Il seno prosperoso è un caratteristica sinonimo senza dubbio di seduzione ma anche di qualche difficoltà di abbigliamento: scopriamo insieme come superare queste ultime.
Quante volte lo avete sentito dire: “come vorrei un paio di taglie in più”
Eh già, come sempre noi donne sembriamo esser condannate all’insoddisfazione: se abbiamo i fianchi stretti ci piacerebbe uno stile un po’ più Shakira, se abbiamo il lato B piccolo aspiriamo a diventare J Lo e se abbiamo poco seno il nostro modello sarà senza dubbio Pamela Anderson.
Ma quel seno così prosperoso non è solamente un asso nella manica e chi deve conviverci ogni giorno lo sa bene: spesso e volentieri non si desidererebbe altro se non ridurlo, minimizzarlo, renderlo meno appariscenti così da sentirsi più eleganti e a proprio agio.
Ecco allora il dilemma: chi ha meno seno ne vorrebbe di più e chi ne ha di più ne vorrebbe di meno. Che dire, siamo donne!
Oggi allora vogliamo rivolgersi al gruppo un po’ più sparuto, quello delle prosperose che non anno bene che cosa farsene di tanto décolleté. Ancora una volta ci viene in soccorso la moda che, con pochi accorgimenti di stile, ci consentirà di gestire al meglio anche le forme più dirompenti.
Come vestirsi in caso di seno prosperoso
Iniziamo chiarendo che no, certo che nessuna donna vorrebbe lamentarsi di tanta abbondanza, il problema è che spesso un seno molto prosperoso tende ad allargare l’intera figura, creando anche antiestetici squilibri.
Obbiettivo dell’abbigliamento per chi un seno generoso sarà dunque recuperare quell’equilibrio, anche minimizzando un po’ le forme abbondanti.
Ecco 10 stratagemmi e consigli che potrebbero tornare molto utili.
- Un reggiseno corretto – Scegliere un modello che sappia sostenere bene il seno è il primissimo e imprescindibile passo da compiere. Già avevamo parlato di come scegliere il reggiseno perfetto e di quale fosse la grande importanza di questo capo per noi donne.
- Lo scollo a V – Un vero e proprio asso nella manica che slancia naturalmente la figura. Non a caso ve lo avevamo consigliato tra i capi must have per le donne con spalle larghe. Si potranno allora acquistare bluse, canotte e magliette già con questa scollatura, oppure andarla a ricreare sbottonando la camicetta in modo strategico.
- Spolverino lasciato aperto – un jolly per la mezza stagione di qualsiasi donna ma anche un utile alleato in questa battaglia dato che le lunghe linee verticali portano l’occhio a percepire la verticalità della figura nel suo insieme, distogliendo l’attenzione dalla parte alta del busto.
- La giacca a un bottone – Anche questa, a patto di avere revers sottili, aiuterà a donare slancio alla figura creando un gioco molto simile a quello dello scollo a V
- Collo all’americana – L’allacciatura dietro il collo, con le sue linee diagonali, spezza e sfina la figura, mantenendo il seno ben fasciato e saldo al petto. Ricordate però che questa scollatura può dare dei problemi: cliccate qui per scoprire quali.
- La lunghezza delle maniche – Passi anche la manica corta, a patto però che il suo orlo non finisca proprio ad altezza seno (ne aumenterebbe l’ampiezza). Bene dunque le maniche a tre quarti ma anche le corte, a patto che terminino però appena sotto la spalla, a metà deltoide.
- Contrasti stridenti decisamente no – Stiamo parlando in senso lato di decori importanti, colori chiari e brillanti ma anche tante accostate in modo chiassoso: tutti ciò che attira l’attenzione proprio ad altezza seno o che ne aumenta otticamente il volume è out.
- Dolcevita – Dite addio anche a questo classico della moda. Indossandolo farese sembrare come un blocco unico alquanto massiccio, dettaglio che sarebbe decisamente meglio evitare.
- Abito optical – L’unica opzione fantasia o quasi che potete concedervi. importante sarà però scegliere il giusto pattern: ottime a tal proposito le righe a zig zag e quelle diagonali. Per i colori invece consigliamo un minutato chiaro scuro.
- Abiti fascianti – Se vuoi mettere in mostra le tue forme andranno benissimo, se vuoi minimizzarle decisamente meno.
Qua sopra trovate alcuni “suggerimenti per gli acquisti”: che ne dite, ci buttiamo?