“Le violenze subite dalla mamma e l’infanzia in orfanotrofio: il dramma a Verissimo

Un noto personaggio televisivo ha raccontato a Verissimo il dramma di aver assistito alle violenze sulla madre e di essere cresciuta in orfanotrofio. Ecco di chi si tratta.

Una nota giornalista ha raccontato nel salotto di Silvia Toffanin di aver dovuto assistere alle violenze sulla madre e di aver dovuto passare l’infanzia in orfanotrofio. Ma di chi stiamo parlando?

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Fonte: web

Le violenze sulla madre e l’infanzia in orfanotrofio: il dramma del noto personaggio televisivo

Si tratta della splendida giornalista italo-israeliana Rula Jebreal, che nel corso della sua vita si è sempre battuta strenuamente per difendere i diritti delle donne.

rula jebreal
Fonte: Mediaset

Ospite a Verissimo lo scorso 12 marzo, Rula ha raccontato il dramma di aver assistito ai maltrattamenti su sua madre Zakia, morta suicida proprio a causa di queste violenze quando lei aveva solo 5 anni.

La Jebreal ha però affermato che questa storia terribile l’ha spronata a fare del suo meglio, nella sua vita da adulta, per combattere contro la violenza sulle donne.

“La storia di mia madre mi ha lasciato il desiderio di combattere per le donne come lei, che non hanno avuto un riscatto nella vita”, ha dichiarato Rula.

“Soprattutto creando una coalizione di donne che si aiutano a vicenda. La storia di mia madre non è finita con la sua morte, ha continuato a vivere dentro di me, nelle sue amiche. Tante di loro hanno continuato a lavorare per altre donne. Una di loro è la donna che mi ha allevato, la donna che ha costruito un orfanotrofio, ha allevato 3000 bambine nell’arco della sua vita e io ero una di quelle. Ha investito nella prossima generazione, costruendo cittadine, mentre altrove costruivano armi”.

Dopo la morte della madre, Rula è stata trasferita in un orfanotrofio (la stessa esperienza l’ha vissuta anche il figlio adottivo di Maria De Filippi). Suo padre, Othman, infatti, aveva la leucemia, ma ha preferito investire nell’istruzione di Rula e di sua sorella piuttosto che curarsi. Rula è quindi crescita nell’orfanotrofio, considerando al pari di una madre la donna che lo gestiva.

“Mi mancava il calore di una casa, di una famiglia, ma mi ricordo che con le altre bambine avvicinavamo i letti, ci toccavamo la mano, e mi ricordo questo senso di affetto tra di noi, abbiamo ricreato la famiglia che ci è mancata, eravamo come sorelle”, ha raccontato la giornalista.

E ha aggiunto: “Tutte le bambine dell’orfanotrofio sono laureate e hanno avuto successo nella vita. Questo fa capire che l’investimento anche nelle persone più vulnerabili, nelle bambine che non hanno niente, può produrre risultati straordinari”.

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