Sanremo 2020 | La lettera di Laura Chimenti alle figlie: testo integrale

Laura Chimenti, giornalista del TG1, 43 anni, che nella seconda serata del Festival di Sanremo ha affiancato Amadeus insieme alla collega Emma D’Aquino e a Sabrina Salerno, ha scritto una lettera molto speciale alle sue figlie.

Laura Chimenti lettera
Photo by Daniele Venturelli/Getty Images

Essere madri oggi? Una vera avventura. Essere madri e lavoratrici? Una missione da supereroi.

Da qui parte Laura Chimenti per la sua lettera da Sanremo, quella che chiude la prima parte della seconda serata, poco prima della classifica (parziale) dei cantanti in gara.

In realtà la giornalista 43enne del Tg1 parte da un po’ prima, da “amori miei”. Già, perché la sua è innanzitutto una lettera d’amore (come quella che un nonno scrisse per il nipote omosessuale), per l’amore più puro, quello che lega una madre alle proprie figlie.

E a un simile amore si vuole sempre regalare qualcosa, donare un pezzetto di sé, garantire il massimo che si può dare e, con esso, il miglior futuro possibile.

La lettera di Laura Chimenti, che vi riportiamo qua sotto, mira a tutto ciò e anche a qualcosa di più.

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Sanremo 2020, Laura Chimenti lettera alle figlie

Laura Chimenti sanremo 2020
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La lettera, che ha regalato una pioggia di applausi alla sua autrice, cerca di spiegare tutta la difficoltà di essere madre e, al tempo stesso l’enorme fortuna di esserlo.

Ogni cena insieme, ogni momento condiviso è un dono senza pari e, come ogni madre ben sa, è anche una lezione, una tesoro da portare con sé.

E’ questo allora l’insegnamento più prezioso che mamma Laura vuole lasciare alle sue tre figlie: fate tesoro di tutto ciò che la famiglia può darvi oggi, vi servirà domani.

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“Amori miei, se questo fosse un tema da svolgere in classe il titolo sarebbe “La nostra famiglia”. Cosa c’è di più rassicurante di quel nido accogliente dove non vediamo l’ora di tornare la sera? Ci penso sempre ma ve ne parlo troppo poco. Fare la mamma che lavora è difficile. Mi prendete sempre in giro perché dite non sto un attimo ferma, che sembro Wonder Woman. In effetti mettere al mondo un figlio oggi è una decisione che richiede una grande responsabilità, farne due è coraggioso, tre è proprio da eroi. Fare la mamma che lavora ti costringe a delle scelte: penso a quando l’anno scorso non ho potuto partecipare al tuo saggio di fine anno, Margherita, o quando tu, Gloria, con la voce delicata dei tuoi cinque anni mi chiedi di giocare e la mia risposta è spesso “più tardi tesoro”. Mi dispiace, per un figlio una mamma deve esserci sempre. Mi è capitato anche di rifiutare alcune proposte di lavoro come quando aspettavo te, Bianca, ma non ho rimpianti. Voi non sarete mai un ostacolo: siete la mia più grande ricchezza. Sorrido pensando a quando, come un orologio svizzero, puntualissima, arriva pochi attimi prima della messa in onda del telegiornale, la vostra telefonata. “Corri, corri, sbrigati, dimmi, su, su, su..”, Parole sussurrate in fretta, per poi agganciare velocemente ed essere impeccabile all’appuntamento delle 20. Mi viene in mente l’immagine della tavola intorno cui ci ritroviamo ogni sera quando ci diciamo ti vogliamo bene non con una faccetta che ride ma con un abbraccio, dove l’approvazione non è un like ma una carezza, dove è il nostro sguardo, complice, e non una videochiamata a trasmetterci emozioni. Non dimenticate mai questa immagine che sia d’ispirazione per la famiglia che vi costruirete”.

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“Siete tre, ognuna con carattere e un aspetto differente. E’ nell’ essere voi stesse che sta la vostra unicità, la vostra grande e meravigliosa bellezza. Io stessa imparo qualcosa da voi ogni giorno perché diversità è arricchimento. Abbiate stima di voi e rispetto per gli altri e ricordatevi che l’amore che vi lega sarà la vostra forza. Siete tre sorelle, piccole, ma grandissime donne. Ecco perché ogni volta che ci abbracciamo vi dico: “non dimentichiamo questo momento, non dimenticate questo momento”. Forse ora non potrete capire fino in fondo, ma sono sicura che se un domani dovrete affrontare dei momenti bui quel ricordo vi darà sicurezza. E la sera, quando posate chi bambole chi cellulari, che bello è vedervi prendere un libro in mano: io lo so vi fa fatica a volte, ma state nutrendo la vostra anima. E questo, fidatevi di vostra madre, vi renderà capaci un giorno di prendere le giuste decisioni,  e vi renderà donne libere. E quando andrete avanti da sole ricordate sempre di guardare indietro perché è dalle vostre radici , dall’abbraccio del vostro passato che crescerà quella pianta forte, ricca e rigogliosa che sarà il vostro futuro

Vi amo,

Mamma”.

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