Stipsi nei bambini | I consigli dell’Ospedale Bambino Gesù

La stipsi è un disturbo che molto spesso interessa i bambini anche molto piccoli. I consigli e le possibili cure diffuse dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. 

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La stitichezza è una problematiche che molto spesso colpisce i bambini, soprattutto in determinati momenti della loro crescita.

I problemi nel ‘liberarsi’ delle feci, interessano anche i lattanti, sia allattati al seno che con latte di formula e in ogni caso, la prima cosa da fare è quella di consultare il medico pediatra che dopo aver valutato il caso, consiglierà la cura o il rimedio più idoneo.

Il fai da te, non sempre risulta essere la scelta migliore soprattutto in bimbi molto piccoli.

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La stipsi, può fare la sua comparsa durante un repentino cambio di alimentazione o può avere la sua causa anche in un momento di stress, ma scopriamo tutti i consigli sulla stipsi in età pediatrica, dall’Ospedale Bambino Gesù sul suo sito ufficiale. Scopri anche Ossiuri nei bambini, quello che c’è da sapere sui vermi intestinali.

Stipsi nei bambini | La causa e le possibili cure consigliate dall’Ospedale Bambino Gesù

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La stipsi, sul sito ufficiale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù viene definita come:

” Un disturbo della defecazione che si caratterizza per una difficoltosa evacuazione dell’intestino. Può comportare dolori addominali e riduzione dell’appetito” 

Si parla di stipsi quando si verificano due o meno evacuazioni a settimana per almeno un mese nei bimbi con meno di 4 anni di età o per almeno due mesi consecutivi se hanno compiuto i 4 anni di età.

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Nello specifico gli esperti sottolineano come il fenomeno si associ a episodi di incontinenza fecale alternati a episodi di ritenzione da parte dei bambini:

“Questo fenomeno si associa a episodi frequenti di incontinenza fecale e ad atteggiamenti di ritenzione nei bambini di età inferiore ai 4 anni. Nelle età successive sono frequenti la ritenzione volontaria, l’evacuazione dolorosa di feci dure, la presenza di fecalomi (ammasso di feci duro e voluminoso) nel retto e l’evacuazione di feci molto voluminose che possono ostruire il WC.
Si verifica quando le feci procedono troppo lentamente lungo il colon – la parte del grande intestino o intestino crasso compresa tra il cieco, parte iniziale dell’intestino crasso, e il retto – di modo che gran parte dell’acqua che contengono viene assorbita dall’intestino. In questo modo le feci diventano sempre più dure e faticano ad essere espulse dal retto”.

Per quanto riguarda la causa della stitichezza in età pediatrica, gli esperti dell’ospedale pediatrico parlano di ‘alterazione funzionale‘. Nel primo anno di vita per esempio, la stitichezza potrebbe essere causata dall’introduzione di nuovi alimenti nel periodo dello svezzamento. Quando i bambini sono più grandi e hanno superato i 4 anni di età la stipsi può coincidere con un periodo di acquisizione degli sfinteri che specificano: “talvolta causato da un’eccessiva spinta all’autocontrollo da parte dei genitori oppure da errori come il mancato impiego o la sottrazione del vasino“.

La stipsi inoltre, come sottolineato dagli esperti è caratterizzata da un ‘circolo vizioso‘: ” feci di consistenza aumentata-defecazione dolorosa-timore della defecazione-feci ancor più dure-defecazione più dolorosa“.

Tutto ciò può avvenire, come abbiamo sottolineato, per diversi motivi, legati a cambi di alimentazione, a stress emotivi, al ridotto apporto di fibre o anche ad atteggiamenti del bambino stesso, che per esempio, per non smettere di giocare tende a trattenere le feci.

Per effettuare una diagnosi di stitichezza, bisogna sempre rivolgersi al medico pediatra e per quanto riguarda la cure, sul sito dell’Ospedale Bambino Gesù specificano che la cura di basa su:

“Sull’impiego di clisteri evacuativi con soluzione fisiologica nel caso di stipsi acuta con ostruzione fecale da presenza di fecalomi;
– Sull’impiego a lungo termine di farmaci che aiutano a mantenere le feci morbide come il polietilenglicole (PEG), per un periodo non inferiore ai 3-6 mesi;
– Sull’adozione di misure comportamentali come il toilet training (sedute quotidiane ad ore fisse, impiego del vasino o di riduttori per il WC…);
– Sull’adozione di una dieta ricca di fibre e di acqua, sempre con l’obiettivo di rendere le feci più soffici;
– Sulla presa in carico, nei casi ostinati o comunque resistenti alle misure terapeutiche più semplici, da parte di una équipe terapeutica che comprenda pediatri gastroenterologi, nutrizionisti e urologi“.

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Quando si notano fenomeni di stitichezza ripetuta nei bambini, la scelta migliore è sempre quella di rivolgersi ad un medico pediatra che di certo, saprà consigliare ai genitori l’approccio più giusto alla problematica. Scopri anche Shock anafilattico, le direttive dell’Ospedale Bambino Gesù.

Fonte: ospedalebambinogesu.it

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