Aaron Paul su “El Camino”: “Felice di ritrovare Pinkman, lavorerei sempre con Gilligan”

Aaron Paul commenta il successo di “El Camino”, sequel di “Breaking Bad”, su Netflix. Come è stato per l’attore vestire nuovamente i panni di Jesse Pinkman.

Aaron Paul alla premiere di El Camino
Aaron Paul alla premiere di “El Camino” (Getty Images)

“El Camino” è su Netflix da poco più d’una settimana, eppure il tempo sembra essersi fermato. Vince Gilligan ha confezionato il prototipo ideale del film sequel, in grado di non intaccare 5 stagioni eccellenti di “Breaking Bad”, quasi a voler prendere gli spettatori per mano e dire: “Dove eravamo rimasti?”.

Da quest’interrogativo si riparte, a bordo della Chevrolet El Camino con Jesse Pinkman diretto verso altri lidi, riuscito a scappare dalla sua prigionia forzata. Proprio il protagonista del sequel, Aaron Paul, ci ha tenuto a sottolineare quanto questa opera e la sua riuscita sia stata provvidenziale, l’uomo – meglio conosciuto come Jesse Pinkman – è infinitamente grato a Gilligan: “Mi ha detto che voleva raccontare la storia di Jesse post-Breaking Bad, dopo la fuga dalla struttura dei neo nazisti. “Ti interesserebbe?”. Io gli ho detto: “Vince, io ti affiderei la mia vita. Se è una storia che vuoi raccontare, sono felice di farlo con te”. Mi ha risposto: “Non girerò il film finché non sarai convinto che sia perfetto. Ti contatterò quando avrò finito la sceneggiatura”. Sette mesi dopo l’ha fatto, e il copione era grandioso”, ha rivelato.

Jesse Pinkman, l’alter ego di Aaron Paul: “Sono felice di aver ritrovato questo personaggio”

Aaron Paul e Bryan Cranston
Aaron Paul e Bryan Cranston alla premiere de “El Camino” (Getty Images)

Eccolo, dunque, nuovamente nei panni del personaggio che l’ha reso celebre anni fa. È stato difficile ritrovarlo? Paul risponde così: “Dopo aver letto il copione sentivo di conoscere tutte le emozioni che raccontava. Mi è bastato guardare un episodio per ricordare a che punto fossi emotivamente, cosa stava succedendo in quel periodo e perché il mio personaggio reagiva in un certo modo. L’episodio era Buyout, più o meno il punto di partenza del film, con Jesse e Mike sulla riva del fiume. Volevo vedere tutto quello che era successo alla sua vita da quel punto in poi”.

Successivamente, l’attore parla del suo collega Bryan Cranson. Non presente nel sequel, ad eccezione di una scena dal sapore di flashback: “Quello show, questo film… è una cosa di famiglia. Abbiamo lavorato con la stessa crew del pilot di Breaking Bad. È un gruppo molto unito, siamo molto orgogliosi di Breaking Bad, Better Call Saul e anche di El Camino. È stato strano non vedere Bryan che fa scherzi a tutti, ma sono felice che abbia partecipato almeno in parte, ha concluso Paul.

Il successo di “El Camino”, dunque, è tutt’altro che sorprendente. Aspettiamo di vedere cose ancor più eccezionali nella prossima stagione di “Better Call Saul” dove Aaron Paul spera di prendere parte: “sono disposto a fare tutto quello che Vince desidera. Sarei felice di partecipare, non importa se è l’universo di Breaking Bad o quello di Better Call Saul. Vince mi ha regalato una carriera, e mi fido ciecamente di lui”, ha rivelato alla premiere del sequel. Dunque, non resta che aspettare, perchè Gilligan ha altre frecce al suo arco e sicuramente sa come spenderle al meglio.

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