Coronavirus | Si ferma anche “Porta a Porta”, Vespa: “Inaccettabile!”

Il decreto d’urgenza emanato dal Premier Conte riscrive anche i palinsesti televisivi. L’emergenza Coronavirus ferma addirittura “Porta a Porta”, Vespa non ci sta.

Bruno Vespa si oppone alla chiusura di "Porta a Porta" per Coronavirus
Bruno Vespa si oppone alla chiusura di “Porta a Porta” per Coronavirus (Getty Images)

Il Coronavirus stravolge anche i palinsesti italiani: la vita cambia anche, forse soprattutto, per i vip. In queste settimane ormai abbiamo imparato ad apprezzare diverse trasmissioni seppur mancasse il pubblico in studio. La prevenzione deve essere l’unico obiettivo, in barba al cerimoniale e – magari – persino ai dati d’ascolto.

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Tuttavia, le misure ulteriormente stringenti messe in atto dal Premier Conte impongono una condotta ancor più esemplare: per alcuni format le “porte chiuse” non bastano più. Si passa alla sospensione fino a data da destinarsi. Tutta Italia è zona rossa e la luce (rossa) per determinati programmi si spegne. In primis “Porta a Porta”.

Coronavirus, “Porta a Porta” sospeso: il disappunto di Vespa

Coronavirus, "Porta a Porta" si ferma
Coronavirus, “Porta a Porta” si ferma (Getty Images)

Il celebre talkshow di Vespa chiude i battenti, per il momento, e il conduttore si infuria. La motivazione dello stop preventivo è da attribuire alla recente presenza in studio di Nicola Zingaretti, segretario PD e Presidente della Regione Lazio risultato positivo al Coronavirus. Si ferma tutto, dunque, ma Vespa reagisce in modo piccato: “È sconcertante che, mentre il Paese chiede sempre più informazione si chiuda una trasmissione importante senza un motivo ragionevole. Debbo purtroppo concludere che la direzione aziendale ha tenuto conto del parere del segretario Usigrai che da sempre considera ‘Porta a porta’ un abuso. Ma questo dà alla decisione un sapore politico che mi preoccupa”, dichiara il giornalista.

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Successivamente, il presentatore del programma rincara la dose: “Apprendo che la direzione generale della Rai avrebbe deciso di non mandare in onda ‘Porta a porta’ nelle giornate di oggi, mercoledì, giovedì. Da soldato, sono abituato da sempre a rispettare le decisioni aziendali. Ma questa mi sembra gravissima e pretestuosa”.

Inoltre Vespa avrebbe asserito di essersi sottoposto a tampone e il risultato sarebbe stato negativo: non ci sarebbe, dunque, motivo – secondo il suo metro di giudizio – per non procedere alla trasmissione del programma. Immancabile la risposta di Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai: “Vespa si è sottoposto al tampone ‘volontariamente’. Cioè? Esiste una procedura volontaria? Io avevo capito che i tamponi sono decisi dal #ssn secondo protocolli precisi. Sono contento che sia negativo. Ma ricordo – a tutela di tutti – che l’incubazione – per tutti – è fino a 14 giorni. Non si torna indietro. “Porta a Porta” dovrà fermarsi, in attesa di nuove e ulteriori indicazioni.

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