Mode alimentari che sono altrettanti falsi miti da sfatare

Scopri quali sono le mode alimentari più in voga a cui invece dovremmo rinunciare subito, veri e propri falsi miti da sfatare per aiutare la nostra dieta.

Come decidiamo ciò che mangiamo? Senza dubbio seguiamo eventuali particolari necessità legate a intolleranze o simili, cerchiamo di puntare su cibi salutari e etichette con ingredienti di buona qualità ma poi, una buona fetta del nostro giudizio, dipende dalla moda. Già, la moda, anche qui ci mette lo zampino!

Quello che finisce nel nostro stomaco è in buona parte influenzato da consigli che abbiamo sentito qua e là, dalle cucine più Inn del momento e da quello che il sentire comune ci dice salutare.

Ma si tratta di suggerimenti veramente d’aiuto al nostro benessere? Forse no.

Una recente inchiesta di Sky TG24 ha svelato i falsi miti da sfatare in fatto di mode alimentari.

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Mode alimentari a cui smettere di credere

alimentazione
Foto da iStock

“Conosciamo davvero quello che mangiamo e i rischi per la nostra salute?”. Questa la domanda da cui l’inchiesta di Sky TG24 ha preso le mosse. Ne sono emerse verità a dir poco sorprendenti.

1 – Il latte fa bene – Secondo uno studio dell’università di Harvard sarebbe da sfatare anche il mito che il latte rafforzi le ossa. Bisogna tenere a mente che non tutti i tipi di latte sono uguali: il latte di alta montagna, ad esempio, è molto più ricco in omega tre rispetto a quello proveniente da allevamenti intensivi, solitamente più acquistato. Ricordate infatti che a fare la differenza è ciò che la mucca mangia e che poi, inevitabilmente, si trasferisce o intacca il latte.

2 –  Sushi ‘all you can eat’ – La nobile tradizione giapponese vuole l’utilizzo esclusivo di pesce fresco ma, a quanto pare, qui in Italia la norma vuole l’utilizzo di pesce scongelato, spesso nemmeno supportare dall’uso essenziale dell’abbattitore. Ancor più grave constatare come spesso non ci sia corrispondenza tra la varietà di pesce presentata nel menù e quello poi realmente servito.

3 – Mele ogm – I prodotti ogm in Europa non possono esser né coltivate né vendute. Peccato però che oramai mele pure, per così dire, non ne esistono più. Le mele così dette tradizionali, quelle che compriamo al mercato ogni giorno, sono annaffiate di pesticidi e altri prodotti chimici per difenderle da parassiti, muffe e malattie varie. Trattamenti di cui, paradossalmente, un prodotto ogm non avrebbe assolutamente bisogno. I vantaggi derivanti da una riduzione di pesticidi sarebbero enormi non solo per la nostra salute ma anche per l’ambiente.

4 – Ombre sui prodotti biologici – Sapete come si stabilisce la natura biologica di un prodotto? Per lo più avviene senza controlli “sul campo”, basandosi su fatture e documenti. Chi fa questi controlli? Per lo più aziende private, finanziati, paradosso dei paradossi, dai produttori stessi che per ottenere l’ambita “fogliolina” icona del biologico deve iscriversi a un ente pagando regolare tassa. Occorre inoltre ricordare che non esiste coltivazione esente dall’utilizzo di prodotti chimici per difendere le piante da insetti e malattie. Tra i più usati ci sono quelli a base di rame, considerato elemento particolarmente tossico per l’ambiente.

5 – Integratori alimentari – Pasticche per aumentare l’apporto proteico e affini spopolano in Italia e, a dire il vero, in tutta Europa. I rischi però sono assai più elevati di quanto si possa credere. Mentre per i farmaci ci sono infatti controllo sull’efficacia per gli integratori ciò non avviene. Il fascino di una pastiglia miracolosa per dimagrire però continua a miete vittime.

6 – Gluten free – Prodotti più costosi, più lavorati e spesso con più grassi e conservanti. Sono i prodotti senza glutine, quelli che per qualche misterioso motivo hanno iniziato ad acquistare anche cloro che non ne avrebbero bisogno poiché non affetti da celiachia. Perché? Perché siamo convinti siano meno sani e più magri: guardando però la lista degli ingredienti sovvengono numerosi dubbi.

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