Coronavirus | Salvare il cinema con lo streaming a pagamento, c’è l’ok delle produzioni

La chiusura forzata dei cinema durante l’emergenza Coronavirus potrebbe spingere gli esercenti a dirottare i film in uscita sulle piattaforme a pagamento di streaming online. Come si pone l’Italia.

Alcune produzioni stanno pensando di ricorrere allo streaming a pagamento, in forse l'Italia
Alcune produzioni stanno pensando allo streaming a pagamento, in forse l’Italia (Getty Images)

Andare al cinema ai tempi del Coronavirus, impossibile, ma vedersi un film – quello sì – rimane un lusso senza tempo. Infatti la pandemia in corso ha fermato le produzioni della Settima Arte ma non l’occasione di potersi gustare capolavori del recente passato altrove. L’emergenza COVID-19, suo malgrado, sta dando ancor più lustro alle piattaforme dello streaming: da Netflix a Disney +, passando per Now TV, fino ad Amazon Prime Video.

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Se fino a poco tempo fa lo streaming era un abituale vezzo da coltivare, adesso è divenuto una necessità. Non a caso molti colossi del settore hanno messo a disposizione il proprio repertorio a prezzi modici – dal punto di vista degli abbonamenti mensili – per consentire a tutti una vera e propria #solidarietàdigitale restando a casa (come impone il decreto governativo non solo in Italia) senza rinunciare alla comodità di vedersi un film.

Cinema, dalla sala allo streaming online per salvare il sistema

"Si vive una volta sola", Verdone, Foglietta e Tortora
“Si vive una volta sola”, Verdone, Foglietta e Tortora (Getty Images)

Questa tendenza, ripresa anche dall’Italia, potrebbe adattarsi anche per quel che riguarda i film in uscita: molte produzioni, infatti, hanno dei film in cantiere che non stanno vedendo la luce per via della chiusura dei cinema. L’emergenza Coronavirus chiude le sale ma non l’estro e la capacità di adattamento degli addetti ai lavori: in America stanno già pensando di ampliare la visione in streaming, naturalmente a pagamento, dei contenuti che sarebbero dovuti uscire in sala durante questo mese. Un modo – il più efficace finora – come un altro per non perdere gli introiti e lasciare che il lavoro fatto precedentemente sia stato uno sforzo inutile.

Si veda il caso “Onward”, il nuovo colossale che sarebbe dovuto arrivare in Italia il 16 aprile, già disponibile sulla neo-piattaforma Disney. Allettati da questa nuova opportunità anche Warner Bros e Sony che, nello specifico, renderanno disponibile il download a pagamento di “The Gentleman” con Guy Richie e pellicole recentemente passate in sala come “Bird of Prey”, “Sonic the Hedgehog” e “Downhill” per dare maggiore lustro a lavori poco valorizzati per via di quest’impasse di natura medico-sociale.

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Potrebbe rispondere presente anche in Italia, fra i film rimasti in sospeso – nel nostro Paese – c’è “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, valso l’Orso d’Argento a Elio Germano come miglior attore protagonista nei panni del celebre pittore schizofrenico Antonio Ligabue, “Ritorno al crimine” – commedia cult di Massimiliano Bruno, atteso sequel di “Non ci resta che il crimine” – e “Si vive una volta sola”. Alcuni tra i migliori attori e registi italiani sono in attesa di capire che fine faranno i propri lavori. Visto il protrarsi dell’emergenza sanitaria, sarà impossibile prevedere con esattezza il periodo di riapertura delle sale. La nuova frontiera commerciale dello streaming potrebbe essere una misura alternativa per evitare il collasso economico e sociale di un’arte che, nel nostro Paese, malgrado alti e bassi, ha sempre avuto una buona domanda ricambiata con un’offerta mediamente soddisfacente.

 

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