La gelosia come una malattia: ecco cosa dicono i medici

Un sentimento comune che riguarda sempre molte relazioni di coppia.. Eppure non va presa alla leggera. Ecco perché la gelosia può diventare una malattia..

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Coppia in litigio, IStock

Gelosia: spesso si verifica nelle relazioni di coppia, e per molti diventa un vero e proprio sentimento di cui è impossibile fare a meno. A studiarla da molti anni sono anche medici, scienziati e psichiatri.

L’ultima ricerca a riguardo è quella di Robert L. Leahy, che con il suo libro “La cura della gelosia” indaga questo mix di emozioni, i rischi che ne conseguono e le possibili soluzioni (a contrario di ciò che solitamente si pensa) di quella che spesso diventa un’ossessione.

Secondo l’autore, chi è affetto da una gelosia cronica spesso finisce per fare cose di cui poi si pente, mettendo a repentaglio l’equilibrio della relazione e anche il proprio equilibrio mentale. A permetterci di compiere gesti “azzardati” è quella che Leahy chiama la “mente gelosa“, che agisce irrazionalmente e d’impulso, cancellando la logica e la ragionevolezza.

Ciò su cui i medici si sono concentrati è il “punto di svolta“, ovvero capire qual è il momento in cui il sentimento affettivo si trasforma e diventa davvero ossessivo.

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La gelosia, un sentimento paragonabile a una malattia: ecco perché

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Fidanzata gelosa, IStock

A fare un’ipotesi è la professoressa Marazziti dell’Università di Pisa: «Nell’elenco delle patologie psichiatriche non rientra la gelosia, ma quando eccede nell’intensità e nella persistenza da fenomeno normale diventa patologico, e si nasconde dentro “contenitori” che possono essere stati d’ansia o persino psicosi».

La gelosia quindi, potrebbe identificarsi con quella che, nel 1800, portava il nome di “sindrome d’Otello“: una forma delirante e quasi di attacco, che uno dei due partner esercita verso l’altro per conoscerne tutti i movimenti e tenerne sotto controllo la quotidianità.

Secondo gli studi, questo status si crea tanto nella mente di un geloso quanto nella mente di un ansioso: spesso infatti, la gelosia risponde a quegli stessi meccanismi di paura, che vanno ad attivare delle aree del cervello dette “da rettile”.

Conclude Marazziti: “spesso le azioni dettate dalla gelosia si confondono con quelle legate ai disturbi dell’umore, agli stati depressivi o al comportamento ossessivo-compulsivo. Se si manifesta come delirio, rientra nelle psicosi”.

Dal Corriere della Sera

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