Coronavirus | Disinformazione: finto rimedio della dottoressa dilaga sul web

Sarebbe stata una dottoressa a prescrivere bevande calde contro il Coronavirus: ma funziona veramente?

tisane al finocchietto
i 10 tè più efficaci per bruciare i grassi (Istock Photos)

La paura ci spinge a cercare la svolta. E’ un meccanismo tipico della psiche umana: quando qualcosa ci spaventa vogliamo eliminare il problema e per farlo rischiamo di prestare attenzione e fede anche ai più assurdi escamotage.

Se ci spaventa il Coronavirus dunque, e in queste settimane l’affermazione è più vera che mai, ecco che ci convinciamo che una boccetta di Amuchina ci salvi la vita o che prendere la metro consuma mascherina sia indispensabile. Falsi miti che rischiano di distoglierci dalle vere misure precauzionali, quelle che non promettono di essere miracolose e che, dunque, appaiono meno affascinanti sebbene più affidabili.

Ultima “notizia tentatrice” sembra esser quella secondo cui il Coronavirus non sopravviva a determinate temperature: ingerire bevande calde può dunque salvarci dal contagio? Proviamo a capire meglio insieme.

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Contro il Coronavirus bere bevande calde

coronavirus bevande calde
Photo by MLADEN ANTONOV/AFP via Getty Images

“Il virus non resiste al calore e muore se esposto a temperature di 26-27 gradi: quindi consumate spesso durante il giorno bevande calde come the, tisane e brodo, o semplicemente acqua calda: i liquidi caldi neutralizzano il virus e non è difficile berli. Evitate di bere acqua ghiacciata o di mangiare cubetti di ghiaccio o la neve per chi si trova in montagna (bambini).

Per chi può farlo, esponetevi al sole!”

Come riportato da diversi quotidiani, tra cui Il Tempo, la dottoressa Lidia Rota Vender, ematologa e presidente ALT che collabora da anni come volontaria della Onlus di Milano per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari, avrebbe consigliato ai cittadini italiani le misure sopra riportate per combattere l’infezione da Coronavirus.

Un simile monito non poteva che fare immediatamente il giro del web, causando, come si poteva immaginare, l’indignazione di molti.

Roberta Villa, giornalista e divulgatrice scientifica molto attiva su Instagram nel seguire i vari aggiornamenti sul Coronavirus, ha subito sottolineato come simili consigli non abbiano in realtà alcuna base scientifica.

Gli fa eco Dario Bressanini, chimico, divulgatore scientifico e saggista italiano, di cui vi avevamo già proposto il post riguardante l’amuchina fatta in casa o la spiegazione sul significato di “quarantena”, misura preventiva di cui abbiamo molto sentito parlare nelle ultime settimane. Quest’ultimo commenta via Instagram:

“Non viene in mente a chi legge: “ma la mia temperatura corporea è di 37 gradi, sarebbe automaticamente f****to!”

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Dobbiamo allora pensare che nulla possa debellare il Coronavirus? La temperatura non ha alcuna influenza sulla sua sopravvivenza? E’ sempre il dottor Bressanini a cercare di rispondere alla domanda:

“Questo virus, e altri ma non tutti, è composto nella parte esterna  da molte proteine che possono essere denaturate dall’arco etilico. E’ questo il motivo per cui l’alcol etilico funziona nel famoso disinfettante. […] Essendo una macchina inanimata ma potrete esternamente con un involucro coperto da proteine (la sua sopravvivenza fuori dal corpo umano) dipende se le condizioni in cui è inquietante del momento l’esterno sono tali da denaturare le proteine che ci sono.”

Ancora una volta si tratta dunque di “correttezza dell’informazione”: partire dal presupposto che, innanzitutto, i virus non sono esseri viventi e, di conseguenza, non possono morire; ciò che possiamo ottenere è dunque la denaturazione di cui sopra che certo non può per logica avvenire attorno ai 27 gradi.

Altre informazioni errate di questo genere? Riferendoci alla medesima fonte leggiamo:

“Potete fare gargarismi con una soluzione disinfettante che elimina o minimizza la quota di virus che potrebbe entrare nella vostra gola: così facendo lo eliminate  prima che scenda nella trachea e poi nei polmoni.”

Anche qui il mondo degli esperti del web palesa diversi dubbi, così come sull’eventuale potere degli integratori vitaminici rispetto al contagio.

Le uniche vere misure preventive sono dunque, ancora una volta, quelle che potete leggere qua sotto, diffuse oramai da tempo dal Ministero della Salute.

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Coronavirus ministero salute
Foto da salute.gov.it

Come sottolineato da Roberta Villa in una delle sue Instagram Stories, l’attendibilità della fonte non basta, occorre ci sia attendibilità anche rispetto al contenuto diffuso. Dare affidabilità a informazioni fallaci rischia di ingenerare un finto senso di sicurezza, l’idea che semplici misure possono risultare di straordinaria efficacia e che, di conseguenza, le altre misure più complesse o antipatiche (come la limitazione nelle uscite pubbliche) possono essere evase.

Decisamente sbagliato: questo non è il momento di abbassare la guardia bensì di mettere in campo tutto il senso di responsabilità in nostro possesso, mantenendo la prudenza senza esagerare ma anche senza cedere a facili lusinghe.

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