Ipotensione e ipertensione: come distinguerle, come intervenire in caso di pressione alta o pressione bassa. I fattori di rischio e i trattamenti
ipotensione e ipertensione, IStock
L’ipotensione e la Ipertensione, meglio noti come pressione arteriosa bassa e pressione arteriosa alta. Da dove derivano l’ipotensione e la ipertensione? Come distinguerla e come intervenire in caso di urgenza? I valori della pressione arteriosa dovrebbero essere sempre nella norma, avendo così una pressione normale. Quando questi valori si alzano o si abbassano notevolmente, l’uomo accusa disturbi più o meno notevoli e differenziati a seconda se la pressione si alzi o si abbassi. Una forte arrabbiatura può, nelle persone predisposte naturalmente, far aumentare la pressione arteriosa; così come una carenza eccessiva di alcune vitamine e ferro, può far diminuire la pressione arteriosa portando scompensi a livello fisico e psicologico. Per capire come comportarci in entrambi i casi, scoprire quando si è affetti da ipotensione (cioè pressione bassa) o Ipertensione (pressione alta) dobbiamo, prima di tutto, capire la differenza e i valori entro i quali denominare la pressione alta e la pressione bassa. Solo così, sempre sotto consiglio e visita medica accurata, potremmo iniziare un percorso di “difesa e di cura”, prevenendo l’insorgenze di malattie e patologie legate a tali scompensi. Dunque, iniziamo con l’analizzare più a fondo l’ipotensione e l’ipertensione.
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Ipertensione essenziale e secondaria: cause e fattori
Ipertensione Fonte: Istock
L’ipertensione è una condizione in cui i valori di pressione MASSIMA e MINIMA (sistolica e diastolica) superano i 140 mmHg o i 90 mmHg, rispettivamente.Ovviamente, per parlare di ipertensione, tale condizione di pressione ALTA deve essere persistente L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie, che è determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi e, nelle donne, è più frequente dopo la menopausa. Da dove deriva tale ipertensione? Specifichiamo con il dire che esistono diversi tipi di Ipertensione che affliggono le persone in percentuali diverse. Distinguiamo dunque:
- Ipertensione essenziale: che colpisce nel 90-95% dei casi la popolazione. Essa è associata ad una causa non evidente, identificabile e curabile: gli elevati valori pressori sono il risultato dell’alterazione dei meccanismi complessi che regolano la pressione (sistema nervoso autonomo, sostanze circolanti che hanno effetto sulla pressione). In particolare, esistono dei fattori che influenzano la pressione e possono aumentare le probabilità di incorrere in tale condizione:
- Ereditarietà: la presenza, in famiglia, di soggetti ipertesi aumenta la probabilità che un paziente sviluppi ipertensione arteriosa.
- Dieta
- Età:la pressione arteriosa aumenta con l’avanzare dell’età, per effetto dei cambiamenti che si verificano a carico dei vasi arteriosi (che, invecchiando, diventano più rigidi). Ad un certo punto, mentre la pressione sistolica (massima) continua ad aumentare per effetto dell’età, la diastolica (minima) non aumenta più o, addirittura, tende a diminuire; questo spiega le forme di ipertensione sistolica isolata tipica dei grandi anziani.
- Alimentazione: consumo eccessivo di sale, alcool e grassi animali. In particolar modo l‘alcool può contribuire all’innalzamento dei valori pressori, oltre che danneggiare il cuore (che, per effetto del troppo alcool, tende a dilatarsi e a perdere la sua funzione di pompa, con gravi conseguenze su tutto l’organismo).
- Stile di vita: sedentarietà, fumo, stress. Il fumo di sigaretta altera acutamente i valori di pressione arteriosa (dopo aver fumato, la pressione resta più alta per circa mezz’ora); a questo, si associano i danni cronici che il fumo induce sui vasi arteriosi (perdita di elasticità, danno alle pareti vascolari, predisposizione alla formazione di placche aterosclerotiche). Stress:contribuisce al mantenimento di valori di pressione più alti. Questo spiega, per esempio, perché in occasione delle visite mediche, la pressione è spesso più alta rispetto a quella che il paziente si misura al domicilio; perché la pressione possa essere più alta nei giorni lavorativi rispetto ai periodi di vacanza, ed anche perché i valori di pressione aumentino mentre si fa esercizio fisico. Sedentarietà:non possiamo affermare che la sedentarietà faccia aumentare la pressione arteriosa; è certo, tuttavia, che l’attività fisica moderata e costante (mantenendo attivo l’organismo e favorendo il controllo del peso) contribuisca a ridurre i valori pressori e a migliorare le prestazioni fisiche (l’allenamento aumenta progressivamente la capacità di tollerare gli sforzi).
- Sovrappeso od obesità: sovrappeso e obesità, attraverso meccanismi diversi e complessi, si associano ad un incremento dei valori pressori.
- Disequilibrio di sodio e potassio: mangiare cibi troppo salati ed, in generale, una dieta troppo ricca di sodio o troppo povera di potassio, possono contribuire a determinare l’ipertensione arteriosa.
- Diabete:questa condizione, grave e assai diffusa tra la popolazione adulta, si associa spessissimo ad un incremento della pressione arteriosa, aumentando in modo significativo il rischio di malattie cardiovascolari.
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- Ipertensione secondaria: affligge il 5-10% dei casi. È una diretta conseguenza di un’altra condizione patologica o dell’assunzione di particolari tipologie di farmaci:
- diabete
- malattie del sistema endocrino
- patologie renali
- farmaci antidolorifici o per la cefalea e associazioni estro-progestiniche
In questi casi, l’individuazione e la rimozione delle cause (cioè, la cura della malattia di base) può accompagnarsi alla normalizzazione dei valori pressori. A differenza dell’ipertensione arteriosa essenziale, che classicamente interessa la popolazione adulta, l’ipertensione secondaria interessa anche soggetti più giovani e spesso si caratterizza per valori di pressione più alti e più difficilmente controllabili con la terapia farmacologica.
- Ipertensione in gravidanza: la troviamo nel 5% dei casi. Essa non ha una causa evidente, ma la sua incidenza aumenta in relazione a vari fattori.
È importante sottolineare che in alcuni casi l’aumento dei valori di pressione arteriosa dipende dall’uso (talvolta dall’abuso) di alcune sostanze tra cui, per esempio, la liquirizia, gli spray nasali, il cortisone, la pillola anticoncezionale, la cocaina e le amfetamine. In questi casi, sospendendo l’assunzione di queste sostanze, i valori pressori tornano alla normalità.
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Cosa comporta l’Ipertensione? Cause e fattori di rischio
L’ipertensione arteriosa non è una malattia, ma un fattore di rischio, ovvero una condizione che aumenta la probabilità che si verifichino altre malattie cardiovascolari (per esempio: angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebrale). Per questo, è importante individuarla e curarla: per prevenire i danni che essa può provocare.
- Si parla di ipertensione arteriosa sistolica quando solo la pressione massima è aumentata;
- al contrario, nell’ipertensione diastolica, sono alterati i valori della pressione minima.
- Si definisce ipertensione sisto-diastolica la condizione in cui entrambi i valori di pressione (minima e massima) sono superiori alla norma.
Classicamente, gli anziani e i grandi anziani (ultra novantenni) soffrono più spesso di ipertensione arteriosa sistolica isolata, con valori di pressione massima anche molto alti, e pressione minima bassa. Le forme di ipertensione diastolica isolata, al contrario, sono più frequenti nei soggetti più giovani.
I Sintomi dell’Ipertensione arteriosa, come riconoscerla
ipertensione, sintomi (Istock)
L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, specie se avviene in modo non improvviso: l’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre un po’ più alti, e non manda segnali al paziente. Per questo, molte delle persone affette da ipertensione non lamentano sintomi, anche in presenza di valori pressori molto elevati.
In ogni caso, i sintomi legati all’ipertensione arteriosa non sono specifici, e per questo sono spesso sottovalutati o imputati a
condizioni diverse. Tra i sintomi più comuni rientrano:
- Mal di testa, specie al mattino
- Stordimento e vertigini
- Ronzii nelle orecchie (acufeni, tinniti)
- Alterazioni della vista (visione nera, o presenza di puntini luminosi davanti agli occhi)
- Perdite di sangue dal naso (epistassi)
Nei casi di ipertensione secondaria, ai sintomi aspecifici possono associarsene altri, più specifici, dovuti alla malattia di base. La scarsità dei sintomi e la loro aspecificità sono il motivo principale per cui spesso il paziente non si accorge di avere la
pressione alta. Per questo è fondamentale controllare periodicamente la pressione: fare diagnosi precoce di ipertensione arteriosa significa prevenire i danni ad essa legata e, quindi, malattie cardiovascolari anche invalidanti.
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Come curare l’ipertensione: i trattamenti mirati
Ipertensione trattamenti (Thinkstock)
Il primo trattamento da apportare è sicuramente il cambiamento nello stile di vita. Dunque, come abbiamo specificato prima, divieto o diminuzione di fumo, alcool, alimentazione pesante. Diminuire la sedentarietà praticando un’attività fisica costante e duratura. L’obiettivo del trattamento della pressione arteriosa deve essere quello di riportare i valori pressori alla normalità (cioè, entro i 140/85 mmHg, a meno di patologie concomitanti, che impongono valori di pressione più bassi): non basta, pertanto, abbassare un po’ la pressione, ma è importante normalizzarla (diversamente, il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari resterà aumentato). Nei casi di lievi aumento della pressione arteriosa, ed in assenza di altri fattori di rischio associati (fumo, diabete, ipercolesterolemia, obesità), queste modificazioni dello stile di vita possono essere la sola terapia prescritta dal medico, e possono essere efficaci nel riportare la pressione arteriosa a valori normali.
Una volta fatta diagnosi di ipertensione arteriosa e riviste le abitudini di vita, può essere necessario intraprendere una terapia farmacologica, il cui scopo è proprio quello di normalizzare la pressione arteriosa. È importante sapere che la terapia anti ipertensiva è una terapia cronica, che va assunta per molti anni.
La scelta del tipo di anti ipertensivo da utilizzare viene fatta dal medico sulla scorta della storia del paziente e della presenza di altre patologie associate. In alcuni pazienti l’uso di un solo anti ipertensivo è sufficiente per normalizzare la pressione arteriosa, in altri è necessario ricorrere all’associazione di più farmaci, che agendo con meccanismi diversi concorrono al controllo della pressione. Dover assumere più anti ipertensivi non significa avere un’ipertensione più aggressiva: semplicemente, ogni paziente risponde in modo diverso alle singole terapie.
Ipotensione: quando la pressione arteriosa è bassa
Fonte Istock
L’ipotensione, potrebbe essere definita come una condizione esattamente opposta all’ipertensione o pressione alta. L’ipotensione, di per sé non costituisce un fattore di rischio per la salute, a meno che non sia riconducibile a qualche altra patologia.
Infatti più che di disturbo, si può considerare come una condizione che può arrecare fastidio in particolari situazioni: ad esempio quando ci si alza rapidamente o nei periodi di maggior caldo. Seppur meno frequente della più grave e preoccupante ipertensione, la pressione bassa è un disturbo piuttosto diffuso, che è frequentemente associato a stanchezza generalizzata, capogiri, senso di svenimento, confusione e visione offuscata. La pressione bassa può dipendere da vari fattori, tra cui: la genetica, l’attività fisica costante, alcune malattie, l’assunzione di certi farmaci e la gravidanza.
In genere, meritano le attenzioni del medico i casi di ipotensione sostenuti da stati patologici, assunzioni farmacologiche o gravidanza, in quanto sintomatici e potenzialmente pericolosi. Il trattamento della pressione bassa dipende dalle cause scatenanti; di norma, un’ipotensione priva di sintomi non richiede alcuna terapia specifica.
Le cause dell’ipotensione o pressione bassa
ipotensione Fonte: Istock