Emma Marrone, la verità sul tumore: “ho pianto per due giorni”

Emma Marrone si racconta e svela la verità sul ritorno del tumore: “ho pianto per due giorni, sentivo che la vita mi stava togliendo una possibilità”.

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Emma Marrone racconta la veritò sul ritorno del male in una toccante intervista rilasciata ai microfoni di Vanity Fair. Oggi, Emma è tornata a sorridere ed è pronta a far cantare e ballare tutti i suoi fans con le canzoni del nuovo album “Fortuna”, ma quando ha ricevuto la notizia dai medici che nessuno vorrebbe ricevere, Emma ammette di aver pianto per due giorni.

Emma Marrone: “quando il male è tornato ho pianto per due giorni, ma non sono arrabbiata”

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E’ passato un mese da quando Emma Marrone, con un post pubblicato su Instagram, ha annunciato di avere nuovamente un problema di salute. Un annuncio che Emma ha deciso di fare perchè in quel periodo avrebbe dovuto partecipare al concerto di Radio Italia a Malta.

Quando i medici le hanno detto che il male era tornato «ho pianto per due giorni perché ho imparato che tirare fuori tutto subito è meglio di covare il dolore, ma ero nera. Sentivo che la vita mi stava togliendo una possibilità. Ai medici continuavo a dire: “Fatemi cantare al concerto”. “Vasco Rossi ha scritto un pezzo per me”, “Non posso andare a Malta e operarmi dopo?”».

I medici, però, non hanno sentito ragione ed Emma ha dovuto fermarsi. «Ho dovuto accettarlo e ho capito una cosa fondamentale. Che accettare non significa farsi andare bene ogni cosa o aspettare passivamente quel che ti accadrà, ma costruire la propria serenità. Ho avuto un problema di salute, ma non l’ho combattuto né respinto. L’ho fatto mio, l’ho digerito, me lo sono fatto fatto scivolare addosso. Non sono arrabbiata e non sto combattendo. Per accettare una cosa del genere è necessaria molta più consapevolezza di quanto non ne serva per combattere. Accettare di stare di nuovo male mi ha aiutata ad arrivare all’intervento con serenità. Sono entrata in sala operatoria col sorriso e ne sono uscita nello stesso modo. L’operazione non mi ha incattivito: non sono arrabbiata con la vita, al limite alla vita sono grata».

Emma, nonostante tutto, ammette di essere grata alla vita perchè fa un lavoro che le permette anche di curarsi, possibilità che molte persone non hanno.

«Invece di essere allegra, piango. Perché persone che si fanno il mazzo in fabbrica e lavorano il triplo di me meriterebbero di essere curate nello stesso modo e invece – non ci prendiamo in giro – la medicina non è uguale per tutti. Come vivono gli altri lo vedo tutti i giorni. Vado spesso al Bambin Gesù a trovare i bambini e mi sono passate accanto tante storiacce: genitori che non possono permettersi un b&b e per stare vicino ai figli dormono in macchina. Ecco cosa mi ha fatto davvero male nei giorni di cure, di tagli e di ospedali e di disordine emotivo: non tanto superare quello che mi è successo, ma pensare a chi è chiamato a sacrificare tutto senza avere niente. Non voglio sembrare paracula, ma è la verità».

Infine, la cantante salentina svela che, dietro la corazza che tutti vedono, si nasconde una donna che ha paura, anche di morire: «Ho avuto paura, molta. Però non è la paura a provocarmi l’infelicità. Non lo è mai stata. (…) So affrontare il malessere fisico e tutto ciò che è legato a una malattia, ma delle malattie o della morte, come tanti, ho paura anche io. E poi ho paura di fallire, di non riuscire a realizzare i miei sogni, di restare sola, di non essere amata, capita, apprezzata, ad esempio, per quest’ultimo disco. Vorrei che fosse quello della rinascita artistica e non l’album da incensare soltanto perché sono stata male».

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