Coronavirus Italia | Ultime notizie: che cosa prevede il nuovo decreto?

Giuseppe Conte ha firmato nella notte un nuovo decreto del presidente del Consiglio per fermare il Coronavirus: che cosa prevede?

coronavirus milano
Photo by Emanuele Cremaschi/Getty Images

Dopo il decreto del 5 marzo, quello in cui si stabiliva la chiusura delle scuole, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato alle due della notte tra il 7 e l’8 marzo la firma di un nuovo documento in cui si propongo norme più restrittive per il contrasto all’emergenza Coronavirus.

L’uscita di questo nuovo decreto è stata preceduta da controverse anticipazioni, che preannunciavano norme rigide e restrittive per gran parte del nord Italia e non solo. La bozza di cui la stampa si era affrettata a divulgare i dettagli è stata però rivista dal Governo, anche con l’aiuto delle Regioni: ne emerge il documento che vi riproponiamo qui di seguito.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Coronavirus | Emiliano ai pugliesi in fuga dal nord | Tornate indietro

Nuovo decreto per combattere il Coronavirus

giuseppe conte coronavirus
Foto da Instagram @giuseppeconte_ufficiale

Sono passate le due di notte quando il Presidente Conte scende nella sala stampa di Palazzo Chigi a illustrare le misure decise per far fronte all’emergenza Coronavirus.

Il decreto finale è frutto di una lunga giornata di riflessione ma anche, e soprattutto, dell’accorpamento di due dpcm inizialmente previsti ma poi filtrati attraverso contatti con le Regioni.

Nel dpcm finale sono contenute alcune norme generalizzate per tutta Italia, tra cui lo stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro, e altre, molto più rigorose, che riguardano un’ampia fascia del nord Italia.

“Non c’è più una zona rossa – spiega il premier – scomparirà dai comuni di Vo’ e del lodigiano. Ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l’intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara,Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.”

In questa particolare zona, fino al 3 aprile, saranno per esempio limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18, garantendo per il resto della giornata distanze di almeno un metro.

“D’ora in poi chi avrà febbre da più di 37,5 gradi centigradi e infezioni respiratorie è fortemente raccomandato di restar presso proprio domicilio, a prescindere che siano positivi o no. Contattino il medico curante”

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Coronavirus | Gwyneth Paltrow e gli altri, la mascherina fa tendenza

Ma vediamo nel dettaglio quanto previsto da questo nuovo decreto per il nord Italia e non solo:

MISURE PER LA ZONA ROSSA (Articolo 1 del dpcm 8 marzo 2020)

Vietato entrare ed uscire

Gli spostamenti in entrata e uscita dalla Lombardia e dalle 14 province interessate sono vietati. Verrà comunque consentito di muoversi in caso di emergenze o “comprovate” esigenze lavorative, che dovranno però essere autorizzate dal prefetto. Divieto assoluto di mobilità per chi sia stato in quarantena.

Scuole chiuse fino al 3 aprile

L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado, atenei e accademie resta sospesa fino al 3 aprile.

Bar e ristoranti aperti dalle 6 alle 18

Il decreto introduce un arco orario di apertura consentita a servizi di ristorazione e bar. Dalle 6 alle 18 questi potranno svolgere la loro consueta attività, sempreché il gestore sia in grado di rispettare “l’obbligo” di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale nei locali, con la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

È disposta, inoltre, la sospensione degli esami per la patente di guida.

Chiuse palestre e piscine. Deroga per partite a porte chiuse

In Lombardia e nelle 14 province prima citate restano chiuse tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere. Le competizioni sportive all’aperto sono ammesse solo a porte chiuse. I centri commerciali dovranno invece rimanere chiusi solo nel week end. Le altre attività commerciali, diverse dalla ristorazione, potranno rimanere aperte a condizione però che riescano a garantire il mantenimento della distanza di un metro fra i propri clienti. Chiusi invece i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. Sospesi anche i concorsi.

Niente matrimoni né funerali. Chiusi cinema e teatri

Sono sospese le cerimonie civili e religiose, compresi i riti funebri. Sospese anche tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (ad esempio grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).

Anticipare le ferie

Qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.

MISURE VALIDE NEL RESTO D’ITALIA (Articoli 2 e 3 del dpcm 8 marzo 2020)

Scuole chiuse fino al 15 marzo

L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado e per le università rimane sospesa fino al 15 marzo. Sospesi invece fino al 3 aprile i viaggi di istruzione e le gite scolastiche.

Chiusi cinema, teatri e musei

Per tutto il territorio nazionale, viene disposta la sospensione di eventi cinematografici, teatrali e spettacoli di qualsivoglia natura “svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato”. Sospesa altresì l’apertura dei musei. Il Comune di Roma, in particolare, fa sapere di aver disposto la chiusura di tutti i musei, i teatri e tutti i luoghi e gli istituti della cultura. “Ricordiamo che rimarranno perciò chiusi anche il sistema dei musei civici, il palazzo delle esposizioni e anche la Casa del cinema come le biblioteche”, si legge in una nota del Campidoglio.

Chiusi pub, discoteche e bingo

Sono sospese le attività di pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.

Bar e ristoranti, palestre e piscine aperti ma con obbligo di distanziare i clienti

I gestori di attività di ristorazione possono continuare a tenere i loro locali aperti, a condizione però che venga garantita la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, pena sanzione in caso di violazione. Lo stesso discorso si applica a palestre e piscine, che possono continuare a svolgere la loro normale attività a patto che i frequentatori siano distanziati gli uni dagli altri.

Limitare gli spostamenti

Fra le misure di prevenzione, all’art. 3 il punto C recita: “Si raccomanda di limitare, ove possibile, gli spostamenti delle persone fisiche ai casi strettamente necessari”.

Divieto di permanenza in sale di attesa pronto soccorso

Gli accompagnatori dei pazienti non possono permanere nelle sale di attesa dei pronto soccorsi. Anche l’accesso di parenti e visitatori nei vari reparti delle strutture ospedaliere viene limitato.

Divieto di mobilità per soggetti in quarantena

Anche nel resto d’Italia chi si trova in quarantena preventiva o sia risultato positivo al test per il Coronavirus non può muoversi da casa.

Niente cerimonie civili e religiose, compresi i funerali

Anche su tutto il territorio nazionale sono sospese cerimonie quali matrimoni e funerali.

Sospesi congressi medici

Sono sospesi congressi, meeting ed eventi in cui sia necessario il coinvolgimento del personale sanitario.

Anticipare le ferie

Come nella zona rossa, anche nel resto d’Italia, qualora ve ne sia la possibilità, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.

Trasporto pubblico e sanificazione dei mezzi

Le aziende di trasporto pubblico dovranno adottare interventi straordinari per provvedere alla disinfezione dei mezzi.

Comunicazione all’Asl se si è passati da zona rossa

Chiunque sia passato negli ultimi 15 giorni nelle zone rosse o provenga da Paesi a rischio è tenuto a fornire una comunicazione all’Asl di competenza.

LE SANZIONI

Il mancato rispetto delle disposizioni di cui sopra verrà punito ai sensi dell’articolo.650 del Codice penale, come previsto dal decreto legge del 23 febbraio scorso, ossia con l’arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Coronavirus | nuovo decreto chiude undici province

Di seguito copia pagina per pagina del decreto sopra riassunto.

Ricordiamo he il Presidente Conte, durante la conferenza stampa tenutasi alle due della scorsa notte per spiegare il nuovo decreto, ha anche speso parole per garantire l’impegno e il lavoro del governo sul fronte delle misure economiche, di cui presto si discuterà nelle opportune sedi.

Los teso Conte si è anche profuso in un appello ai cittadini al fine di “entrare nell’ottica della responsabilità, senza furbizie”. L’effetto sperato non però arrivato poiché nel nord Italia si è già verificata una impressionante ressa alla stazione da parte di chi auspicava di poter abbandonare la zona più pericolosa.

Il lavoro da fare appare ancora lungo e impegnativo.

Impostazioni privacy