Zona rossa: negozi, cerimonie, locali. Cosa si può fare? Risponde il Governo

A seguito del nuovo DPCM, il Governo di Giuseppe Conte ha diviso le regioni in zone gialle, arancioni e rosse. Cosa si può fare nella zona rossa? Le risposte del governo alle domande dei cittadini.

le regioni divise in categorie from Facebook

Il Dpcm 3 novembre 2020 individua tre aree, corrispondenti ad altrettante categorie di scenari di rischio.

Per ogni tipo di categoria sono previste specifiche misure restrittive attuate e da osservare.

Per essere più dettagliati, in base alle Ordinanze del Ministro della Salute del 4 novembre e del 10 novembre, le regioni sono così divise:

  • nell’Area gialla: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto.
  • per l’Area arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria.
  • nell’Area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano.

Il tutto ha creato non poca confusione per la popolazione e quindi, in armonia con quanto ufficialmente disposto dal Governo e reso pubblico, procediamo con l’approfondire i dettagli della zona rossa.

Cosa si può fare e cosa non si può fare nella zona rossa?

Zona rossa: sono aperti ristoranti, pizzerie, pasticcerie ed il resto della ristorazione? Cosa è consentito fare?

donna che mangia al ristorante
donna che mangia al ristorante – Fonte: Adobe Stock

Nell’area rossa come nella zona arancione, i ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti esclusivamente per la vendita da asporto, consentita dalle 5 alle 22.

Dunque consegna a domicilio è consentita senza limiti orari come per la zona gialla e arancione ha dei limiti orari e sempre nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

La permanenza nelle aree o negli orari in cui è sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali, l’ingresso e la permanenza negli stessi da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio.

Indubbiamente non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali.

Cosa accade nei centri culturali, centri sociali, centri ricreativi e nelle aree di servizio della zona rossa?

Teatro della Concordia, Monte Castello di Vibio (Di Culturawiki. CC BY-SA 3.0 via Commons)

Le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi è sospesa.

Conseguentemente, questa sospensione include anche il fermo alle attività interne di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione a favore del proprio corpo associativo, trattandosi di una attività subordinata e collaterale rispetto alla attività principale.

Per quanto riguarda invece le strade extraurbane, autostrade, in questo caso, possono restare aperti oltre le ore 18 solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

Non solo, possono restare aperti oltre le 18 anche le attività di somministrazione di alimenti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

La sospensione delle attività di ristorazione disposta nelle zone arancioni e rosse, si applica anche ai ristoranti negli alberghi?

Donna che viaggia
Fonte:iStock Photo

I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, anche nelle zone arancioni e rosse.

Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati.

Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo.

Nelle zone rosse le attività commerciali che vendono generi alimentari o beni di prima necessità possono consentire ai clienti l’acquisto anche di beni non inclusi?

donna supermercato
Fonte Istock

La risposta è no.

Pertanto, il responsabile di ogni attività commerciale, comunque denominata (ipermercato, supermercato, discount, minimercato, altri esercizi non specializzati di alimentari vari) può esercitare esclusivamente l’attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità.

Per tale motivazione è tenuto a organizzare gli spazi in modo da precludere ai clienti l’accesso a scaffali o corsie in cui siano riposti beni diversi da quelli alimentari e di prima necessità.

Nel caso in cui ciò non sia possibile, devono essere rimossi dagli scaffali i prodotti la cui vendita non è consentita. Tale regola vale per qualunque giorno di apertura, feriale, prefestivo o festivo.

Per quanto riguarda i negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico, possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio.

Sempre nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, ma con vendita a distanza senza riapertura del locale.

Chi organizza le attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente o una cd. piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro.

Trasporto, consegna e montaggio di mobili della Zona arancione: rientrano nella comprovata esigenza lavorativa per spostamenti?

camera da letto
una camera da letto perfetta non ha mobili ai piedi del letto! Bisogna cambiare (fonte: Pexels)

La questione potrebbe essere davvero molto spinosa, soprattutto per le coppie che stanno costruendo casa e devono arredarla.

In questo caso la consegna di mobili, il trasporto ed anche il montaggio rientrano fra le esigenze lavorative di cui all’art. 3, lettera a), del DPCM 3 novembre 2020.

Una domanda molto importante che quindi ci si pone è: Si possono consegnare e montare i mobili o gli oggetti acquistati prima dell’introduzione delle restrizioni al commercio?

La risposta dal Governo è che le vendite di mobili avvenute in negozio prima delle restrizioni possono assimilarsi alle vendite a distanza.

Riguardo le vendite che non si fossero ancora concluse con la consegna e il montaggio.

Zona Rossa: Eventi, cerimonie e riunioni.

Asian Businesswoman Leading Meeting At Boardroom Table

Il governo risponde alle domande sugli eventi, cerimonie e riunioni.

  • È consentito svolgere assemblee condominiali in presenza?

La risposta è .

Bisogna però specificare che è consigliato, in modo davvero importante, svolgere la riunione dell’assemblea in modalità a distanza, ove possibile.

Laddove ciò non sia possibile per questioni di varia natura, per lo svolgimento in presenza occorre rispettare le disposizioni in materia di distanziamento sociale e uso dei dispositivi di protezione individuale.

  • Nella nozione delle fiere, vietate dal Dpcm, rientrano anche manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale? 

Il popolo italiano si è chiesto più volte se rientrano anche manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale.

La risposta, anche in questo caso è Sì.

Tali manifestazioni, di cui un tipico esempio sono i cosiddetti mercatini di Natale, che sono realizzate fuori dell’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato, sono da assimilare alle fiere e sono quindi vietate.

È obbligatorio utilizzare strumenti di protezione individuale per i professionisti in studio nella Zona Rossa?

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Adobe Stock

L’obbligo di utilizzo in questo caso, secondo quanto indicato dal Governo, sussiste nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private, e quindi ovviamente anche negli studi professionali.

Vi sono però delle eccezioni, cioè i casi in cui le attività vengano svolte individualmente e sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.

Occorre inoltre sempre utilizzare gli strumenti di protezione individuale quando:

  • l’attività professionale comporta comunque un contatto diretto e ravvicinato con soggetti non conviventi.
  • lo svolgimento in ambienti di facile accesso dall’esterno o aperti al pubblico non rende possibile rispettare in modo continuativo la distanza interpersonale di almeno un metro

Il tutto sempre nel rispetto delle altre prescrizioni previste dai protocolli di sicurezza anti-contagio.

Quali sono le regole valide per gli spostamenti per chi vive nella Zona Rossa? Ci sono divieti? Autocertificazioni?

piatto con divieto
Piatto con segnale di divieto – Fonte: Adobe Stock

All’interno dell’area rossa è vietato ogni spostamento, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi (inclusi quelli dell’area gialla o arancione), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute.

Non è consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso.

Sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista.

È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi.
Dal sito del governo compare la scritta: “Senza una valida ragione per uscire, è obbligatorio restare a casa, per il bene di tutti”.

È necessario giustificare sempre gli spostamenti e produrre un’autocertificazione. Dal sito del governo emerge che si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali.

La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato.

La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Ci si può spostare per assistere un parente o vedere i propri figli? I figli si possono portarli dai nonni se si risiede nella Zona Rossa?

bambino morte
Adobe Stock Photo

Nel caso in cui sia un parente od un amico non autosufficienti si tratta di una condizione di necessità e quindi non sono previsti limiti orari.

Nel caso si tratti di persone particolarmente anziane o già affette da altre malattie, bisogna però ricordare che sono categorie più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.

Gli spostamenti per quanto riguarda il raggiungimento dei figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti.

Bisogna però precisare che sono fortemente consigliati i tragitti più brevi.

Il tutto nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario (persone in quarantena, positive, immunodepresse etc.).

Il tutto deve assolutamente avvenire secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio o, in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori.

Portare i piccoli dai propri nonni è possibile ma fortemente sconsigliato, il tutto perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da COVID-19 e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone.

Questo spostamento è quindi ammesso solo in caso di estrema necessità (se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore).

In tale caso i genitori possono accompagnare i bambini dai nonni, percorrendo il tragitto strettamente necessario per raggiungerli e recarsi sul luogo di lavoro, oppure per andare a riprendere i bambini al ritorno, secondo quanto deciso dal Governo.

Resta assolutamente da preferire che i figli rimangano a casa con uno dei due genitori che usufruiscono di modalità di lavoro agile o di congedi.

Zona Rossa: si può far visita alle persone detenute o ricoverate?

Carceri, nuovo decreto sui domiciliari ai mafiosi
Carceri, nuovo decreto sui domiciliari ai mafiosi (Getty Images)

Gli spostamenti per fare visita alle persone detenute in carcere sono sempre vietati, non potendo ritenere che tali spostamenti siano giustificati da ragioni di necessità o da motivi di salute.

In tali casi i colloqui possono perciò svolgersi esclusivamente in modalità a distanza, ai sensi dell’art. 221, comma 10, del d.l. 19 maggio 2020, n. 34, come sostituito dalla legge di conversione 17 luglio 2020, n. 77, che consente i colloqui a distanza mediante apparecchiature e collegamenti di cui dispone l’amministrazione penitenziaria e minorile o mediante corrispondenza telefonica, anche oltre i limiti stabiliti dalle norme dell’ordinamento penitenziari.

Se sottoposti alle misure di isolamento e quarantena, o se si ha la febbre, ci si può spostare se si abita nella Zona Rossa?

Quali sono i sintomi di Covid-19
Pixabay

Chi è sottoposto alle misure della quarantena o quarantena precauzionale o dell’isolamento, essendo risultato positivo al Covid-19 non si può spostare secondo un “divieto assoluto” di uscire di casa al di là della zona di appartenenza.

In tale ultimo caso è consentito uscire, utilizzando un mezzo privato, esclusivamente al fine di effettuare gli accertamenti diagnostici prescritti dal medico, evitando i contatti con altre persone e osservando scrupolosamente tutte le misure precauzionali, tra cui l’obbligo di indossare la mascherina.

Per quanto riguarda invece i soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) devono contattare il proprio medico curante e rimanere presso il proprio domicilio, evitando assolutamente i contatti sociali e limitando al massimo anche quelli con i propri conviventi.

Spostamenti fra comuni per varie necessità: cosa succede nella Zona Rossa

fre la spesa
(Pixabay)

Ecco le varie domande che il popolo italiano si pone per quanto riguarda lo spostamento fra comuni nelle zona rossa. Il Governo ha deciso di rispondere in modo diretto a queste spinose questioni. Leggiamo insieme le risposte.

  1. È possibile fare la spesa in un comune diverso da quello in cui si abita? È possibile spostarsi in altri comuni solo ed esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, di necessità o per motivi di salute. Laddove quindi il comune non disponga di punti vendita, o sia necessario acquistare con urgenza generi di prima necessità non reperibili nel comune di residenza o domicilio, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati.
  2. Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?Sì, ma solo per acquistare prodotti rientranti nelle categorie espressamente previste dal Dpcm 3 novembre 2020.
  3. Sono un volontario della protezione civile: posso spostarmi dal comune in cui attualmente mi trovo per prestare la mia attività nell’ambito della gestione dell’emergenza? Sì, il divieto di spostarsi dal comune in cui ci si trova non riguarda coloro che svolgono attività di volontariato nell’ambito del Servizio nazionale di protezione civile o che siano comunque impegnati come volontari per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso (ad es., i volontari della Croce Rossa Italiana).
  4. Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”? È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al (dal) lavoro, anche tramite l’autodichiarazione. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
  5. Se abito in un Comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”? In questi casi lo spostamento è giustificato per esigenze lavorative, se non è possibile lavorare da casa, specifica il Governo.
  6. Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi? Sì, si potrà rientrare, comunque, per la prima volta, dopo il 6 novembre 2020. Successivamente, gli spostamenti saranno consentiti solo negli ambiti e per i motivi chiariti.
  7. È possibile invece raggiungere la seconda casa? L’accesso alla seconda casa è sempre consentito dalle 5 alle 22 nel proprio comune. Dalle 22 alle 5, o se si trova in un altro comune, è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, ecc.) e comunque secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni.
  8. Ci si può spostare per andare in chiesa o negli altri luoghi di culto? Sì, È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Infatti, l’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la autodichiarazione prevista per lo spostamento lavorativo o di necessità. È altresì consentito partecipare alle funzioni religiose, nei limiti e nel rispetto degli specifici protocolli.
  9. È possibile uscire di casa per gettare i rifiuti? Sì, seguendo le normali regole già in vigore in ogni comune. Restano regolari le attività di smaltimento rifiuti.
  10. Posso uscire con il mio animale da compagnia? Sì, per le sue esigenze fisiologiche, ma senza assembramenti e mantenendo la distanza di almeno un metro da altre persone.
  11. Si possono portare gli animali domestici dal veterinario? Sì.
  12. Si può uscire per fare una passeggiata? Sì, le passeggiate sono ammesse, in quanto attività motoria, esclusivamente in prossimità della propria abitazione. Sono chiaramente ammesse, inoltre, nel caso siano motivate per compiere gli altri spostamenti consentiti (andare al lavoro, motivi di salute o necessità). Per esempio, è giustificato da ragioni di necessità spostarsi per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana. Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità dell’autocertificazione. In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, e quindi dell’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di 1 metro fra le persone. Resta comunque consentita la passeggiata, al fine di accompagnare i minori o le persone non completamente autosufficienti, senza che sia in questo caso necessario il rispetto della distanza di un metro.
  13. È consentito fare attività motoria? L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e indossare dispositivi di protezione individuale. Sono sempre vietati gli assembramenti.

Parchi pubblici, utilizzo macchina e biciclette: i dettagli sul settore motorio nella Zona Rossa

Bonus bici come funziona chi può richiederlo
Foto: Adobestock

L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito fatta eccezione per diverse specifiche disposizioni delle autorità locali.

Il tutto a condizione del rigoroso rispetto del divieto di assembramento.

È consentito inoltre l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia.

Anche la bicicletta, nonché la macchina, hanno creato non pochi dubbi.

È possibile utilizzare la bicicletta per tutti gli spostamenti consentiti, mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone.

L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che vendono generi alimentari o di prima necessità.

È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto nella prossimità di casa propria, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, o per effettuare attività sportiva, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri.

E’ possibile, per chiarire la questione automobili, usare l’automobile purché siano rispettate le stesse misure di precauzione previste per il trasporto non di linea: ossia con la presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina.

L’obbligo di indossare la mascherina, specifica il Governo, può essere derogato nella sola ipotesi in cui la vettura risulti dotata di un separatore fisico (plexiglas) fra la fila anteriore e posteriore della macchina, essendo in tale caso ammessa la presenza del solo guidatore nella fila anteriore e di un solo passeggero per la fila posteriore.

È consentito, anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole?

Il governo precisa che è consentito per l’autoconsumola cura dei terreni ai fini di autoproduzione, anche personale e non commerciale. Difatti integra il presupposto delle esigenze lavorative, contemplato per le zone “arancioni” e “rosse” dagli artt. 2 comma 4 lett. a), e 3, comma 4, lett. a), del DPCM 3 novembre 2020.

Quindi la coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo (quale ad. esempio quella di raccolta delle olive, conferimento al frantoio e successiva spremitura) sono consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito.

E i cittadini stranieri che regole devono seguire nella zona arancione?

bandiera europea from pixabay

Per quanto riguarda questo argomento, le restrizioni sono valide per tutte le persone presenti sul territorio italiano, a prescindere dalla loro nazionalità.

Bisogna fare chiarimenti anche per quanto riguarda gli spostamenti da e per l’estero.

Oltre alle restrizioni già vigenti, in questo caso si è soggetti alle specifiche disposizioni relative a ciascuno Stato estero, reperibili sul sito istituzionale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Università e Istituzioni di Alta Formazione. Cosa si può fare e cosa no nella zona Rossa?

L'esame di Maturità
(Istock)

Le domande più bollenti per i cittadini italiani in fatto di università sono sempre le stesse. Leggiamo insieme le risposte del Governo.

  1. Quali attività possono essere svolte nelle Università? Le attività formative e curriculari si svolgono a distanza, fatta eccezione per quelle relative al primo anno dei corsi di studio e dei laboratori, che possono svolgersi in presenza. Sono, in ogni caso, i singoli atenei ad individuare – predisponendo, sentito il comitato universitario regionale, propri piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari – le ulteriori attività didattiche o curriculari, che potranno svolgersi in presenza. Resta fermo che tutte le attività eventualmente previste in presenza dovranno svolgersi nel rispetto dei protocolli, specificamente dedicati alle università e allegati al dpcm del 3 novembre 2020.
  2. Si possono svolgere tirocini, attività di laboratorio sperimentale o didattico o esercitazioni?  Sì, se svolte secondo criteri ben precisi e se non è possibile svolgerli a distanza.
  3. Le biblioteche universitarie restano aperte? Sì, in quanto sono dei servizi indispensabili per gli studenti. Sempre nel rispetto dei protocolli specificamente dedicati alle università e allegati al dpcm del 3 novembre.
  4. Quali attività possono essere svolte presso le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM)? Le lezioni di musica, canto, teatro o danza o delle altre attività di tipo artistico presso le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) si svolgono prevalentemente a distanza. Possono svolgersi in presenza le attività relative al primo anno dei corsi di studi, le attività dei laboratori (o assimilabili) nonché quelle ulteriormente individuate dai piani di organizzazione della didattica.
Giuseppe Conte (Getty Images)
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (Getty Images)

Queste le decisioni dal Governo Conte per la zona Rossa.

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