Cinema | “Permette? Alberto Sordi”. Edoardo Pesce interpreterà ‘Albertone’

Cento anni fa nasceva Alberto Sordi, la sua vita diventa un film per ricordare l’uomo e il mito. “Permette? Alberto Sordi, regia di Luca Manfredi, al cinema il 24-25-26 febbraio. Prossimamente anche su Raiuno.

Alberto Sordi, la sua vita diventa un film
Alberto Sordi, la sua vita diventa un film (Getty Images)

Cento anni dalla nascita di Alberto Sordi, il 2020 porta con sé curiosità strabilianti come questa: un gigante della nostra commedia, se fosse ancora vivo, avrebbe un secolo. Cento anni fatti di storie, aneddoti e curiosità. Alberto Sordi era davvero come appariva in scena? Su questo, quelli a fornirci qualche delucidazione in più sono davvero pochi: Carlo Verdone, in primis, che con il Maestro del nostro cinema aveva un rapporto speciale. Al punto d’averci fatto due film insieme.

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L’insieme dei caratteri e delle vulnerabilità di Alberto Sordi ha cercato di riproporlo RaiFiction, insieme ad AltreStorie, per mettere insieme “Permette? Alberto Sordi”. Un biopic che non sa di tributo ma che ha più lo stile e lo sviluppo di un’indagine e analisi inframezzata da parti romanzesche con un pizzico di romanticismo. La vita di Sordi, come quella di altri grandi attori, è stata un’epopea e quest’opera cinematografica cercherà di raccontare gli anni che l’hanno portato al successo a partire dagli esordi. Un periodo, quello raccontato e riassunto da Luca Manfredi che aveva già diretto la biografia filmica di suo padre Nino, oltre al promettente e celebre sceneggiato “Una pallottola nel cuore”, che va dal 1937 al 1957.

Alberto Sordi, a cent’anni dalla sua nascita il ricordo del mito con un film-tributo

La vita di Alberto Sordi diventa un film a cento anni dalla nascita dell'attore
di Alberto Sordi diventa un film a cento anni dalla nascita dell’attore (Getty Images)

Vedremo un Sordi agli albori in grado di scalare vette nell’etere radiofonico, televisivo e cinematografico. “Permette? Alberto Sordi” è, fra le altre cose, anche uno spaccato del nostro Paese che attraverso il Varietà ha raccontato un periodo storico in cui tutto sembrava possibile, nel mezzo di anni bui che avrebbero portato alla fine della guerra e ad una serenità inaspettata. Figlia anche della volontà di rimettere insieme i cocci, per questo lo spettacolo assumeva – e talvolta assume – una rilevanza sociale e persino terapeutica.

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Nei panni di Albertone nazionale, Edoardo Pesce. L’attore romano colpisce per l’estrema somiglianza con il Sordi giovane: merito anche del trucco e di un’acconciatura puntuale e precisa che rispecchia appieno la moda del passato. Quest’opera, al cinema in esclusiva soltanto il 24-25-26 febbraio, sarà trasmessa prossimamente su Raiuno. Ad affiancare Pesce ci sarà un cast corale che vede Lillo Petrolo nel difficile ed ambito ruolo di Aldo Fabrizi e Pia Lancillotti nel ruolo di Andreina Pagnani. Alberto Paradossi, invece, sarà Federico Fellini. In scena anche Paola Tiziana Cruciani, Luisa Ricci, Michela Giraud, Paola Giangrasso, con la partecipazione amichevole di Giorgio Colangeli, Martina Galletta; Francesco Foti e Sara Cardinaletti.

Un vero e proprio lavoro d’equipe che evidenzia e ripropone tempi passati con la velata ambizione di ritrovare quell’aria scanzonata che ha portato all’affermazione di grandi miti del nostro show-business. Alberto Sordi è uno dei volti che, partendo dal palcoscenico, ha plasmato la nostra cultura. Con lui, tanti altri: sognatori ed eroi di un tempo che non c’è più e a cui forse dovremmo essere grati non soltanto in tempi di commemorazioni e omaggi.

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