Allergie alimentari bambini | Post di una mamma felice di essere aiutata

Le allergie alimentari rischiano di far sentire un bambino diverso o emarginato ma se trova chi sa includerlo ecco che i problemi, come per magia, spariscono. Ce lo racconta una mamma felice.

l’importanza dello spuntino per i bambini (Istock)

In questo XXI secolo si parla spesso di “diversità” e “inclusione“. Il più delle volte associamo questi termini alle minoranze di cui più spesso sentiamo discutere: omosessuali, portatori di handicap, persone con un colore della pelle diverso dal nostro. A loro pensiamo vada la nostra attenzione, con loro pensiamo di doverci applicare per farli sentire parte del gruppo e non esclusi, emarginati, messi da parte o guardati con diffidenza. Non dobbiamo, in poche parole, farli sentire diversi.

Tutto giusto ma, viene da chiedersi, nel XXI secolo sono veramente solo costoro i potenziali “diversi”? La cosa appare decisamente troppo semplicistica.

Sentirsi diversi è qualche cosa di molto più sottile, più comune e minaccioso.

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Pensiamoci bene, tutte in qualche momento di siamo sentite diverse. Quando pensavamo di essere troppo grasse o troppo magre, quando volevamo un figlio o quando non lo volevamo, quando pensavamo al matrimonio o quando avevamo capito che la coppia proprio non faceva per noi. E andando più indietro nel tempo? Be’ la situazione peggiora ancor di più.

Ai tempi della scuola, quando la propria personalità è ben lontana dal formarsi (e chissà se lo farà mai), sentirsi diversi è un’esperienza quotidiana. I bambini, ammettiamolo, non sono certo gli esseri più buoni e inclusivi del mondo: le prese in giro, il dover per forza far parte del “branco”, il sentirsi inadeguati o oggetto di derisione sono spesso esperienze all’ordine del giorno, di quelle che ti segnano e, in un certo senso, che porterai con te per tutta la vita.

Fortunatamente però le eccezioni esistono. Anche ai tempi della scuola può capitare di sentirsi inclusi, di trovare quella mano tesa e capire, con un pizzico di sorpresa, che “diversi” è solo una parola e che esiste veramente chi vuole farci sentire parte del gruppo o, viceversa, quanto è facile far sentire chi ci sta vicino accettato.

Messaggio della mamma di un bambino allergico

Compleanno bambini (Thinkstock)

Uno straordinario esempio di inclusione ai tempi della scuola lo racconta la madre autrice del post che vi riportiamo oggi qua sotto.

Come tutte le mamme, anche questa donna dedica la sua vita a rendere il suo bambino felice. Per lei certo la missione è un po’ più complessa della media: il suo piccolo è infatti affetto da “un disturbo piuttosto raro chiamato “Sindrome da enterocolite allergica indotta dalle proteine alimentari” , conosciuta anche come FPIES“.

Ben dodici alimenti scatenano reazioni allergiche al piccolo Cayden, così si chiama il figlio della donna di cui vi stiamo raccontando, e così ogni pasto o spuntino è un po’ un terno all’otto. Figurarsi allora quando si parla di festicciole scolastiche e non.

Ai bambini capita spesso di partecipare a merende di gruppo o piccoli eventi scolastici main casi come questo non si tratta certo di esperienze da vivere con leggerezza.

La mamma però fa di tutto per evitare al suo piccolo di sentirsi diverso: gli prepara spuntini su misura per lui, cerca di spiegare che può giocare con tutti e mangiare con tutti, semplicemente, avrà le sue cose un po’ speciali.

Inutile dire però che non basta. Il piccolo Cayden crede alla sua mamma e, probabilmente, vede diradarsi sempre più i momenti in cui si sente un po’ “fuori dal coro”. Ma la mamma? Lei ne profondo è sempre all’erta, sempre con quel timore latente che il suo cucciolo possa sentirsi escluso, diverso.

Lei sa che da sola non riuscirà nella missione di includerlo nel gruppo, prima o poi arriverà quel giorno, il giorno in cui Cayden si sentirà diverso. Come fare allora? Bisogna confidare nell’aiuto altrui, in quelle persone che temi possano ferirlo ma che, invece, potrebbero fare il miracolo.

Ed è proprio quello il momento in cui il prossimo può stupirti. Lo ha capito la mamma che scrive qua sotto, commossa per una mail in cui una maestra del figlio dimostrava che cosa voleva dire veramente far sentire il tuo prossimo incluso.

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“Mio figlio Cayden ha cinque anni e va all’asilo. Non è nuovo agli eventi scolastici in occasione delle festività, dal momento che ha frequentato il nido dai due anni e mezzo in poi. Però, per lui non è neanche una novità essere escluso da queste feste e da quasi tutte le attività scolastiche in cui è presente del cibo a causa delle sue gravi allergie alimentari. È affetto da un disturbo piuttosto raro chiamato “Sindrome da enterocolite allergica indotta dalle proteine alimentari” , conosciuta anche come FPIES. Attualmente ha 12 allergie alimentari riconosciute e potrebbe essere allergico a qualsiasi cibo mai ingerito prima. Non esiste nessun test che verifichi le allergie, se non quello di fargli provare qualcosa di nuovo e vedere se ha qualche reazione.

Ormai sono abituata a portargli a scuola ogni singolo pasto, merendina o dolce. Il suo cestino del pranzo è grande la metà del suo zaino per questo motivo. Ogni volta che c’è una festa o un compleanno devo prevedere una scorta di dolcetti solo per lui, così che possa godersi qualcosa di speciale mentre gli altri bambini mangiano cupcakes comprati in pasticceria, barrette di cioccolato, pizza e tutte le pietanze che solitamente accompagnano queste occasioni.

Stavo per fare lo stesso anche in occasione degli ultimi festeggiamenti, ma una mail ricevuta da un’insegnante mi ha fermata. Leggendola, sono scoppiata a piangere.”

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“La mail diceva:

“Volevo una festa per Cayden dove tutto fosse “Cayden friendly”. Così io e la signorina Sheats compreremo solo succhi di frutta naturali al 100%, i cereali Lucky Charms, i dolcetti di gelatina alla fragola senza zucchero e le classiche patatine Lays (quelle nella busta gialla). Vorrei che per un giorno Cayden non debba pensare a ciò che mangiano gli altri. Un giorno in cui può mangiare tutto anche lui. Se pensa ci sia qualcosa che non va bene me lo dica! Ho scelto tra gli alimenti che di solito porta in classe per lui e dalla lista dei cibi approvati. Può passare domani o venerdì per assicurarsi che offriremo solo cibo approvato!”

La maestra ha anche spedito un biglietto a casa degli altri studenti per avvisare le famiglie che avrebbero pensato loro alle pietanze, a causa della presenza di allergie alimentari in classe. Mi sono offerta di preparare dei cupcakes, così da non lasciare gli altri bambini senza.

La festa è stata un vero successo. Cayden ha mangiato tutto senza paure e io, sua mamma, piangevo lacrime di gioia per la generosità e la premura della maestra. È stata lei a rendere quella festa indimenticabile e sarà difficile trovare insegnanti simili in futuro.“

Fonte: HuffPost.it

L’importanza dello spuntino per i bambini (Istock)

Un piccolo gesto, una mano tesa ha dunque fatto la felicità non solo di un bambino ma anche della sua mamma, portando nella loro vita quella gioia che solo il nostro prossimo può regalarci, la gioia dell’inclusione.

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