Davide Astori. Tutto quel che c’è da sapere: famiglia, morte, carriera

davide astori
Photo da GettyImages

La sua scomparsa all’età di 31 anni ha trasformato Davide Astori nel nuovo simbolo di quella serie di sportivi la cui morte appare quasi inspiegabili.

Una sorta di paradosso capace di far intuire più che mai la fragilità della vita umana. Ma chi era Davide Astori?

La vita di Davide Astori si è interrotta bruscamente la mattina di domenica 4 marzo, quella mattina in cui stranamente non è stato il primo tra i suoi compagni a scendere per la colazione, quella mattina in cui il massaggiatore della squadra è andato a bussare alla porta della sua camera senza ricevere alcuna risposta.

Davide aveva 31 anni, una compagnia, una figlia di due anni, una carriera giunta finalmente là dove voleva ma evidentemente il destino gli aveva concesso poco tempo per godere di tutto ciò.

In molti in questi giorni hanno scritto di lui e per lui, compagni che ne hanno ricordato professionalità e umanità, giornalisti che ne hanno ripercorso la carriera. Oggi anche noi di CheDonna.it vogliamo ricordare Davide Astori tracciandone un ritratto quando più possibile completo, raccontando non solo il calciatore ma anche l’uomo.

Ecco dunque chi era Davide Astori.

Davide Astori famiglia e vita privata

davide astori famiglia
Foto da instagram.com/francesca_fioretti

Davide Astori era nato il 7 gennaio 1987 a San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo. Il padre, Renato, ha una piccola impresa; la mamma, Anna, un negozio specializzato nella vendita di indumenti di lana. Davide aveva anche due fratelli: Marco, il più grande, fa il geometra, Bruno, il medio, è architetto. Anche lui aveva provato a intraprendere gli studi da geometra, spinto da una passione per il design che sembra accomunare l’intera famiglia ma, evidentemente, la strada di Davide conduceva altrove.

Nonostante gli impegni con il calcio crescessero, la famiglia ha sempre voluto che andasse bene a scuola. Durante il liceo il Milan aveva già puntato gli occhi sul giovane Astori ma ciò, a quanto pare, non gli evitò di essere rimandato in educazione fisica: paradossi della vita, verebbe da dire. Forse però l’unico poiché, come Davide stesso raccontò una volta, “i miei tempi ero un buon studente, anche perché giocavo nelle giovanili del Milan, ed essere bravi con i libri era quasi più importante che esserlo in campo”.

Durante gli ultimi anni del liceo, Davide è infatti nel mondo del calcio: inizia a giocare nel Ponte San Pietro, squadra satellite del Milan, e viene poi integrato nella primavera milanista fino alla stagione 2005-2006. Poi le stagioni in serie C1, l’esordio in serie A con il Cagliari.

Intanto al compleanno di un amico nel 2013 conosce lei, Franesca Fioretti, 33enne modella e showgirl casertana, ex concorrente del Grande Fratello (edizione 2009), co-conduttrice di Colorado Cafè e concorrente di Pechino Express 2, dove faceva coppia con la modella cubana Ariadna Romero. Tra i due è amore a prima vista e la coppia si consolida nel febbraio 2016, quando nasce la primogenita Vittoria.

Nel 2011 era però arrivato l’esordio in Nazionale e così la carriera di Davide esplode: prima il prestito alla Roma e poi la cessione alla Firoentina, la squadra del suo destino. Era la piazza in cui Davide poteva finalmente brillare, quella in cui divenire un leader, il Capitano, e la maglia che non avrebbe più voluto lasciare.

Proprio mentre si parlava però di un rinnovo di contratto oramai sicuro, fino al 2022 per concludere la carriera a Firenze, e mentre con Francesca si iniziava a sentire odore di fiori d’arancio è arrivata quella domenica 4 marzo, la domenica in cui la Fiorentina avrebbe dovuto giocare a Udine ma nella quale poi la serie A non è mai scesa in campo. Nel ristorante dell’ Hotel ‘La’ di Moret’ i compagni lo attendevano per la colazione: strano perché Davide era sempre il primo a scendere. Uno dei massaggiatori è stato così mandato a bussare alla porta di Davide che, privilegio particolare, dormiva da solo. Nessuno ha però risposto e la preoccupazione ha iniziato a farsi sentire, fino a quando la porta è stata aperta ma Davide non c’era già più.

L’autopsia confermerà la morte nella notte per cause naturali, “causa di morte cardiaca, senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica” come spiegato ai microfoni de La vita in diretta

La carriera di Davide Astori

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Photo by Claudio Villa/Getty Images

Davide Astori, centrale difensivo mancino, muove i primi passi nel mondo del calcio nell’ambiente milanista: prima nel Ponte San Pietro, squadra satellite, e poi nelle vere e proprie giovanili del Milan.

Milita da principio nella serie C1 con diversi prestiti: il primo, nella stagione 2006/2007 al Pizzighettone, dove colleziona 27 presenze, il secondo nel 2007/2008 alla Cremonese.

Per sbocciare veramente però il ragazzo bergamasco deve andare in quel di Cagliari dove esordirà in serie A e rimarrà per bene sei anni, fino al 2014 anno del prestito alla Roma.

Non era però la Capitale la città giusta per Davide Astori e così, finito il prestito, torna a Cagliari per esser definitivamente ceduto poi alla Fiorentina.

Era questa la piazza che Davide aspettava, qui diventa subito un leader nello spogliatoio e per il campionato 2017/2018 indossa anche la fascia di capitano, ufficializzazione di un ruolo per ilq uale sembrava nato.

Anche con la maglia azzurra Davide si è fatto notare. L’esordio risale al 29 marzo 2011, a 24 anni, nell’amichevole Ucraina-Italia (0-2): certo un inizio particolare poiché il giocatore, entrato per sostituire Giorgio Chiellini, è stato espulso nel secondo tempo per somma di cartellini gialli.

Dopo l’ingresso come 24esimo uomo nel giugno 2012 nel ritiro per gli Europei, competizione poi sfumata in seguito alla conferma di Andrea Barzagli, il 3 giugno 2013 il CT Cesare Prandelli include il suo nome nella lista dei 23 giocatori che parteciperanno alla FIFA Confederations Cup 2013 in Brasile, dove il 30 giugno segna il suo primo goal in azzurro, nella finale per il terzo posto giocata contro l’Uruguay.

I funerali di Davide Astori

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Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Giovedì 8 marzo, a Firenze, nella basilica di Santa Croce, si sono svolti i funerali del capitano della Fiorentina Davide Astori.

Una piazza gremita ha atteso l’arrivo del feretro, dopo le migliaia di tifosi che avevano reso omaggio a Davide Astori nella camera ardente allestita a Coverciano e icirca duemila radunatisi davanti allo stadio ‘Artemio Franchi’ per attendere il passaggio del feretro.

Alle esquie non è voluto mancar eproprio nessuno: da Francesco Totti a Gigi Buffon sono molti i calciatori recatisi a Firenze, come Ranocchia, Borja Valero, Vecino, Chiellini, Marchisio e molti altri ancora, tra cui ovviamente l’intera squadra della Fiorentina.

Sono arrivati anche Diego e Andrea Della Valle, il ministro dello Sport Luca Lotti, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini e il suo vice Alessandro Costacurta e l’ex commissario tecnico Gian Piero Ventura. Anche Matteo Renzi non è voluto mancare.

A parlare in chiesa il fratello Marco che ha detto:

“Non ci sono tante parole: dicevo sempre a lui che quando facevano le interviste diceva sempre le stesse cose, quindi faccio la stessa cosa anche io”

Ha preso poi la parola anche Milan Badelj per recapitare un messaggio dell’intera squadra:

“Sei il fratello o il figlio che tutti avrebbero voluto avere. I tuoi genitori non hanno sbagliato nulla con te, neanche una virgola. Tu non sei come gli altri, tu sei il calcio, quello vero, quello puro dei bambini. Il nostro pensiero va a tua mamma e tuo papà, ai tuoi fratelli, a Francesca e alla Principessa Vichy. Sei stato un uomo con la u maiuscola e noi dovremo dirlo a lei. Tu sei luce per tutti noi”.

Il feretro è ora in viaggio verso San Pellegrino Terme (Bergamo), paese della famiglia del giocatore, dove avverà la sepoltura

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