Il prezzo di caffè e cappuccino ma anche del parrucchiere o dei prodotti nei supermercati aumentano con l’avanzare della pandemia di Coronavirus. Scopriamo i rincari legato al contagio.
Eravamo tutti in fervida attesa. Il giorno in cui saremmo potuti tornare a fare colazione al bar, a vedere gente Instagram trada, era il momento che più attendavamo.
Peccato che poi le cose non vanno sempre come le sognavamo e così, giunti al nostro amato bar, ecco la doccia fredda: il caffè che prima pagavamo da 0,90 a 1 euro ondeggia adesso tra 1,30 euro e 1,70 euro.
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L’allarme rincari suona forte nelle nostre orecchie e ci risveglia dal sogno di un meraviglioso ritorno alla normalità.
Ma quali sono i prezzi più maggiorati? Scopriamo dove hanno colpito i rincari figli del Coronavirus.
Il Coronavirus fa lievitare i prezzi
Che questo Coronavirus non fosse amico del nostro portafoglio lo avevamo capito subito, già da quando l’Amuchina era scomparsa dagli scaffali, le mascherine venivano fatte pagare come oro e farina e lievito sembravano paragonabile alla rarità del tartufo.
La pandemia era un disastro annunciato sul piano economico e non erto solo per un’economia che rischiava la paralisi: generi un tempo di prima necessità e abbordabilissimi divenivano rari e ben più costosi, dinamica che la fase 2 sembra non voler smentire.
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Eccoci allora con caffè degni del più esclusivo bar della Costa Azzurra e i rincari certo non si fermano qui.
Andare dal parrucchiere potrebbe esser un altro traguardo trasformato in incubo: da Roma, per la precisione da un parrucchiere di Piazza Navona, arriva la notizia che ci sarebbero “nuovi costi” derivanti da “asciugamani monouso, igienizzanti, mascherine, guanti, grembiuli usa e getta”, tutte voci che si dovrà valutare come inserire in fattura. E le sorprese non finiscono qui.
Anche al supermercato si spenderà infatti di più. L’Istat ha registrato un aumento medio dei prezzi del cibo del 2,8% e fa eco l’associazione consumatori che registra come la prolungata chiusura delle attività e i nuovi costi che i gestori devono affrontare per garantire sanificazione e misure anti-Covid stiano inevitabilmente gravando sulle tasche dei consumatori.
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Se a tutto ciò aggiungiamo come il giro d’affari si sia inevitabilmente ristretto, con meno persone disposte a spendere con e prima, va da sé come i rincari siano destinati a farsi sentire sempre più.
Un risveglio a dir poco shoccante dunque per tutti gli italiani che avevano approcciato questa fase 2 con grande entusiasmo ma si ritrovano ora a dover fare i conti con una seria minaccia al proprio portafoglio.
Il Coronavirus continua dunque a minacciare la nostra stabilità.