USA, addio a Ruth Ginsburg: la più anziana giudice della Corte Suprema

USA, lutto nella politica. Si è spenta a 87 anni Ruth Bader Ginsburg, giurista esemplare e progressista, assai nota per le sue scelte e la sua spiccata professionalità. Era la più anziana giudice della Corte Suprema.

Morta Ruth Bader Ginsburg, la più anziana giudice della Corte Suprema USA (Getty Images)
Morta Ruth Bader Ginsburg, la più anziana giudice della Corte Suprema USA (Getty Images)

Lutto nella politica. Gli Stati Uniti d’America piangono Ruth Bader Ginsburg, la più anziana giudice della Corte Suprema americana. Si è spenta, all’età di 87 anni, per via di un tumore al pancreas nella sua casa di Washington. A renderlo noto è stata la stessa Corte che venerdì notte ha appreso la ferale notizia.

Ruth Bader Ginsburg, seconda donna giudice della Corte Suprema USA, fu nominata dal Bill Clinton nel 1993. Molto famosa, rispettata, progressista per definizione ed esperta nel proprio lavoro: professionista esemplare in grado di raccogliere la stima di colleghi e personalità illustri nel panorama americano e internazionale. La sua nomina, cosa straordinaria in America, venne accolta con 96 voti favorevoli su 100. Nella politica a Stelle e Strisce non si è mai più verificato un consenso di tale portata.

Ruth Bader Ginsburg morta a 87 anni: America in lutto

USA in lutto, è morta Ruth Bader Ginsburg (Getty Images)
USA in lutto, è morta Ruth Bader Ginsburg (Getty Images)

Le ultime volontà politiche della Ginsburg, che prima della dipartita aveva fatto imprimere in una sorta di lascito a futura memoria, sono racchiuse in una frase: “Il mio più forte desiderio è non essere rimpiazzata finché non sarà arrivato un nuovo Presidente”.

A tal proposito, Trump di lei ha detto: “Ha avuto una vita incredibile, cos’altro si può dire?”. È arrivato anche il cordoglio dell’ex Presidente americano Barack Obama: “Una paladina per l’uguaglianza di genere”, l’ha definita. Parole che fanno il paio con quelle del giudice capo della Corte Suprema degli Stati Uniti John Roberts: “Il nostro Paese ha perso una giurista di una grandezza storica”.

Definizione che trova conferma nella soddisfacente e piena carriera della donna che, dopo aver studiato legge ad Harvard (dove si distinse fra le nove donne presenti su 500 uomini iscritti), faticò inizialmente a trovare lavoro e, quindi, svolse diverse attività più o meno legate alla Giurisprudenza: nel ’72 fondò la Women Rights Project, un’organizzazione no profit che si occupa della difesa di diritti civili e libertà costituzionali. Molto importanti e formativi per la Ginsburg anche gli anni d’insegnamento alla Columbia Law School.

Da Harvard alla Corte Suprema USA: una vita spesa per i diritti degli altri

Poi, all’inizio degli anni ’90, la nomina a giudice della Corte Costituzionale: il massimo incarico possibile nella professione di giurista. Le sue scelte, ponderate e talvolta controcorrente, ne hanno fatto un simbolo. Ruth Ginsburg era – e resta – la donna più conosciuta in ambito giuridico negli Stati Uniti. La sua notorietà, accompagnata sempre da una professionalità e una deontologia esemplare, le ha fatto guadagnare (all’interno di un recente documentario sulla sua vita) anche l’iconico soprannome “Notorious RBG” in omaggio al celebre rapper che ha cambiato – a suo modo – la storia americana. Proprio come la Ginsburg: la speranza è che il suo lavoro, importante e prezioso per l’America, non venga vanificato alla prima occasione.

Già si parla, infatti, della nomina di un nuovo giudice – ad opera di Donald Trump e del Senato, che dovrebbe poi confermarla a vita (come impone la Costituzione Americana) – con posizioni molto più conservatrici rispetto a quelle della Ginsburg. L’opinione pubblica statunitense ha fiutato il passo indietro, ma non è tempo di strategie e polemiche. Ora bisogna soltanto onorare una donna che della legge ha fatto il proprio vessillo fino alla fine dei suoi giorni, con volontà e tenacia, per cercare di cambiare in meglio le coscienze e le vite che rappresentava attraverso il suo imprescindibile operato.

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