Long Covid: quando i sintomi continuano a persistere e per guarire occorre più tempo

Il Long Covid è un insieme di sintomi da Covid-19 che continuano a persistere a lungo anche oltre i due mesi dal termine della malattia e per guarire occorre più tempo. 

Quando guarire dal Covid-19 richiede più tempo e alcuni disturbi nonché manifestazioni cliniche possono protrarsi ben oltre i due mesi dal termine della malattia si dice che queste persone siano affette da Long Covid.

Disturbi che rimangono dopo l’infezione da Sars-Cov-2 e faticano ad andarsene. Esiste in alcuni casi la possibilità che rimanga uno stato di confusione mentale ma anche la caduta dei denti, nonché il permanere dell’assenza di olfatto e gusto.

Insomma, anche se il tampone ci dice che siamo negativi alcuni sintomi potrebbero protrarsi ben oltre i tempi canonici della guarigione. Scopriamo di più.

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Long Covid: perché e come si manifesta

(PIxabay)

Riprendersi dal Covid-19 può richiedere tempi diversi a seconda della persona in questione. La maggior parte dei pazienti recupera nell’arco di 2 mesi ma alcuni disturbi possono persistere più a lungo.

In questo caso si dice che le persone siano affette da Long Covid e in inglese i pazienti con tali caratteristiche vengono chiamati Long-haulers. Ma quali sono le cause di questa manifestazione?

Secondo quanto si apprende dal sito Issalute.it  la possibilità che i sintomi durino nel tempo non sembra essere collegata a quanto si è stati male durante l’infezione”.

Anche chi ha avuto una forma lievi di Covid-19 può sviluppare il Long Covid. In particolare le donne sotto ai 60 anni hanno il doppio delle probabilità di manifestare il Long Covid rispetto al sesso maschile. Oltre i 60 anni il rischio è simile. E non sono esclusi i pazienti in età pediatrica indifferentemente dal sesso.

Tra i fattori che giocano un ruolo importante nello sviluppo del Long Covid c’è oltre all’essere donna anche l’età avanzata e il sovrappeso.

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Ma quali sono i sintomi? Ne sono stai segnalati circa 200 ma tra questi i più diffusi, si legge sul sito Issalute.it sono:

  • stanchezza cronica (astenia)
  • affanno
  • problemi di memoria e concentrazione
  • depressione e ansia
  • annebbiamento mentale, in inglese brain fog
  • perdita dell’olfatto (anosmia) o del gusto (ageusia)
  • dolore o senso di oppressione al petto
  • difficoltà a dormire (insonnia)
  • palpitazioni, dopo il minimo sforzo
  • vertigini
  • formicolii
  • dolori articolari
  • debolezza muscolare
  • fischi o ronzii o male all’orecchio
  • diarrea, dolori di stomaco
  • perdita di appetito
  • febbre
  • tosse
  • mal di testa
  • mal di gola
  • eruzioni sulla pelle (cutanee)

“La persistenza di questi disturbi (sintomi) può condizionare molto la qualità della vita di persone che prima di infettarsi con SARS-Cov-2 stavano benissimo, fino a impedire loro di lavorare o di svolgere qualsiasi attività che prima avrebbero considerato del tutto normale”.

E ora cerchiamo di capire le cause. I meccanismi che portano allo sviluppo di questo disturbo possono essere provocati da un danno causato dalla malattia a un organo del corpo. Ma anche “l’anormale coinvolgimento del sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) o del sistema nervoso”.

Covid-19 Perché le donne sono più protette
Fonte foto: AdobeStock

Secondo quanto si apprende dal sito dell’Istituto superiore di sanità, il virus potrebbe avere elementi in comune con delle componenti dell’organismo e quindi il sistema immunitario provando a eliminare il virus colpisca per sbaglio anche gli organi del corpo stesso danneggiandoli, quello che si verifica nei casi di autoimmunità.

Un’ipotesi che spiegherebbe la maggior frequenza di danni causati dal Long Covid nelle donne che hanno una risposta immunitaria più forte rispetto agli uomini, per motivi sia genetici che ormonali.

(Fonte: Issalute.it)

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