Bonus baby sitter | Via libera anche ai nonni purché non conviventi

Dall’Inps è arrivata una circolare per chiarire che del bonus baby sitter possono beneficiarne anche i nonni purché non conviventi.

bonus baby sitter nonni
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Il Coronavirus ha letteralmente messo in ginocchio milioni di famiglie italiane che si sono ritrovate con le scuole chiuse a dover gestire i propri figli a casa.

Per questo il Governo ha cercato di mettere in atto alcune misure per venire incontro a tutte quelle mamme e papà che nonostante il Covid-19 hanno continuato a lavorare.

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Tra queste c’è il bonus baby sitter che stando a una recente circolare dell’Inps può essere utilizzato anche dai nonni purché non conviventi. Ma andiamo a conoscerne qualcosa in più.

Ecco come richiedere il bonus baby sitter valido anche per i nonni

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L’Istituto nazionale di previdenza sociale, ovvero l’Inps ha emanato una circolare dove ha specificato che il bonus baby sitter di massimo 1.200 euro introdotto dal Decreto Rilancio, da utilizzare per prestazioni di assistenza e sorveglianza di minori di 12 anni, può essere indirizzato anche ai nonni. Leggi anche Decreto rilancio | Ecco le proposte dei ministeri per l’emergenza

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In particolare nel periodo di chiusura delle scuole, quelle famiglie in cui i figli sono rimasti a casa con i parenti, come i nonni ma non solo, anche con gli zii, purché non coabitanti, possono usufruirne.

Grazie alla circolare dell’inps, la numero 73/2020 è stato confermato, che l’utilizzo del voucher con Libretto Famiglia da spendere solo su portale Inps, per un valore massimo di 1.200 euro può essere legittimamente essere indirizzato ai propri familiari.

Ad esempio i nonni, ma vanno bene anche gli zii, purché non abitino sotto lo stesso tetto del bambino e dei suoi genitori.

Il bonus è da utilizzare per prestazioni di baby sitting dal 5 marzo al 31 luglio 2020. 

L’Inps ha quindi chiarito che non sarà applicata la presunzione secondo cui i familiari possono elargire solo prestazioni gratuite di lavoro e dunque non oggetto di compenso.

Vietato oltre che ai parenti conviventi anche nel caso in cui a usufruirne è l’altro genitore anche se non convivente o separato o divorziato.

Potranno invece beneficiare del bonus i genitori affidatari ma solo se in quel nucleo familiare l’altro genitore non è beneficiario di strumenti di sostengo al reddito come Naspi, Cigo, Cigs, o disoccupato o non lavoratore.

Nel caso in cui si abbiano figli con disabilità non si applica il limite di età di 12 anni. 

Ma come si fa a richiederlo? Innanzitutto sia il genitore che lo richiede che i nonni o chi svolge l’attività di baby sitting deve essere registrato sul sito dell’Inps. Aprendo una propria posizione Inps con Pin o dispositivo Spid. Una volta che l’Inps comunicherà il buon esito della domanda, entro 15 giorni il genitore richiedente riceverà la somma sotto forma di voucher nel proprio profilo Libretto Famiglia.

La registrazione potrà avvenire fino al 31 dicembre 2020 ma le prestazioni dovranno essere rese dal baby sitter fra il 5 marzo e il 31 luglio 2020.

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Inoltre non sono previste possibilità di revoca o la modifica delle prestazioni di Libretto Famiglia già rendicontate, perché attivano automaticamente il pagamento dei baby sitter e quindi non possono essere più modificate.
I voucher baby sitting restano comunque un’alternativa ai congedi parentali Covid-19. I genitori che avevano usufruito dei primi 15 giorni di congedo con retribuzione a carico dell’Inps al 50% potranno quindi richiedere entro il 31 luglio 2020 un voucher del valore residuo di 600 euro.
Infine, il decreto rilancio ha introdotto un bonus per l’iscrizione ai centri estivi e/o ai servizi integrativi per l’infanzia che rimborserà il genitore richiedente per un valore massimo di 1.200 euro. Leggi anche Bonus vacanze confermato | Ecco come funziona e a chi spetta
(fonte: Repubblica.it)

 

 

 

 

 

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