Coronavirus | Cucinare in quarantena fa bene alla psiche (e non solo!)

Cucinare in quarantena in Italia sta letteralmente diventando un fenomeno di massa. Mentre i social vengono inondati di prelibatezze (e di qualche piccolo orrore culinario) viene spontaneo chiedersi: perché tutti cucinano in quarantena?

Cucinare in quarantena
(Foto: Pixabay)

L’Italia è un Paese tenuto assieme dal lievito di birra, o almeno è quello che si potrebbe pensare scorrendo velocemente le nostre bacheche Facebook.

Tutti si sono scoperti panificatori, pizzaioli e pasticcieri, anche quelli che prima non avevano quasi mai messo mano ai fornelli. Perché è successo? E perché è successo in ogni angolo d’Italia?

La risposta più semplice è che con i ristoranti chiusi le persone hanno deciso di mangiare bene anche a casa, cimentandosi nella realizzazione di ricette che prima preparavano di rado.

La risposta meno semplice, ma molto più profonda a livello psicologico, è che il cucinare ha un altissimo valore simbolico che ci permette di migliorare il nostro benessere psicologico sia a livello di comunità sia a livello di individui.

Qui di seguito una rapida carrellata di motivi per cui è utile e benefico cucinare in quarantena e alcuni consigli per non incappare in quegli errori che potrebbero annullare i benefici dello stare ai fornelli per sé e per la propria famiglia.

Cucinare in Quarantena fa bene alle relazioni familiari

Pizza
(Foto: Pixabay)

Alla preparazione del cibo e alla consumazione di cibo sono legati moltissimi valori comuni a ogni civiltà.

Chi consuma cibo insieme appartiene alla stessa comunità, chi prepara il cibo è il custode di antiche tradizioni e ha una funzione fondamentale all’interno di una cerchia di persone che vivono o che lavorano nello stesso ambiente.

La civiltà contemporanea ha parzialmente perduto la percezione del valore del cucinare, dal momento che oggi i ritmi frenetici della nostra vita ci spingono a mangiare spesso fuori e, principalmente a causa dei social, a dare più importanza all’aspetto del cibo che al suo valore di nutrimento per il corpo e per l’anima.

La quarantena ci ha dato la possibilità di entrare di nuovo in contatto con i significati più profondi della preparazione del cibo, soprattutto in un momento difficile come una pandemia mondiale.

1- La cucina crea legami

Le ricette che in genere utilizziamo ogni giorno ci sono state tramandate dalle nostre nonne o da qualche altro membro della famiglia, da amici amici di amici. 

Molte ricette sono davvero vecchie, altre sono più moderne, ma non importa: tutte sono un legame con la storia della nostra famiglia e con il nostro passato personale.

Anche quando proviamo una nuova ricetta presa da internet abbiamo la possibilità di cominciare una tradizione, inserendo quella ricetta (che magari è stata un successone) tra i piatti preferiti della nostra cerchia familiare.

Quando ci lanciamo nella preparazione di una ricetta esotica, che magari abbiamo mangiato in un certo ristorante, o a casa di un amico straniero, stiamo stabilendo legami con culture e tradizioni diverse dalla nostra, sconfiggendo la paura del diverso e diventano, in qualche modo “cittadini del mondo”.

Infine, condividere le proprie ricette tramite social può essere un modo molto positivo per mantenere vivi i legami affettivi con i propri amici oppure costruire nuovi legami con persone sconosciute.

In un momento storico in cui siamo costretti tra le quattro mura domestiche, perché non cominciare a viaggiare almeno ai fornelli?

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2 – Cucinare significa aver cura

Ci sono molti modi attraverso cui si manifesta l’amore e la cura per le persone che ci sono care. In Italia la manifestazione d’amore attraverso il cibo è una tradizione antichissima. 

Cucinare per qualcuno durante la quarantena – e anche cucinare per se stessi – è un’enorme manifestazione d’amore e di cura nei confronti delle persone che appartengono al nostro nucleo familiare.

Inoltre condividere il cibo cucinato è un “rituale” che rinsalda ogni giorno i rapporti tra i membri della famiglia e rafforza l’armonia familiare.

Cucinare in Quarantena fa bene alla Psiche

fare il pane
(Foto: Pixabay)

Se i benefici “sociali” del cucinare sono quelli appena elencati, ce ne sono molti altri che riguardano il benessere psicologico del cuoco, che svolge una serie di attività benefiche per alleviare lo stress in un momento di grande ansia e grande incertezza a tutti i livelli.

1 – Le ricette sono una certezza

Le ricette culinarie sono una certezza concreta. Sapere che un certo procedimento è sempre valido, in qualunque momento della storia e in qualunque condizioni psicologiche sia il cuoco, è un grande sollievo per una mente stressata.

Del resto, una famosissima cuoca americana, Julia Child, una volta disse:

“Dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire NIENTE, una persona torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d’uovo, zucchero e latte, l’impasto si addensa: è un tale conforto!”

2 – Cucinare è una forma di meditazione

La meditazione e la mindfullness insegnano che per alleviare lo stress la mente di una persona dovrebbe imparare a concentrarsi sul qui e ora vivendo appieno l’esperienza presente con la massima concentrazione.

Cucinare richiede una grande dose di concentrazione, quindi concentra tutte le nostre energie mentali sulla corretta esecuzione di piccoli compiti che puntano tutti allo stesso risultato.

Mentre siamo ai fornelli possiamo riuscire a mettere da parte le preoccupazioni concentrandoci solo su quello che di buono sono in grado di fare le nostre mani.

3 – Cucinare è creare

Bloccati in casa, senza la possibilità di svolgere le attività abituali, può capitare di sentirsi inutili e di avere l’impressione di condurre una vita senza scopo.

Cucinare è un’attività pratica che ci permette di impiegare il tempo, risvegliare la creatività, produrre qualcosa di buono a partire praticamente da zero.

Si tratta di un grande aiuto per migliorare l’umore.

Gli errori da non commettere cucinando (e mangiando) in quarantena

Maiale
(Foto: Pixabay)

Naturalmente, a fronte di tutti gli aspetti positivi del cucinare in quarantena, ci sono dei rischi concreti. 

Innanzitutto quello di esagerare e di mangiare troppo e cibi troppo grassi.

Considerando che non è possibile andare in palestra o camminare quanto facevamo prima, è strettamente necessario limitare l’apporto calorico mangiare sano.

Cucinare molto, e quindi avere sempre la dispensa piena mentre si trascorrono a casa mole ore di noia, può provocare attacchi di fame nervosa oppure può far prendere la pessima abitudine di mangiare per noia.

Cucinare dolci in quarantena
(Foto: Pixabay)

Si tratta di comportamenti da evitare assolutamente, per non rischiare di peggiorare il nostro stato di salute e, di conseguenza, anche il nostro stato psicologico generale. Diventa fondamentale quindi imparare a sviluppare un rapporto sano con il cibo, soprattutto in questo periodo.

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