Emergenza Coronavirus | Come rimpatriare gli italiani all’estero

Durante l’emergenza Coronavirus preme occuparsi anche di tutti quegli italiani rimasti bloccati all’estero per diversi motivi. Come si stanno adoperando le compagnie aeree per favorirne il rientro in Italia.

Coronavirus, la situazione degli italiani all'estero
Coronavirus, la situazione degli italiani all’estero (Getty Images)

L’emergenza Coronavirus sta modificando usi, costumi e abitudini dell’Italia e non solo. Il nostro Paese è isolato, in auto-quarantena: divieto di circolazione sul territorio nazionale per evitare assembramenti, spostamenti concessi soltanto in caso di necessità (le attività lavorative rimaste aperte sono tutto sommato poche) e salute.

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In caso contrario, l’imperativo è sempre lo stesso: rimanere nelle proprie case fino a nuovo ordine per limitare la propagazione e il contagio da COVID-19. Gli italiani stanno rispondendo bene alle misure draconiane imposte dal Governo Conte per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto, ma resta una questione da risolvere: quella degli italiani all’estero. Alcuni nostri concittadini, infatti, sono ancora bloccati altrove. Le ragioni sono le più diverse: motivi di lavoro, cambi di residenza e quant’altro, questa fetta di popolazione vorrebbe, tuttavia, tornare in patria ma la chiusura degli aeroporti o il blocco di determinate tratte rende l’operazione oltremodo complessa.

Italiani all’estero: il lavoro di concerto delle compagnie aeree per farli rientrare

Coronavirus, italiani con la valigia in mano
Coronavirus, italiani con la valigia in mano (Getty Images)

“Stiamo lavorando affinché ogni singolo caso venga risolto”, puntualizza il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso di una diretta Facebook. Il problema esiste ed è concreto, come raccontano molti utenti sugli stessi social utilizzati dall’ex capo-politico dei Cinque Stelle per comunicare: nessuna risposta né da parte della Farnesina né dalle ambasciate, tutto tace mentre una moltitudine di volti – con relative storie – attende in un tempo sospeso lontano da casa.

Una prima mossa si sta facendo, proprio in queste ore è stato reso noto che Alitalia metterà a disposizione dei voli speciali per permettere ai connazionali di rientrare, compresi coloro che si trovano in Paesi con provvedimenti restrittivi per via dell’emergenza che – va ribadito – non riguarda solo l’Italia. Nella notte del 17 marzo arriverà in Italia un volo proveniente da Malè, turisti italiani che potranno riabbracciare casa. Ora anche il paradiso tropicale per eccellenza ha imposto restrizioni, quindi per permettere il trasbordo è previsto uno scalo al Cairo affinché si cambi equipaggio e, una volta arrivati a Malè, piloti e assistenti non dovranno scendere dall’aereo.

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Due al giorno, invece, saranno i voli per New York e Londra dove sono state adottate misure più stringenti: Trump ha bloccato tutti i voli dall’Europa agli Stati Uniti e viceversa. Alitalia fa, inoltre, sapere che in Lombardia, con la chiusura momentanea di Linate, le attività operative si sposteranno al terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa: garantito collegamento con Bari, Cagliari, Catania, Lamezia Terme, Napoli, Palermo e Roma Fiumicino. “Nella Capitale dal 17 marzo tutte le operazioni di check-in per i voli nazionali, internazionali e intercontinentali della Compagnia in partenza da Roma Fiumicino saranno effettuate al Terminal 3, a seguito della chiusura del Terminal 1″, si legge su Vanity Fair.

Il maggiore ostacolo, comunque, resta la chiusura di alcuni impianti per le compagnie che faticano a garantire anche solo i viaggi essenziali: “In EasyJet stiamo facendo tutto il possibile per affrontare l’emergenza Coronavirus in modo da poter continuare a garantire i benefici che l’aviazione reca alle persone, all’economia e agli affari. Laddove possibile, continuiamo a effettuare voli di rimpatrio per aiutare le persone a tornare a casa, in modo da consentire loro di trascorrere questi difficili momenti con i loro cari”, fa sapere il CEO della compagnia aerea Joan Lundgren. Prepariamoci ad ulteriori sviluppi in tal senso, perchè – in situazioni come questa – ciò che conta veramente è non lasciare indietro nessuno.

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