Kanye West | Comizio disastroso e seri problemi di salute mentale

Kanye West ha tenuto il suo primo discorso elettorale e ha sollevato moltissimi dubbi sulla sua salute mentale. Sarà il nuovo Trump? 

Kanye West
Kanye West (Fonte: Instagram)

È un rapper leggendario e uno dei produttori che hanno fatto la storia della musica americana. È uno degli uomini più religiosi e più influenti d’America. È un uomo nero e di successo nel momento in cui l’America è scossa dal movimento Black Lives Matter

Kanye West potrebbe convogliare su se stesso il voto di tutti i Repubblicani che hanno votato per Trump alle scorse elezioni e sono rimasti delusi dal comportamento istituzionale dell’attuale Presidente degli Stati Uniti, esattamente com’è accaduto allo stesso West, che anni fa aveva sostenuto politicamente The Donald.

Eppure, a fronte di queste enormi possibilità di coronare il sogno americano, Kanye West ha dimostrato durante il suo primo (e forse ultimo) comizio di avere seri problemi nella gestione della propria emotività.

Del resto, è noto che il rapper soffra di bipolarismo.

Kanye West: lacrime, delirio e giubbotto antiproiettile

Il suo primo intervento pubblico per parlare alle persone che vorrebbero votarlo come nuovo presidente degli Stati Uniti è stato un monologo di un’ora che, a tratti, ha perso qualsiasi connessione logica.

Kanye West ha deciso di salire su un palcoscenico senza microfono e affrontare, quasi a braccio, gli argomenti fondamentali delle sue idee politiche e anche della sua storia personale.

Profondamente contrario all’aborto, West ha voluto raccontare al suo uditorio che Dio si è manifestato per convincerlo a tenere la bambina che la moglie Kim Kardashian aveva in grembo. Prima di quel momento, infatti, il rapper credeva di essere troppo impegnato per crescere una figlia. “Lo schermo del computer a cui stavo lavorando è diventato prima nero e poi bianco” ha raccontato il rapper a quei pochi che, dalle prime file, riuscivano ad ascoltare quel che diceva.

Quel segnale, il lampeggiare dello schermo, per il rapper è stato un chiaro segno divino che Dio ha voluto inviare nella sua vita per impedire che la vita di sua figlia venisse gettata.

Da quell’episodio Kanye è risalito a un profondo trauma della sua infanzia: il rapper ha scoperto infatti che suo padre aveva chiesto a sua madre di abortire nel periodo in cui era incinta di Kanye. Solo la determinazione di sua madre ha consentito al rapper di venire al mondo: per questo motivo se West dovesse arrivare a essere Presidente degli Stati Uniti si batterà con tutte le proprie forze a salvaguardia della vita contro l’aborto.

Se l’aborto è una pratica da evitare a tutti i costi, anche la vaccinazione sarebbe un abominio, o il “marchio della Bestia” come West ha ripetuto al suo uditorio. In merito alla situazione politica dei neri d’America, il rapper si è lanciato in una pericolosissima affermazione contro un’attivista per i diritti degli afroamericani che, tra il Settecento e l’Ottocento salvò moltissime persone dalla schiavitù. “Non ha liberato le persone nere” ha detto West. “Li ha soltanto portati a lavorare per altri bianchi”. 

La disconnessione degli argomenti che West ha deciso di affrontare nel corso del suo lungo (e praticamente inascoltabile) monologo ha portato il rapper a proporre un discorso profondamente emotivo, durante il quale si è addirittura spinto fino alle lacrime e lo ha fatto indossando sempre un giubbotto antiproiettile che potrebbe essere indice della sua paranoia di essere ucciso per le sue idee politiche. A rendere il quadro ancora più grottesco, Kanye West si è presentato sul palco con i capelli rasati a formare la scritta 2020 sulla parte posteriore del cranio.

L’ultima uscita pubblica di West ha portato di nuovo la stampa americana a occuparsi della sua salute mentale: il cantante ha affermato negli anni passati di soffrire di disturbo bipolare e, allo stesso tempo, di non assumere psicofarmaci per tenere la malattia sotto controllo perché non si fida dei medicinali esattamente come non si fida dei vaccini.

Forse proprio questo è il motivo della mancata presentazione della candidatura ufficiale di West alle elezioni presidenziali in qualità di candidato indipendente. Non è improbabile che lo staff del rapper stia tentando di proteggerlo da se stesso evitando che si lanci effettivamente in un’avventura che non saprebbe gestire.

Se West non dovesse effettivamente presentarsi alle elezioni, tutta la messa in scena del comizio senza impianto di amplificazione sarebbe completamente priva di senso, ma pare che questo non fermerà la cavalcata politica del rapper. Intanto ha promesso che per il prossimo comizio si occuperà personalmente dell’acustica delle sale. Eppure sarebbe bastato un microfono, come di sicuro avrà pensato Fedez, tra le personalità di spicco che più ha criticato la candidatura del rapper alla Casa Bianca.

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