Frode mascherine: scoperti sette imprenditori. Truffavano gli ospedali

C’è ancora chi cerca di guadagnare a discapito degli ospedali. Scoperta una frode sulle mascherine e denunciati i responsabili: ecco i dettagli.

guanti Covid-19
dispositivi di sicurezza: alcune mascherine erano non a norma. (fonte_ Pixabay)

Incredibile ma vero, c’è ancora chi pensa ad aumentare i profitti lucrando a discapito degli ospedali.

Il tutto durante il terribile periodo che stiamo vivendo e nel mentre di una pandemia mondiale che ha fatto già milioni di morti.

Tutti i dettagli.

Frode mascherine: in sette denunciati per truffa agli ospedali

frode mascherine
tantissimi i dispositivi non a norma forniti dalle aziende agli ospedali (fonte: Unsplash)

I militari della Guardia di Finanza hanno denunciato alla procura di Foggia ben sette persone.
Tra loro responsabili e titolari delle aziende che hanno fornito mascherine (in piena emergenza sanitaria) in alcuni ospedali tra Bari, Foggia, Taranto, Perugia e Verona.

45.000 le mascherine individuate non a norma, per una spesa complessiva che supera di molto i 400.000 euro.

Un vero scandalo, se consideriamo le accuse: “manovre speculative su merci“, “frode in commercio“, “frode in pubbliche forniture“.
L’accusa più importante però è questa: “commercio di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza“.

Le aziende in questione, infatti, si sono rese colpevoli di aver distribuito mascherine provenienti da paesi extraeuropei, le cui disposizioni sanitarie non erano in linea con quelle della nostra comunità.

Un rischio questo che fa scatenare continuamente anche le allerte alimentari sugli alimenti.
Da poco, infatti, la Coldiretti ha emesso una lista di cibi nocivi che vengono importati senza considerazione per gli avventori.

Ma lo scandalo non si ferma qui.
Molte di queste aziende hanno anche speculato sul prezzo a cui cedevano le mascherine, arrivando a dei rincari veramente folli.
Si è arrivati, dal prezzi iniziale di 20 centesimi al pezzo, fino a più di 20 euro.
Un caso simile era successo con le scarpe Lidl: solo che qui non c’è veramente nulla da ridere.

Il pensiero che questi dispositivi fallati possano aver contribuito ad aumentare i contagi, fa veramente rabbrividire.
Per profitto personale è stata, quindi, messa a repentaglio la sicurezza del personale sanitario.

I lotti al momento sotto indagine sono tra quelli distribuiti nei mesi primaverili: quando, cioè, eravamo nel pieno dell’emergenza.
E, soprattutto, quando medici ed infermieri erano in prima linea e continuamente esposti al pericolo.

Incredibile pensare che ci fosse qualcuno pronto a speculare anche su questo.

Al vaglio degli inquirenti, ora anche alcuni dispositivi non ancora distribuiti al personale sanitario; la speranza è che si riesca ad individuare e requisire tutti i dispositivi pericolosi.

In Italia e nel mondo l’emergenza Covid-19 continua a progredire: qui trovate un sunto di tutti gli ultimi aggiornamenti sui dati e sui casi.

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(fonte: Adobe Stock)

Mentre il resto d’Italia si arrangia, quindi, parliamo di un profitto di oltre 158.000 euro per questi imprenditori.

Non c’è da stupirsi, quindi, che anche gli strumenti previdenziali messi a disposizione per i cittadini abbiamo un tetto massimo.

L’augurio è, quindi, di riuscire ad individuare e punire chiunque cerchi di frodare le aziende sanitarie.

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