Insonnia: gli errori che commetti prima di andare a letto

Scopri quali sono gli errori più frequenti che commetti prima di andare a dormire e che rischiano di rovinare il riposo notturno.

insonnia, errori da non fare
giovane donna con insonnia – Fonte: Adobe Stock

Non riuscire a prendere sonno quando si va a letto è una delle sensazioni più fastidiose che ci siano. Ci si rigira a vuoto tra le coperte, si contano pecorelle, ex fidanzati e qualsiasi cosa venga in mente e si inizia a programmare gli impegni del giorno dopo, ritrovandosi più svegli che mai. Una situazione che capita spesso e che, inutile dirlo, influisce in modo negativo sugli impegni del quotidiano.

Tutti vorremmo riposare bene durante la notte e non poterlo fare o sprecare ore preziose per riuscirci, alla lunga, rischia di diventare frustrante. Hai mai pensato, però, che a volte la causa dell’insonnia può essere legata a degli errori che si commettono durante la notte? Ecco quelli più comuni, a cui pochi pensano e che una volta eliminati faranno la differenza.

Gli errori da non fare mai prima di andare a dormire

insonnia
Disegno di donna con problemi di insonnia – Fonte: Adobe Stock

Se andare a dormire non è più un piacere a causa della difficoltà nel prendere sonno, è possibile cercare di risolvere il problema evitando alcuni comportamenti sbagliati che spesso mettiamo in atto senza saperlo. Tra i tanti i più comuni e nocivi per un buon sonno sono:

Consumare snack pesanti o alcolici. A volte, specie se si va a dormire sul tardi, si ha l’abitudine di fare uno snack davanti alla tv. Questo porta però ad attivare un processo digestivo che mal si sposa con il sonno. Per prendere sonno subito e per riposare nel modo corretto andrebbero aboliti gli alcolici ed evitati gli snack. Sono invece ammesse delle tisane rilassanti.

Riposare in una stanza troppo calda. Con l’arrivo dell’autunno ed i primi freddi il bisogno di stare al caldo inizia a farsi più forte. È bene però evitare di scaldare troppo l’ambiente in cui si dorme perché ciò può influire sul riposo notturno. Visto che quando si dorme la temperatura corporea si abbassa, agevolare questo naturale processo è un buon modo per velocizzare l’arrivo del sonno. Non farlo e mantenere il corpo addirittura più caldo può avere l’effetto opposto portando appunto a restare svegli anche a lungo.

Usare lo smartphone a letto. Ebbene si, per quanto navigare sui social per prendere sonno o guardare filmati divertenti possa sembrare la cosa giusta da fare, in realtà è altamente sbagliato. Per via delle luci e delle stimolazioni visive e uditive l’uso dello smartphone finisce infatti con il tenere svegli e su alcune persone ha proprio un effetto sul prendere sonno. In caso di insonnia, quindi, è preferibile smettere di usarlo almeno 30 minuti prima di andare a dormire.

Donna sdraiata a letto – Fonte: Pixabay

Obbligarsi a dormire quando non si ha sonno. Se non si riesce a dormire, restare a letto è deleterio perché può portare a pensieri in grado di allontanare ancora di più il sonno. Molto meglio impegnarsi in qualche attività rilassante come ascoltare della musica rilassante o leggere un buon libro. Niente dispositivi tecnologici, però.

Rimandare il sonno. È buona norma assecondare il sonno quando si sente che sta arrivando. Obbligarsi a restare svegli solo per finire di guardare un film può ridestare del tutto e portare ad una notte in bianco. Molto meglio mettere in pausa qualsiasi attività, ascoltarsi e andare a dormire. Il riposo sarà così appagante che ne varrà la pena.

Ovviamente così come ci sono cose da non fare ci sono anche modi per conciliare il sonno come creare un ambiente idoneo e rilassante, usare rimedi naturali che conciliano il sonno, vestirsi comodi, evitare ogni fonte di luce o di rumore nella stanza, etc…

Inoltre è importante ricordarsi sempre di dormire le giuste ore di sonno in modo da offrire all’organismo tutto il tempo che gli serve per svolgere le sue funzioni notturne e farci ripartire alla grande il giorno dopo.

Se i problemi di insonnia persistono è bene parlarne con il medico al fine da comprenderne eventuali motivi fisiologici o psicologici e porvi rimedio prima che diventi un problema per la qualità della vita.

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