in maniera da non eccedere mai le presenze massime consentite in una sala e l’utilizzo di coprivivande per evitare il contagio delle portate nel tragitto tra la cucina e il tavolo di destinazione.

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