Il coronavirus può essere trasmesso tramite i peti? Risponde la scienza

Coronavirus, ancora molti gli studi in atto per comprenderlo appieno. La scienza spiega se la trasmissione può avvenire attraverso la flatulenza.

covid-19 virus
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Coronavirus e peti è il nuovo quesito che si è posto la scienza. Da quando questo patogeno è apparso nelle nostre vite, ci ha sconvolti e colpiti duramente, anche perchè non eravamo pronti al suo arrivo. Data la sua minaccia e la sua devastazione molti scienziati stanno cercando di chiarire le dinamiche che caratterizzano il virus: le modalità ed i tempi di trasmissione, le implicazioni sulla salute, l’utilità delle mascherine e tutto ciò che potrebbe in qualche modo essere utile per debellarlo definitivamente. Il sars-cov-2 dimostra di racchiudere ancora molti misteri,  oggi scopriamo cosa ne pensa la scienza della possibilità di trasmissione attraverso la flatulenza.

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Coronavirus e flatulenza: quali sono i rischi di trasmissione?

peti gas
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Uno studio recente ha cercato di determinare se il Covid può essere trasmesso attraverso la flatulenza di una persona colpita, i dettagli dello studio sono stati trasmessi da The Sun.

Grazie alle indicazioni dell’OMS, abbiamo capito che la principale forma di trasmissione del coronavirus avviene per via aerea, quando un individuo infetto tossisce o starnutisce a meno di un metro di distanza dal suo interlocutore. Da qui l’esigenza di adottare delle misure precauzionali per limitare il rischio di diffusione della malattia, come lavarsi le mani il più spesso possibile e indossare una mascherina, tuttavia, più passa il tempo, più si effettuano studi e più è evidente che il coronavirus nasconde molti misteri che la scienza ancora non è riuscita a svelare.

Recentemente un medico australiano si è chiesto se il virus potesse essere trasmesso attraverso un peto e la risposta è sorprendente.

In un post pubblicato su Twitter, un medico australiano di nome Andy Tagg ha esaminato la questione e ha posto la seguente domanda: “Il coronavirus può essere preso inalando il risultato della flatulenza di un malato?”

La domanda può sembrare banale, ma pensandoci non lo è affatto. Sapete in media quanti peti produce un individuo sano? tra 10 e  25 al giorno, quindi è comprensibile che se la risposta a questa domanda risultasse affermativa, i rischi di essere contaminati dal coronavirus sono più alti di quanto pensiamo.

Prima di fornire la risposta ricordiamo che un’altro studio pubblicato dai Centers for Disease Control and Prevention dimostrò la presenza del virus nelle feci di pazienti asintomatici, 17 giorni dopo la loro contaminazione.

Un secondo esperimento scientifico pubblicato sulla rivista The Lancet dimostrò che il 55% dei pazienti malati di Covid-19 era risultato positivo senza ricorrere al tampone ma solo analizzando la loro materia fecale.

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La risposta al quesito è…

Abbiamo visto che diversi studi indicano che le feci mostrano traccia del virus nel paziente malato, tuttavia, la trasmissione del virus attraverso i peti non è stata dimostrata e richiede ulteriori ricerche. Secondo la dott.ssa di medicina generale Sarah Jarvis che ha fornito un parere sull’argomento: “La probabilità che qualcuno prenda il virus perché si trovava vicino ad una persona che ha prodotto un peto è davvero minima” chiarendo che  “si hanno molte più probabilità di di essere contagiati stando accanto a qualcuno che tossisce o starnutisce, portandosi le mani alla bocca o agli occhi dopo aver toccato una superficie contaminata”.

La necessità di dare priorità all’igiene resta ancora una certezza. Per igiene non si intende solo lavare le mani ma anche igienizzare gli ambienti di uso pubblico, come sottolinea la dottoressa Jarvis, “Sono state trovate tracce di coronavirus nelle feci e fino a uno su dieci pazienti hanno avuto la diarrea un giorno o due prima di sviluppare altri sintomi come tosse e febbre” [….]  “questo sottolinea l’importanza di essere estremamente attenti quando si pulisce il bagno anche a casa propria”.

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Sintomi del coronavirus

Ricordiamo quali sono i sintomi del coronavirus che dovrebbero destare sospetti in modo che le persone si isolino evitando di contagiare altre persone.

Il Covid-19 è un’infezione respiratoria si manifesta con sintomi influenzali come raffreddore o a una condizione più grave come febbre e difficoltà respiratorie. Abbiamo più volte ripetuto che la gravità del virus dipende dalle condizioni favorevoli o meno al suo sviluppo dell’organismo contagiato. In alcune persone, il virus può essere asintomatico mentre in altri, come ricorda l’OMS, può manifestarsi evidenziando sintomi specifici:

  • febbre, tosse secca e affaticamento
  • dolori articolari, mal di testa, congiuntivite, naso chiuso, disturbi digestivi e in particolare diarrea, mal di gola, disturbi della pelle, perdita del gusto e dell’olfatto.
asintomatici no contagiosi oms chiarisce
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Questi sintomi potrebbero scomparire senza ricorrere ad alcun trattamento, dopo alcuni giorni. Tuttavia, si ricorda di autoisolarsi per evitare di diffondere il virus e contagiaare persone che potrebbero prendere il virus in forma grave e avere serie difficoltà respiratorie e necessità di ricorrere all’intubazione, serie difficoltà motorie ed espressive che renderanno indispensabile il ricovero presso un’adeguata struttura sanitaria.

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