Emmy Awards 2019: tripudio per GOT, Chernobyl miglior miniserie

I 71esimi Emmy Awards hanno visto Game of Thrones trionfare ancora e battere il record di candidature per una serie televisiva: 32. Giro d’onore per i protagonisti.

I protagonisti degli Emmy Awards sul red carpet (Getty Images)

Sono andati in scena ieri notte a Los Angeles, lasciando ancora una volta tutti di stucco: i 71esimi Emmy Awards, che premiano prodotti televisivi statunitensi, hanno visto trionfare per l’ultima volta Game of Thrones. La serie HBO sul magico mondo di Westeros è diventata un vero e proprio cult e, come per Breaking Bad nel 2015, ha salutato il pubblico con onore ringraziando nuovamente per il seguito e l’affetto dimostrato negli ultimi anni.

Il prodotto, tratto dai romanzi di George R., ha ottenuto il titolo di miglior serie drammatica per la quarta ed ultima volta. Inoltre GOT è stata protagonista anche per quanto riguarda il record di candidature: ben 32 nomination, numero più alto mai ottenuto per un’unica stagione. Tutto questo fa sì che “Il trono di Spade” diventi, senza ombra di dubbio, la serie più premiata nella storia degli Emmy Awards.

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71esimi Emmy Awards: GOT è la serie più premiata di sempre

Peter Dinklage premiato come miglior attore non protagonista (Getty Images)

57 vittorie in totale, nonostante l’usura del tempo, non sono facili da archiviare: i più informati ritengono che GOT avrà presto spin-off o sequel – in questo è accumunata con “Breaking Bad”, altra serie pluripremiata giunta al termine dopo 5 stagioni che, adesso, sta per sfondare un sequel sotto forma di lungometraggio – perché un capolavoro simile non può certo rimanere inespresso troppo a lungo.

Sono stati dieci anni di sudate ma anche di lavoro con persone speciali e di talento. Siamo passati dal fuoco al ghiaccio e lo rifarei”, ha sottolineato Peter Dinklage ritirando il premio come miglior attore protagonista della serie drama che fa il paio con quello di miglior serie drama ottenuto da GOT quest’anno. Dunque, la serie è ufficialmente over ma – come ribadito ampiamente – non significa mettere automaticamente la parola fine al processo creativo.

Soprattutto se uno come David Benioff – tra i creatori della saga – rimarca: “Sono stati i migliori anni della nostra vita, avremmo voluto andare avanti ancora”. L’intenzione di un proseguo sembrerebbe esserci, resta da capire in quale forma. Nel frattempo, per quanto concerne le restanti categorie, il premio come miglior serie comedy va a Fleabag, quello di miglior miniserie invece se l’aggiudica Chernobyl e il titolo di miglior film-tv va a Black Mirror: Bandersnatch.

La manifestazione è stata, inoltre, impreziosita dal discorso di Bryan Cranston – il Walter White di Breaking Bad – che ha ricordato l’importanza (al giorno d’oggi) dei prodotti televisivi di qualità. Intanto, in moltissimi si stanno chiedendo se lo rivedremo – magari anche con un cameo – nel film dedicato alla serie di Albuquerque in arrivo su Netflix l’11 ottobre: “La tivù non è mai stata più grande ed importante di ora. E mai così maledettamente ben fatta”, ha concluso.

Nell’ordine l’elenco completo dei vincitori:

Miglior drama

Game of Thrones

Miglior comedy

Fleabag

Miglior miniserie

Chernobyl

Miglior film-tv

Black Mirror: Bandersnatch

Miglior attore di una serie drama

Billy Porter, Pose

Miglior attrice di una serie drama

Jodie Comer, Killing Eve

Miglior attore di una serie comedy

Bill Hader, Barry

Miglior attrice di una serie comedy

Phoebe Waller-Bridge, Fleabag

Miglior attore non protagonista di una serie drama

Peter Dinklage, Game of Thrones

Miglior attrice non protagonista di una serie drama

Julia Garner, Ozark

Migliore attore non protagonista di una serie comedy

Tony Shalhoub, The Marvelous Mrs. Maisel

Miglior attrice non protagonista di una serie comedy

Alex Borstein, The Marvelous Mrs. Maisel

Miglior attore in una miniserie o film-tv

Jharrel Jerome, When They See Us

Miglior attrice in una miniserie o film-tv

Michelle Williams, Fosse/Verdon

Miglior attore non protagonista in una miniserie o film-tv

Ben Whishaw, A Very English Scandal

Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film-tv

Patricia Arquette, The Act

Miglior regia per una serie drama

Jason Bateman, Ozark (Reparations)

Miglior regia per una serie comedy

Harry Bradbeer, Fleabag (Episode 1)

Miglior regia per una miniserie o film-tv

Johan Renck, Chernobyl

Miglior sceneggiatura per una serie drama

Jesse Armstrong, Succession (Nobody is ever missing)

Miglior sceneggiatura per una serie comedy

Phoebe Waller-Bridge, Fleabag (Episode 1)

Miglior sceneggiatura per una miniserie o film-tv

Craig Mazin, Chernobyl

Miglior guest star femminile di una serie drama

Cherry Jones, The Handmaid’s Tale

Miglior guest star maschile di una serie drama

Bradley Whitford, The Handmaid’s Tale

Miglior guest star femminile di una serie comedy

Jane Lynch, The Marvelous Mrs. Maisel

Miglior guest star maschile di una serie comedy

Luke Kirby, The Marvelous Mrs. Maisel

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