La paura di restare single ci rende deboli?

Essere single e non vivere più l’esperienza di coppia, può rendere deboli e portare una persona a fare scelte sbagliate? Certamente si.

Anche se la maggior parte delle persone, in particolare le donne, palesando apparentemente, una indipendenza dalla dinamica di coppia e nei confronti dell’amore in generale, la verità non è sempre quella che appare.

Depressione (Thinkstock)
Depressione (Thinkstock)

La paura di restare soli, che in psicologia viene identificata con il nome di Anuptafobia, è un disagio che colpisce molti, soprattutto le donne.

La realtà che riguardo le relazioni di coppia e nelle scelte di vita, siamo più conformisti di ciò che vogliamo apparire.

Ecco allora che una donna che ha passato i trent’anni ed è  ancora single, viene sopraffatta dal timore di restare sola per tutta la vita e spinta continuamente da chi le orbita intorno a ‘trovar marito’. Tutto questo contesto di paura per il futuro crea un insieme di preconcetti e pensieri, difficili da scardinare o da ignorare e in molti casi ci rende deboli, fragili e completamente ciechi di fronte alle vere esigenze della nostra persona.

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Come superare la paura di restare single

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La paura di restare single per tutta la vita è un pensiero che è balenato nella mente di ognuno di noi, quando una storia d’amore finisce, quando le candeline sulla torta cominciano ad essere tante o semplicemente quando ci ritroviamo, ancora una volta, a metterci a letto da sole con i nostri pensieri.

Questo tipo di ‘fobia’ appartiene in particolare al tipo di società che viviamo e che in Italia, può essere considerata ancora radicata nel passato, soprattutto per quanto riguarda la vita sociale di una donna.

Non siamo poi così anticonformisti, perché se lo fossimo, ci sarebbero di certo più single felici in circolazione e molte meno coppie infelici tra le mura domestiche.

La paura di restare soli e per le donne, il ticchettio dell’orologio biologico, porta gli individui a perdere di vista la propria strada, i propri sogni e la libertà di essere se stessi, per cedere il posto alla ricerca sfrenata dell’altra metà della mela, che nella maggior parte dei casi finisce nel ritrovamento di un frutto a cui ‘siamo intolleranti’ ma come accade per tutte le allergie, lo scopriamo solo dopo essere stati a contatto per un bel po’ con l’elemento.

A volte questi frutti sbagliati li sposiamo, ci mettiamo al mondo un figlio e quando iniziano i primi problemi di digestione ci ritroviamo a non poterci muovere e a dover tollerare e ingoiare la nostra vera volontà in tanti bocconi amari.

Come superare questa paura? Vivete ogni giorno della vostra vita, scegliendo di innamorarvi e di aver bisogno di voi stessi, l’amore quello vero, cerca sempre le persone in pace con se stesse e in lotta col mondo!

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