Ti ami? Ma quanto ti ami? Le domande per capire quanta autostima hai

L’autostima è l’amore verso se stessi, la forza di accettare i propri limiti e superarli, perdonandosi gli errori. Ma come si può capire se la tua autostima è in salute?

autostima
(Pexels)

L’autostima è un mattone fondamentale nella costruzione della propria personalità.

Avere una buona autostima permette infatti di affrontare meglio le difficoltà, gestire meglio lo stress e soprattutto sostenere meglio le critiche che puntualmente arrivano dalle altre persone.

Le persone con un’autostima sana vivono meglio, sono più felici, sono in grado di raggiungere più facilmente i propri obiettivi e, anche quando non ci riescono, non si lasciano andare facilmente al piagnisteo.

Una bassa autostima al contrario, è indice di grande insicurezza e di un pessimo rapporto con se stessi ma anche, in certi casi, di pigrizia e di paura.

Spesso infatti le persone con bassa autostima non sono in grado di capire cosa potrebbero fare per migliorare il rapporto con se stessi e, anche quando hanno individuato il problema, spesso sono troppo spaventate per affrontarlo.

Ma come si comportano le persone con una buona autostima? Come si fa a stabilire se la propria autostima è in salute?

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L’autostima ha diversi aspetti, aver cura di ognuno di essi è fondamentale per essere certe di amare se stesse quanto basta per essere felici.

Sicuramente in alcuni ambiti saremo più severe con noi stesse, mentre in altri riusciremo ad amarci di più: non è importante, l’importante è riuscire a trovare un saldo equilibrio personale che ci tenga in piedi nonostante le critiche, le avversità e i momenti di scoraggiamento.

1. Conosci i tuoi difetti?

Tutti abbiamo dei difetti. Spesso si fa l’errore di credere che le persone con un’alta autostima debbano essere convinte di essere come Mary Poppins, cioè “praticamente perfette sotto ogni aspetto”. Non è affatto così.

Chi è convinto di non avere difetti, o di aver difetti talmente piccoli da essere trascurabili, ha un’immagine distorta di sé, estremamente tossica per coloro che gli stanno intorno.

Al contrario, le persone con un’autostima sana sono sicure di avere dei difetti e spesso sono anche consapevoli di quali siano. Sono però in grado di lavorare su quei difetti gestendoli, e non trasformandoli in tratti assoluti della loro personalità.

Per fare un esempio, la tipica frase “sono fatta così, accettami” non è indice di alta autostima, quanto piuttosto di scarsa maturità.

Sapere di avere spesso scatti di rabbia non significa sentirsi liberi di urlare contro chiunque, al contrario, significa essere consapevoli che bisognerà prestare particolare attenzione a questo aspetto del proprio carattere per essere certi che non si faccia inavvertitamente del male agli altri.

Inoltre, una persona con una forte autostima è sicura che la totalità della sua personalità non si riduce ai suoi difetti, così come non coincide con i suoi pregiUna persona con una solida autostima conosce entrambi e lavora su entrambi.

2. Riconosci gli errori? Sai chiedere scusa?

Tutte le persone commettono errori. Avere un’autostima sana significa essere consapevoli che commettere un errore non è drammatico, anche commetterne più d’uno non è una tragedia, a patto che si sappia imparare dagli errori e che, soprattutto, si sia in grado di chiedere scusa.

Le persone con alta autostima sono consapevoli che ammettere gli errori non le trasforma in persone deboli e soprattutto chiedere scusa non danneggia la loro immagine pubblica. Al contrario, le rende persone mature e consapevoli degli effetti delle loro azioni sugli altri.

Le persone con un’autostima bassa o poco salda, vanno in crisi quando sbagliano, poiché cadono nel circolo delle eterne lamentazioni: si convincono di essere incapaci e che sono destinate a sbagliare in ogni caso, accumulano ansia che necessariamente le porterà a commettere altri errori e questo confermerà la loro teoria sul loro scarso valore personale. Nella maggior parte dei casi, inoltre, nel corso di tutto il processo, le persone con scarsa autostima spendono moltissime energie a lamentarsi, compatirsi cercare la compassione altrui.

3. Riconosci i tuoi pregi? Celebri i tuoi successi?

Le persone con buona autostima sono in grado di riconoscere i propri pregi senza necessariamente vantarsene a ogni occasione. Conoscono i propri punti di forza e li mettono al servizio degli altri, condividendo i propri risultati, celebrano i propri successi e sanno riconoscere a se stesse di aver fatto un buon lavoro.

Al contrario, le persone con bassa o scarsissima autostima non sono in grado di riconoscere e celebrare i propri successi, poiché sono convinte di non essere mai abbastanza, di non aver ancora raggiunto il massimo del proprio potenziale, convinte che dovrebbero dare ancora e sempre “di più”. Purtroppo si tratta di un atteggiamento molto dannoso, poiché spinge sempre più in là, in un futuro remoto e incerto, l’apprezzamento di se stessi. Vivere il momento e nel momento è fondamentale per coltivare l’amore di sé.

4. Esprimi davvero le tue emozioni?

Le persone con una buona autostima, che si accettano nella propria totalità, sono anche in grado di esprimere tutte le proprie emozioni in maniera più o meno libera.

Sono in grado di piangere quando sono tristi, sono in grado di esultare quando sono felici, sono in grado di provare rabbia quando credono di essere vittima di ingiustizia.

Le persone con un’autostima un po’ traballante invece preferiscono esprimere poco o nulla di quello che hanno dentro, per diversi motivi: innanzitutto sono spesso convinte che le loro emozioni siano sbagliate,  vivono poi nel continuo timore del giudizio altrui e, infine, non si espongono per non correre il rischio di dover difendere le proprie idee e giustificare i propri sentimenti, perché spesso si convincono di non essere in grado di farlo.

5. Ti prendi cura di te?

La cura della persona nel mondo attuale è collegata principalmente all’aspetto estetico. In genere, quando si pensa a una persona che abbia cura di sé, si pensa a una persona in forma e in salute, con un abbigliamento curato e una buona igiene personale.

Tutte queste caratteristiche indicano, in effetti, una buona autostima, dal momento che il prendersi cura di sé dal punto di vista esteriore significa voler mantenere un certo livello di benessere generale.

Bisogna necessariamente ricordare però che l’autostima si genera anche dalla cura emotiva di sé, cercando di sviluppare in maniera armonica tutta la propria personalità.

Desiderare il successo nel lavoro va bene, ma una persona che si ama davvero saprà che non si dovrà lavorare necessariamente 12 ore al giorno rinunciando al riposo, ai propri hobby, alle relazioni amorose e alle relazioni sociali.

 

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Un post condiviso da Dott.ssa Maria Rostagno (@dott.ssa_maria.rostagno) in data:

Una persona con un’autostima sana saprà anche che non si potrà dare il massimo sempre e che la vita, esattamente come l’energia personale, hanno cicli di alti e bassi. Una buona autostima impedirà di sfiorare la depressione nel momento in cui ci si renderà conto che i risultati ottenuti in un certo periodo di tempo sono inferiori alle aspettative oppure ai risultati dello stesso periodo dell’anno prima: è solo un momento, basta capire come superarlo. Le persone che puntano sempre al massimo solo per finire a rimanere puntualmente deluse da se stesse, spesso cadono in una trappola tipicamente femminile: il perfezionismo patologico. Da evitare assolutamente!

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