Dipendenza da Serie TV: perché il Binge Watching è una trappola?

La dipendenza da serie TV è aumentato negli ultimi mesi? Assolutamente sì: il binge watching e il lockdown sono andati spesso di pari passo. Perché si diventa dipendenti? Quali persone tendono maggiormente a sviluppare la dipendenza?

dipendenza serie tv
(Instagram)

Le serie televisive, soprattutto quelle molto lunghe, che si sviluppano nel corso di più stagioni, ognuna delle quali è composta da molti episodi, sono strutturate in maniera tale da indurre alla dipendenza.

Il motivo è di natura squisitamente narrativo: per “convincere” un telespettatore (ma anche un lettore o un ascoltatore) a continuare a seguire la vicenda è necessario far ricorso a tecniche narrative che catturino la sua attenzione e che soprattutto scatenino la sua curiosità.

Per questo motivo moltissime puntate delle più famose serie televisive terminano con un cliffhanger, cioè “si chiudono sul più bello”, nel momento in cui sta per essere svelato un mistero o sta per essere finalmente raggiunto un obiettivo.

Lasciare il telespettatore o il lettore con il “fiato sospeso” e mettere immediatamente a disposizione il seguito della storia è una tattica perfetta per indurre le persone a guardare un episodio dopo l’altro, così da terminare rapidamente una puntata e passare alla successiva oppure terminare una stagione e passare alla successiva.

Se questo metodo di narrazione fa un gran bene all’industria cinematografica e alle case produttrici, non produce effetti del tutto positivi sulla psiche di coloro che incappano nella trappola del binge watching.

Perché e quando si scatena la dipendenza da serie TV?

Dipendenza serie tv
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Dopo aver analizzato i fattori grazie ai quali gli autori di serie televisive riescono a mantenere costante l’attenzione dei propri telespettatori, è lecito chiedersi: perché non tutti gli appassionati di serie televisive diventano Binge Watchers? 

Il motivo è molto semplice: la natura delle serie televisive non basta a sviluppare dipendenza, occorrono che la persona si trovi in una particolare condizione emotiva e in un particolare momento della sua vita.

La vita delle serie TV come strumento di controllo dell’ansia

Le persone che soffrono d’ansia o di attacchi di panico, oppure che stanno attraversando un periodo di esaurimento mentalesviluppano delle strategie di gestione del problema.

Alcuni possono cominciare a sviluppare una dipendenza da cibo (l’ormai famoso Binge Eating), mentre altri possono utilizzare alcool, tabacco o droghe per alleviare il senso di paura e di frustrazione che avvertono ogni giorno e che progressivamente diventa un peso insostenibile.

Tutte queste strategie di gestione, chiamate tecnicamente strategie di coping, tendono inevitabilmente a sviluppare una dipendenza fisica o emotiva dalle “sostanza” da cui si trae un sollievo temporaneo e poco duraturo.

Ma perché le serie televisive riescono a sviluppare gli stessi effetti piacevoli e rassicuranti di una bottiglia di alcool o di un’abbuffata di cibo? 

Il motivo è molto semplice: perché sono ripetitive e rassicuranti. Vedere e rivedere gli stessi personaggi che si muovono all’interno delle stesse dinamiche e che vivono una vita in cui siamo coinvolti ma che non ci tocca direttamente dà moltissimo sollievo emotivo, poiché ci “ipnotizza” e ci assicura un periodo di distrazione dai problemi concreti.

Dipendenza da serie TV: quando il circolo vizioso innesca la depressione

La dipendenza da serie televisive serve in qualche modo a placare l’ansia, ma presenta dei rischi molto grossi: nello specifico può innescare un circolo vizioso tra senso di colpa e ansia che può sviluppare soltanto risultati negativi sulla psiche della persona che sta sviluppando una dipendenza da serie TV.

Chi trascorre ore e ore a guardare un episodio dopo l’altro, infatti, sa perfettamente che dovrebbe e potrebbe impiegare il tempo in maniera più produttiva invece di “perdere tempo” (anche nel senso di “perdere la cognizione del tempo”) guardando serie televisive a ripetizione.

Questo scatena un fortissimo senso di colpa che finisce con lo schiacciare la volontà della persona che ha ormai sviluppato la dipendenza. Anche se la persona sa che dovrebbe trovare l’energia per sviluppare il circolo vizioso, non si sente in grado di affrontare le proprie responsabilità e, quindi, sceglie di continuare a rifugiarsi nella dipendenza.

Questo naturalmente comporterà un abbassamento vertiginoso dei livelli di autostima e di conseguenza peggiorerà nettamente l’umore di chi si trova bloccato in questa situazione.

La solitudine come fattore di rischio

La solitudine è un altro importantissimo fattore di rischio di dipendenza da serie televisive. Il motivo è estremamente semplice: se non si ha nulla da fare, se non si possono coltivare i i propri rapporti sociali o instaurarne di nuovi, se non è possibile dedicarsi alle proprie passioni e non si ha la lucidità mentale sufficiente a costruirne degli altri, la solitudine diventa assolutamente intollerabile.

Se le persone godono di un buon equilibrio mentale riescono a gestire la solitudine e a gestire il problema, le persone che già soffrono di attacchi d’ansia o sono predisposte alla depressione a causa della propria storia familiare o personale incontreranno molta più difficoltà.

I sintomi della dipendenza da serie televisive

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(Instagram)

Qual è il confine tra essere un semplice appassionato di serie televisive e l’aver sviluppato una dipendenza da esse? 

Non vedere l’ora di potersi dedicare di nuovo alla visione di qualche episodio della propria serie preferita è assolutamente normale, ammesso che questo non influisca negativamente sulla vita sociale e lavorativa di una persona.

Se invece una persona cerca di innescare la “trance”, cioè il distaccamento dalla realtà, anche nei momenti in cui non ha la possibilità di guardare le proprie serie televisive preferite, ci si trova in presenza di una dipendenza.

Come si può indurre la trance quando non è possibile passare ore davanti allo schermo? Semplicissimo: fantasticando a occhi aperti su quello che potrebbe accadere o che è recentemente accaduto ai personaggi della serie.

La fuga dalla realtà viene quindi attuata in ogni momento, utilizzando lo strumento della finzione anche quando non è possibile usufruirne direttamente: questo rende chiarissimo che non è tanto una determinata serie a creare dipendenza, quanto la sensazione di trance e di sospensione di sofferenza assicurata dall’azione di rimanere per ore e ore spettatore passivo di qualcosa.

Come si supera la dipendenza da Binge Watching?

(Istock Photos)

Come ogni atto finalizzato a superare una dipendenza è strettamente necessario munirsi di grande forza di volontà per sospendere un comportamento dipendente.

Oltre a tentare di ridurre la permanenza davanti allo schermo, però, bisogna indagare sulle cause che spingono alla dipendenza, quindi agire sui sintomi dell’ansia o della depressione.

Come si fa? Uno dei tentativi più produttivi che si possono fare è trovare qualcosa che generi un po’ di piacere simile a quello generato dal binge watching senza cadere in una nuova dipendenza. Trascorrere del tempo lontano dallo schermo svolgendo attività ricreative, piacevoli o che diano nuovi stimoli è importantissimo per “convincere” la mente che è possibile tornare a vivere nel mondo reale non soltanto nel mondo fittizio delle serie televisive.

L’auto aiuto in questi casi può fare miracoli, ma bisogna sempre tener presente che nei casi di dipendenza molto grave e di pesante peggioramento della qualità della vita della persona che soffre del problema diventa necessario rivolgersi a uno specialista, che possa fornire gli strumenti per capire l’origine del problema e agire su di essa.

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