Tatuaggi: in Italia mettono ancora a rischio il posto di lavoro

tatuaggi e lavoro
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Tatuaggi e bel paese, una fotografia ancora incerta per coloro che sono in cerca di un lavoro.

Ultimamente non si fa che parlare di tatuaggi e di come negli ultimi anni ci sia stato un vero e proprio boom, tale da portarli ad essere una delle scelte più gettonate e di arrivare ad attrarre gli adulti, sempre più inclini a farsene almeno un paio. Recentemente, uno studio condotto in America, ha dimostrato che la loro presenza non crea alcun pregiudizio, neppure se a portarli sono i medici. Eppure, non è tutto oro ciò che splende, specie se torniamo con lo sguardo in Italia dove i tatuaggi sono ancora visti in modo diverso da tante persone.
Se tra i giovani e i più liberali si tratta di un opzione come un’altra, è anche vero che esistono ancora persone che non li tollerano o che vedono la loro presenza come indice di scarsa serietà. Per questo motivo, sfoggiare un tatuaggio durante un colloquio, sebbene ci si trovi nel 2018, potrebbe essere un problema tanto da rendere l’immagine che si è scelto di imprimere sulla propria pelle una sorta di ago della bilancia, in grado di far o meno ottenere il lavoro desiderato.

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Tatuaggi, ancora un rischio per chi è in cerca di un lavoro

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A meno di non lavorare in proprio, i tatuaggi possono essere un motivo per non essere assunti in un determinato impiego. Certo, a volte il possibile datore di lavoro potrebbe dare una motivazione diversa, il risultato però non cambia.
Chi desidera fortemente un tatuaggio, quindi, potrebbe ancora optare per una zona del corpo non troppo visibile, in modo da non correre inutili rischi.
Un’altra opzione sarebbe quella di occultarlo durante il colloquio, salvo voi mostrarlo a lavoro ottenuto. Una scelta comunque rischiosa visti i tanti lavori a tempo determinato.
Ancora una volta, quindi, l’Italia, pur essendo in una fase di totale apertura verso questo mondo fino a ieri bistrattato, si mostra indietro rispetto altri paesi dove essere tatuati è qualcosa di così normale da passare quasi del tutto inosservata.

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Una fase di transizione che presto lascerà il posto ad una maggiore libertà? Per la risposta bisognerà attendere qualche tempo.

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