Crema solare, quanta ne metti conta più del fattore di protezione

Un recente studio evidenzia come nell’applicare la crema solare a fare la differenza ancor più dell’spf è la quantità di prodotto utilizzato.

Crema solare (Thinkstock)

Ci hanno detto che va applicata già da casa, ben prima di sdraiarsi in spiaggia, che va rimessa più volte al giorno e che un spf troppo basso risulta quasi inutile se non pericoloso.

Sappiamo veramente tutto dunque per utilizzare al meglio la crema solare? A quanto pare ancora no.

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Recenti studi fanno scendere in campo un fattore che forse ancora non avevamo tenuto nella dovuta considerazione rispetto al tema in questione: la quantità.

Scopriamo allora quale ruolo gioca il quantitativo nell’applicazione della crema solare.

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Crema solare: più ne metti meglio è

Foto da iStock

Un report pubblicato sulla rivista Acta Dermato-Venereologica illustra come la maggior parte di noi applica uno strato troppo sottile di crema solare, un quantitativo che, a quanto pare, non consente di avere la giusta protezione.

Ha spiegato l’autore dello studio, Antony Young, professore di fotobiologia del King’s College London, al Guardian:

“Se usi una protezione 20 e applichi uno strato di crema da 0,75 milligrammi per centimetro quadrato, il tuo livello di protezione è minore di 4”

La domanda allora sorge spontanea: qual è il giusto quantitativo di crema solare da applicare? Almeno 2 mg per centimetro quadrato, circa il doppio di quella che solitamente spalmiamo sul nostro corpo.

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Tale stima è stata ottenuta studiando 16 volontari, divisi in due gruppi e inseriti in ambienti che mimavano le condizioni atmosferiche tipiche di una vacanza estiva in località come Tenerife, Florida o in Brasile. I volontari si sono avvalsi di diversi quantitativi di crema solare su diverse parti del corpo, i primi per una sola giornata gli altri addirittura per cinque giorni consecutivi.

L’esperimento ha evidenziato come, in entrambi i casi, la quantità di crema solare applicata faceva una notevole differenza. Se le zone prive di crema subivano infatti danni notevoli al DNA, le zone in cui  la crema solare è stata applicata con uno spessore di 0,75 mg/cm2 presentavano danni comunque più elevati di quelli su cui era stat applicato uno strato di 2mg per cm2 di crema.

Sembra dunque che per esporci al sole non occorra solo individuare l’spf giusto per noi ma anche avere la pazienza di spalmare un quantitativo di crema notevole, più generoso di quanto siamo solite fare.

Niente pigrizia dunque: in questo caso la quantità fa la qualità!

Fonte: huffingtonpost.it

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