Elezioni durante il Covid: la fuga dei presidenti dei seggi elettorali

Domani gli italiani scenderanno a votare per sia per le elezioni che per il referendum sul taglio dei parlamentari. Cosa è accaduto nei seggi elettorali?

seggio elettorale from pixabay

Dopo che la corte costituzionale ha sentenziato che Il 20 e 21 settembre gli italiani torneranno a votare per le regionali e per il referendum, ad oggi mancano poche ore al suddetto voto.

Gli effetti della pandemia si fanno, però, vedere già da ora.

Ancor prima di aprire i seggi elettorali già ci sono state le prime problematiche.

Fra rifiuti e rinunce molti sono i comuni alla ricerca di persone che si prendano la responsabilità dei seggi elettorali.

Tantissimi di coloro che hanno ricevuto l’invito a presentarsi hanno declinato per timore dei contagi. Preoccupazione giustissima, ma che crea non pochi disagi.

Scopriamo qualche dettaglio in più.

Covid e seggi elettorali: la fuga

seggio covid mask from pixabay

La paura legata ai contagi da Coronavirus ha scatenato una vera e propria fuga di presidenti e scrutatori dai seggi elettorali.

Stiamo parlando delle elezioni del 20 e 21 settembre, prime elezioni nell’era Covid, nonchè prime elezioni che coinvolgono tutta l’Italia dopo le europee del 2019 e quelle del 4 marzo 2018

In tutta Italia c’è stata una fuga di persone che, presentando certificati di impossibilità e/o declinando l’invito, ha costretto i comuni a reclutare gli scrutatori in modo singolare.

Sono già pronti oltre un centinaio di volontari della Protezione civile per sopperire alle mancanze degli assenti tra i presidenti ed i componenti dei seggi elettorali nominati dalla Corte di Appello.

Tra le varie preoccupazioni dimostrate bisogna però dire che le  regole per accedere ai seggi elettorali sono molto stringenti, se rispettate il rischio sarà molto più basso.

Sarà innanzitutto obbligatorio l’uso della mascherina da parte di tutti. Poi un rigidissimo distanziamento tra i componenti del seggio e con gli elettori stessi.

Bisognerà rimuovere la mascherina per il riconoscimento solo nel momento del riconoscimento.

Molte rinunce sono legate alla paura del Covid e al fatto che, gli addetti ai seggi, ad esempio dovranno indossare la mascherina per diverse ore di seguito.

Nonostante il maggiore impegno richiesto per garantire un voto in sicurezza, non sono state previste maggiorazioni monetarie rispetto alla retribuzione (224 euro per i presidenti di seggio, 170 euro per scrutatori e segretari).

Ci sono stati non pochi casi molto singolari, tra cui ad esempio quello di Genova, già mediaticamente esposta per l’inaugurazione del ponte.

Qui dopo la rinuncia di circa un terzo degli scrutatori – 855 su 2.644 nomine – il Comune ha cercato una soluzione al problema.

In che modo? Ha pubblicato un annuncio su Facebook per reclutare scrutatori e presidenti di seggio. Sono state molte le risposte alla chiamata del comune di Genova e ora gli uffici elettorali stanno provvedendo a sostituire gli ultimi scrutatori rinunciatari e a completare i collegi per le tutte le sezioni sul territorio.

Ancora più singolare è stata Milano.

In questo caso sono state circa un centinaio le rinunce last minute e così il Comune ha lanciato un appello ai cittadini usando i social media.

Nel messaggio lanciato ai milanesi risultava possibile candidarsi direttamente all’Ufficio elettorale di Via Messina 52 fino alle 16 del pomeriggio portando con sé un documento d’identità.

seggio covid mask from pixabay

In questo caso non ci resta che sperare che domani vada tutto bene e che la curva dei contagi non aumenti, augurando a tutti buone elezioni e buon referendum.

 

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